venerdì 17 settembre 2021

Milano, elezioni amministrative 2021: cattolici, "tocca a noi tutti insieme"

 


da: https://www.chiesadimilano.it/

 

Elezioni amministrative 2021

Tocca a noi, tutti insieme

Le Associazioni, i Gruppi e i Movimenti ecclesiali facenti parte del Coordinamento della Diocesi Ambrosiana desiderano proporre a tutti un contributo condiviso per la città e per l'impegno politico dei cittadini in vista delle elezioni amministrative del prossimo autunno, in un momento storico così critico. La nostra comune appartenenza alla Chiesa e l’esperienza di presenza (educativa, culturale e caritativa) sul territorio ci rende consapevoli della responsabilità richiamata dal nostro Arcivescovo nel discorso di S. Ambrogio 2020:  ‘Tocca a noi tutti contribuire, secondo le responsabilità e le possibilità di ciascuno, a costruire quella trama di rapporti che fanno funzionare il mondo e camminare come popolo verso il futuro. Tocca a noi incoraggiare chi mette mano all’impresa e ne fa programma di governo, di organizzazione, di investimento’.

Il   periodo   segnato   dalla   pandemia   che   stiamo   vivendo,   così   doloroso   e   singolare   insieme,   è un’occasione da non sprecare per porci domande di senso radicali a livello personale, sociale e politico e per individuare ipotesi di lavoro concrete, esito di un impegno umile e diretto per fronteggiare i problemi che la realtà pone; non è il tempo di pregiudizi ideologici o di soluzioni preconfezionate.

Questi mesi sono stati decisivi per decretare il fallimento dell’individualismo e riconoscere l’evidenza che ‘ci si può salvare solo insieme’ (Papa Francesco, 27 marzo 2020): da qui deriva l’importanza, spesso   dimenticata,   di   una   politica   competente,   capace   di   una   visione   lungimirante e non sottomessa alla tecnocrazia, agli interessi economici o alla mediaticità effimera; una politica che sia al servizio della persona e delle sue relazioni e che valorizzi, in ottica sussidiaria, i corpi intermedi che svolgono il loro servizio per tentare di rispondere ai bisogni della convivenza sociale favorendo l’inclusione e la solidarietà, nel solco di quell’umanesimo cristiano di cui la tradizione ambrosiana è incarnazione da secoli.

In questo momento, dinanzi all’isolamento imposto dal diffondersi del virus, è necessario prendersi cura dei legami comunitari che nascono e vivono a partire dalle città e dai Comuni. Per questo riteniamo che le prossime elezioni amministrative non siano soltanto un momento di rinnovo delle istituzioni, ma l’occasione per pensare insieme il futuro delle nostre comunità.  Le sfide che affronteremo hanno dimensione globale e, allo stesso tempo, i legami di fraternità e la capacità generativa del piccolo hanno risonanza infinita. ‘Non dobbiamo aspettare tutto da coloro che ci governano, sarebbe infantile. Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni. Dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite’ (Papa Francesco, Fratelli tutti n. 77).

Riteniamo fondamentale rinnovare l’alleanza tra le diverse realtà, pubbliche e private, che animano e governano le comunità cittadine. E’ questo il momento in cui possiamo sperimentare, proprio a partire dai Comuni, una comunità politica più solidale e fraterna, capace di dare voce e valorizzare il pluralismo sociale di cui è ricco il nostro territorio. A questo scopo di seguito indichiamo alcuni spunti di riflessione e lavoro, in alcun modo esaustivi, su tematiche che riteniamo prioritarie di competenza delle amministrazioni comunali.

