giovedì 9 settembre 2021

Sala e il regalo di cemento alla società di Banca Intesa

 


da: Il Fatto Quotidiano – di Francesco Floris

La megastruttura sarà della Milano Santa Giulia (nata dopo il crac Zunino), a cui vengono dati pure 100 mila mq per costruire nuovi palazzi

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, non ha saputo frenare il suo entusiasmo. E l’ha definita un “patrimonio della città”. Ma la nuova Arena per i Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, presentata martedì in una conferenza stampa occasione anche per una passerella elettorale, è soprattutto un ricco “patrimonio” per i privati che la costruiranno e gestiranno a scopo di lucro i futuri eventi sportivi, live e concerti. Già. Perché il Comune di Milano potrà infatti usare la nuova e faraonica Milano Santa Giulia Arena (MSG Arena) – capienza massima di 16 mila posti e un’area esterna da oltre 10 mila metri quadrati per eventi all’aperto – solo “nella misura massima di due giorni l’anno ”. E solo per l’organizzazione di “manifestazioni o iniziative benefiche, istituzionali e/o comunque senza fini di lucro”.

È quanto si legge nelle 2.427 pagine di delibera comunale che la giunta di Beppe Sala ha varato il 17 maggio 2021 e che il Consiglio comunale di Palazzo Marino ha approvato dieci giorni dopo, il 27 maggio, in seguito ad approfondimenti durati ben 6 ore per tre diverse commissioni comunali da due ore ciascuna. Si tratta della delibera dove viene approvato il nuovo Atto integrativo dell’Accordo di Programma per la riqualificazione urbana delle aree di Milano Santa Giulia a Rogoredo dove sorgerà, per l’appunto, la nuova Arena.

Di fatto è una variante urbanistica che concede volumetrie aggiuntive per la realizzazione del quartiere futuro epicentro dei Giochi Olimpici 2026. Che sarà un gioiello – sì – ma a uso e consumo dei privati. Le giornate in cui il Comune di Milano potrà usufruire della nuova infrastruttura olimpica sono state definite “Giornate Convenzionate”: verranno stabilite dalla proprietà e poi comunicate all’ente pubblico con quattro mesi di

preavviso. Saranno previsti 25 ingressi gratuiti a favore del Comune e tariffe agevolate tra l’8 e il 12% rispetto ai prezzi di listino per i soggetti che abbiano ottenuto il patrocinio dell’amministrazione comunale. Serviranno a organizzare, almeno una volta all’anno, un evento benefico di carattere sportivo o di intrattenimento, da pubblicizzare per poi devolvere l’incasso al Comune di Milano. Se ciò non avvenisse il privato dovrà corrispondere 40 mila euro a sostegno dell’attività promozionale sportiva milanese, direttamente alle casse di Palazzo Marino. Non male. Soprattutto se si pensa che la Milano Santa Giulia spa – la società che sviluppa il quartiere sud-est di Milano, controllata da Intesa Sanpaolo – ha siglato un accordo da 20 milioni di euro con la Cts Eventim, multinazionale leader nel settore della biglietteria e dell’organizzazione di eventi live da 1,4 miliardi di ricavi che gestisce già palazzetti a Copenaghen, Londra e Colonia, per la realizzazione e gestione dell’Arena dopo la fine delle Olimpiadi invernali nel 2026. In sostanza ha incassato 20 milioni di euro senza muovere un mattone. I lavori partiranno infatti nel 2022 per chiudere i cantieri –si augurano i promotori in città – nel 2025. Il costo stimato per la realizzazione è di 180 milioni di euro. Non pochi. Ma anche qui Palazzo Marino ci ha messo una pezza.

Per far tornare i conti dell’intera operazione immobiliare, la variante urbanistica approvata a maggio dal Comune di Milano ha concesso ai proprietari delle aree volumetrie aggiuntive da capogiro. Rispetto all’Accordo di Programma del 2004, nato per il quartiere di Santa Giulia immaginato all’epoca dal palazzinaro Luigi Zunino, poi finito in disgrazia mentre tentava di scalare i salotti buoni milanesi, aumentano di 100 mila mq i volumi concessi per l’edilizia libera (appartamenti a prezzi di mercato). Aumenta di 13 mila mq l’edilizia convenzionata, di 27 mila mq il terziario direzionale, di 40 mila il commercio. Mentre calano (molto meno) le funzioni ricettive e l’alberghiero, resta identica la quota di edilizia sociale da destinare ai ceti meno abbienti.

Numeri non ce ne sono ancora, ma calcolati a spanne – grazie a queste concessioni e coi prezzi del ricco mercato immobiliare milanese –si parla di centinaia di milioni di euro di ricavi potenziali. Oltre al fatto che anche il patrimonio già esistente crescerà di valore dopo le Olimpiadi. Come dice il sindaco, è un vero “patrimonio”, magari non pubblico...

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