I
problemi della terza età
Non voglio ignorare le vostre difficoltà.
Onorare l’anziano significa anche aiutare a pensare con gioia alla vita,
creando le condizioni per un’esistenza dignitosa e serena.
La società precedente alla nostra, per i
ritmi di lavoro che la caratterizzavano, per il tipo di famiglia e di
abitazione, per le forme complessive della convivenza sociale, era riuscita
globalmente a integrare l’anziano.
La società attuale incontra, invece, gravi
difficoltà. I nuovi ritmi di lavoro anticipano il pensionamento e, con esso,
sovente anche l’inerzia forzata; la concezione della famiglia e le sue
possibilità di abitazione rendono spesso difficile l’accoglienza degli anziani;
l’ingigantito salto generazionale interrompe il dialogo tra giovani e anziani;
la società del benessere emargina chi non produce o consuma certi tipi di beni.
Potrei continuare nell’analisi di queste difficoltà. Ma dovrei anche ricordare
gli aspetti positivi, come la cura migliore della salute; le tante possibilità
di partecipazione, gli strumenti di animazione culturale; le molte occasioni di
presenza volontaristica degli anziani nella Chiesa e nella società; la nuova
sensibilità di tante famiglie e di tanti giovani che, anche attraverso il
servizio civile o le associazioni di volontariato, sono disponibili per venire
incontro alle necessità materiali ma anche e soprattutto psicologiche degli
anziani.
Si tratta di esaminare con coraggio le
difficoltà e le possibilità, per costruire una società capace di onorare
veramente la figura dell’anziano.
Sarà utile riprendere la Pastorale per la
terza età del cardinale Giovanni Colombo, sia nelle sue geniali intuizioni di
fondo sia nelle indicazioni concrete sul pensionamento, sul ricovero, sulla
promozione culturale, sul servizio ecclesiale degli anziani.
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