venerdì 15 febbraio 2013

Festival di Sanremo 2013, terza serata: televoto (al solito..), il tentativo di Bianconi, il mio podio


Nella terza serata del festival si sono esibiti i 14 cantanti con le canzoni scelte nelle prime due serate e i 4 giovani rimasti in gara. E stata anche la prima serata di solo televoto che pesa, nel risultato finale, al 25%.
Secondo voi quale classifica potrebbe uscire da un televoto? Vediamo un pò..

Primo Mengoni, poi Modà, Annalisa e Chiara, Gualazzi e altri a seguire. I Modà sono un “classico” del televoto e gli altri sono ex talent show. 
Qualcuno aveva dubbi che si sarebbero piazzati in testa? Nel televoto prevale - per usare un eufemismo - la misura dell'"emotività" soggettiva.
Ma, va detto, sia la canzone di Marco Mengoni (che mi piace) sia quella di Annalisa (che non mi piace) non sono propriamente né lo standard sanremese né il peggio della poppazza. Con ciò, per rimanere in tema di ex talent show passati per Sanremo, c’è anche stato di meglio. 
Il brano ‘Sono solo parole’ di Fabrizio Moro, interpretato nella scorsa edizione del festival da Noemi, lo trovo superiore a quello di Mengoni e Annalisa.
Sui Modà mi astengo perché ho deciso di non riascoltarli. Manco sotto tortura. Sotto minaccia fisica e psicologica posso arrivare ad ascoltare un pezzo della Pausini.

Quanto a Chiara. Solita classe ma…si merita dei testi che non scadano mai, neanche per un attimo, nel ridicolo.
Quel: “portami a bere sopra le stelle” che ad alcuni pare una poesia, a me pare il tentativo mal riuscito di raggiungere il top…delle cagate.
Mi spiace per Bianconi o chi per esso, ma Pierdavide Carone (per Valerio Scanu)
rimane – nella storia sanremese – ancora il numero uno con quel: “noi coperti sotto il mare a far l’amore in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi”

Dopo aver ascoltato e riascoltato tutti – eccetto i Modà che ho retto parzialmente solo la prima volta – la mia selezione per la finale è la seguente:

Elio e le Storie Tese – Canzone mononota
Max Gazzè – Sotto casa
Raphael Gualazzi – Sai (ci basta solo un sogno)
Simone Cristicchi - La prima volta (che sono morto)
Marco Mengoni – L’essenziale

Non ho ancora scelto, però, la mia vincitrice. Comunque, non quella di Mengoni. Prima di lui ci sono – in ordine alfabetico e non di podio: Cristicchi, Elio, Gazzè, Gualazzi.


P.S: qualcuno è così gentile da spiegarmi che significato simbolico avrebbe quella frase di Bianconi; perché io sono cresciuta e diventata donna con testi di ben altri autori e certe “modernità” può essere che stenti a apprezzarle..
Beh…il qualcuno che non sia Marco Castoldi in arte Morgan. Oppure, sì.. 

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