Lavoro, solidarietà e sviluppo sostenibile

L’emergenza occupazionale e la necessaria riqualificazione delle competenze professionali di fronte ai rapidi cambiamenti in atto, accelerati drasticamente dalla pandemia, sono il problema principale non solo per la ripresa economica ma per ridare dignità alla persona, per cui i soli sussidi non possono essere una risposta né esauriente né efficace. Nell’attività dei servizi e dell’assistenza sociale, i Comuni vengono a diretto contatto con i bisogni delle persone più emarginate e disagiate: la sfida vera è guardare non solo al singolo bisogno ma alla persona tutta intera, ove spesso il problema del lavoro è centrale e causa degli altri. Da questo punto di vista, i servizi  municipali possono fare rete tra loro, col mondo delle imprese e della cooperazione, con le agenzie per il lavoro e  col  volontariato  sociale,  sia  per  favorire  l’accompagnamento  della  persona  e  l’incontro  tra domanda e offerta, sia finanziando percorsi di riqualificazione professionale così necessari nel ridisegno occupazionale in corso tra i diversi settori d’impresa. I Comuni possono inoltre mettere a punto misure di incentivazione e de-burocratizzazione per attrarre investimenti produttivi sostenibili e imprese innovative che creino occupazione sul territorio. Alcuni tentativi virtuosi in questo senso sono già in atto e vanno seguiti e potenziati. Come ha ricordato più volte Papa Francesco: ‘è il lavoro, non i soldi, che dà dignità alla persona e genera ricchezza culturale ed economica per tutti’.  Il tempo post pandemico dovrà anche rivelarsi una grande opportunità per realizzare buone prassi di ecologia integrale che tengano insieme buona occupazione e cura della casa comune. Il grande piano di investimenti Next Generation EU deve concretizzarsi nel nostro territorio in opere fortemente contrassegnate da uno sviluppo sostenibile in ottica di economia circolare: dalle infrastrutture per un trasporto pubblico senza emissioni all’efficientamento energetico degli edifici, dalla riduzione degli sprechi alimentari ad un maggiore riciclo virtuoso dei rifiuti, ad un miglioramento nell’utilizzo delle acque potabili e reflue.

Welfare di comunità, salute e accoglienza

La dura lezione della pandemia è che non basta avere ospedali di eccellenza per assicurare salute a tutti i cittadini. E’ necessario in particolare ripensare il rapporto tra sanitario e sociale a tutti i livelli: le   due   dimensioni   non   sono   indipendenti,   ma   in   continuo   dialogo   e   inscindibili   soprattutto nell’ambito della fragilità. Questo significa anche potenziare e incrementare i presidi medico sanitari di territorio, favorendo anche i percorsi di assistenza e cura a domicilio. Come afferma Papa Francesco: ‘Investire risorse nella cura e nell’assistenza delle persone malate è una priorità legata al principio che la salute è un bene comune primario’ (Messaggio per la XXIX  Giornata mondiale del malato). Andranno favorite dunque tutte quelle scelte coerenti con questo principio, tenendo presente che la salute ha una pluralità di dimensioni: la cura di sé; la cura dell’altro; la cura della comunità (superando una logica di gruppi contrapposti come se il benessere dei giovani fosse contrapposto alla tutela della salute degli anziani, il valore del lavoro contrapposto a quello della salute, etc.); la cura dell’accoglienza di chi arriva da terre ferite da guerre, cambiamenti climatici e povertà; la cura dell’ambiente come naturale “contenitore” del benessere di tutti, fragili e non, secondo l’ottica di una ecologia integrale nelle   sue   varie   dimensioni   (educativa,   relazionale, ecologica, urbanistica, etc.) da offrire soprattutto alle giovani generazioni.

Comunità, salute e accoglienza sono strettamente connesse al tema della casa: per far fronte a una crisi che ha aumentato il rischio sfratto e al fabbisogno cronico di abitazioni con affitti accessibili, col contributo delle amministrazioni locali andranno promosse soluzioni capaci di favorire relazioni e accoglienza e di combattere marginalità e degrado.

Le molte e troppe solitudini della città devono poter trovare risposte vicine e solidali che nascono dalla società civile e che vengono incoraggiate e sostenute da chi amministra la città, favorendo gli esempi virtuosi esistenti per metterli a sistema.

