mercoledì 23 dicembre 2020

Franco Battiato: testo, Inneres Auge

 


Come un branco di lupi

Che scende dagli altipiani ululando

O uno sciame di api

Accanite divoratrici di petali odoranti

Precipitano roteando come massi

Da altissimi monti in rovina.

Uno dice che male c'è

A organizzare feste private

Con delle belle ragazze

Per allietare primari e servitori dello stato?

Non ci siamo capiti

E perché mai dovremmo pagare

Anche gli extra a dei rincoglioniti?

Che cosa possono le leggi

Dove regna soltanto il denaro?

La giustizia non è altro che una pubblica merce

Di cosa vivrebbero

Ciarlatani e truffatori

Se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.

La linea orizzontale

Ci spinge verso la materia,

Quella verticale verso lo spirito

Inneres auge, das innere auge

Con le palpebre chiuse

S'intravede un chiarore

Che con il tempo e ci vuole pazienza,

Si apre allo sguardo interiore

Inneres auge, das innere auge

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,

Quella verticale verso lo spirito.

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,

Quella verticale verso lo spirito.

Ma quando ritorno in me,

Sulla mia via, a leggere e studiare,

Ascoltando i grandi del passato

Mi basta una sonata di Corelli,

Perché mi meravigli del creato!

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