Educazione, cultura e famiglia

E’ un compito irrinunciabile riformulare le politiche comunali relative a educazione, cultura e famiglia, rimettendo al centro la famiglia: ‘solo l’alleanza di tutte le risorse della società per una famiglia sana può porre rimedio alla solitudine degli anziani, alla crisi demografica, all’emergenza educativa’;  il   bene   della  famiglia  si   prospetta  come  l’elemento   di   discernimento   delle   scelte economiche, ambientali, urbanistiche che, pur essendo indispensabili ‘...invocano però un criterio’ (Mons. Delpini, intervista al Corriere della Sera, 5 aprile 2021), costituito appunto dal bene della famiglia.

L’amministrazione comunale può ad esempio sostenere la famiglia, nell’esercizio della libertà di educazione dei   genitori,   realizzando   convenzioni   con   le   scuole   paritarie,   abbattendo   l’IMU, rimborsando il costo dei libri di testo della secondaria di I° grado e contribuendo per le sue competenze a mettere a disposizione tutti i servizi inderogabili.

E’ urgente in particolare mettere in campo un’ampia azione culturale e operativa che ci permetta di uscire dall’inverno demografico attraverso una larga alleanza educativa tra tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti. Altre grandi aree urbane del nostro continente vi sono riuscite con un mix di interventi combinati favorendo al contempo: un aumento dell’occupazione femminile (in tutti i Paesi OCSE si rileva da alcuni decenni che le donne che lavorano hanno generalmente più figli) anche attraverso un aumento dei servizi per la famiglia per la conciliazione vita-lavoro, riconoscendo la cura famigliare e il lavoro domestico come occupazione economicamente e socialmente rilevante; un sistema di prestiti d’onore volti a favorire una maggiore autonomia dei giovani in termini abitativi e lavorativi; una seria programmazione dei flussi migratori, etc.

I mesi di pandemia hanno messo in luce quanto sia essenziale, per il bene e la salute di tutti, che le religioni (quella cristiana cattolica ma anche le altre che nel tempo si sono aggiunte e abitano i nostri territori)  possano  svolgere  le  loro  azioni  non  soltanto  caritative  e di  sostegno, ma anche di educazione e di culto. Deve essere garantita una reale libertà che consenta a tutte le religioni di essere soggetti attivi nella costruzione del legame comune.

Politica e partecipazione

Consegniamo questo nostro contributo, in vista delle prossime elezioni amministrative, a coloro che si   impegnano   personalmente nella vita politica municipale,   alle diverse realtà della Diocesi ambrosiana e a ogni cittadino che, responsabilmente, voglia farsi carico della comunità civile. Ai primi va sin da ora la nostra sincera stima per l’impegno e la competenza, unite all’onestà, che sapranno profondere per il bene comune.

A noi, associazioni, gruppi e movimenti cattolici, così come alle parrocchie e alla Diocesi, spetta il compito di creare occasioni di formazione all’impegno sociale e politico, favorire le vocazioni alla “res publica” e sostenere il difficile percorso di quegli amministratori che si dimostrino dediti a costruire una città più vivibile, accogliente, giusta e aperta.

Non da ultimo, queste righe vorrebbero tornare a sollecitare un diffuso senso di responsabilità verso la comunità civile: la politica siamo noi, e ciò si può più facilmente sperimentare nelle realtà locali, dove l’apporto di ciascuno, nel segno di una cittadinanza realmente partecipata, può giocare un ruolo fondamentale per il bene delle nostre comunità.

Il Coordinamento delle Associazioni, dei Gruppi e dei Movimenti Ecclesiali della Diocesi di Milano di cui fanno parte rappresentanti di: ACLI, AGESCI, Alleanza Cattolica, Azione Cattolica, Cellule per l'Evangelizzazione, Comunione e Liberazione, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant'Egidio, CVX-LMS, Legio Mariae, Movimento Apostolico, Movimento dei Focolari, Nuovi Orizzonti, Ordine Secolare Francescano, Regnum Christi, Rete mondiale di preghiera del Papa, Rinascita cristiana, Rinnovamento nello Spirito.

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