Pensieri su ciò che ci circonda. Media, politica, attualità, libri, film e quant’altro.
venerdì 25 giugno 2021
giovedì 24 giugno 2021
Ecco perché Mediaset trasloca in Olanda
da: https://www.startmag.it/ - di Marco Dell'Aguzzo
L’assemblea dei soci di Mediaset approva il trasferimento della sede legale in Olanda. Il gruppo ricerca tassazione e governance più favorevoli. E non solo. Tutti i dettagli
L’assemblea dei soci di Mediaset ha approvato il trasferimento della sede legale dell’azienda ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. La decisione era stata annunciata lo scorso aprile ed è stata motivata con l’ambizione di ampliare il mercato di riferimento della società, da quello italiano a quello europeo.
PERCHÉ PROPRIO L’OLANDA
Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha spiegato oggi, nel suo intervento in apertura dell’assemblea, che il trasferimento in Olanda è volto “a collocare la sede della società in una giurisdizione che, per diversi motivi, risulta ideale allo scopo, come dimostrano i numerosi trasferimenti proprio in Olanda della sede di molti gruppi, anche italiani, a vocazione straordinaria”.
Tra i “multi gruppi” a cui ha alluso Confalonieri rientrano ad esempio Cementir (azienda del gruppo Caltagirone che produce cemento e calcestruzzo) e l’azienda automobilistica Fca.
Ddl Zan. Ma con l'identità di genere si vuole annullare la donna
da: https://www.avvenire.it/ - di Francesca Izzo
Negare il fatto che l’umanità sia composta da due sessi, anziché tutelare la diversità, rischia di eliminare le differenze Un’idea di libertà che si rivela misogina
Fin dagli inizi si è rivelato molto difficile aprire sul ddl Zan una discussione che coinvolgesse la più ampia opinione pubblica. Sono mancate le sedi per un confronto serio, pacato, che consentisse di mettere in luce le implicazioni di alcune formule presenti nel testo. Poiché si tratta di questioni all’apparenza molto semplici ma in realtà estremamente complesse e 'di frontiera'. Sarebbe stato opportuno, per raggiungere l’obiettivo che il ddl si propone, seguire una prassi che ha dato buoni frutti: in campi eticamente e culturalmente sensibili, è bene cercare il più largo consenso senza trasformare queste istanze di civilizzazione della vita associata e di rispetto delle persone in una contrapposizione di schieramento politico, schiacciando, come purtroppo è accaduto, ogni voce critica su una secca alternativa 'sì o no', prendere o lasciare. Ma veniamo al merito. Al contrasto dell’omotransfobia sono stati aggiunti, in maniera impropria, altri temi e soggetti che sarebbe invece opportuno non inserire per evitare confusioni e imprecisioni. Si è poi compiuta la scelta di adottare la dicitura 'identità di genere', invece che 'identità transessuale', per riferirsi alle persone transessuali. Questa formulazione è il cuore del ddl Zan e da essa discendono altre criticità rilevate da più parti riguardo agli articoli 4 (libertà di espressione) e 7 (la scuola). Ed è sull’identità di genere che mi soffermerò, cercando di chiarire la portata effettiva di questa scelta 'lessicale'.
Le cose da sapere sulle ingerenze del Vaticano sul ddl Zan, in ordine
Che cos'è questa nota verbale? Perché la Chiesa si è mossa così duramente? Cosa succede ora alla legge? Un po' di risposte
Il 17 giugno il Vaticano ha chiesto al governo italiano, tramite una nota diplomatica, di modificare il disegno di legge Zan, la proposta di legge contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo (cioè la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità).
Per il Vaticano alcuni contenuti del ddl inciderebbero «negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa e ai suoi fedeli», imporrebbero alle scuole cattoliche l’organizzazione di attività contro l’omofobia e tutto questo, in generale, costituirebbe una violazione del cosiddetto Concordato, cioè il documento ufficiale che regola il rapporto fra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva detto che avrebbe spiegato la posizione del governo al riguardo durante il suo intervento di mercoledì in Parlamento in vista del Consiglio Europeo. Nessun parlamentare gli ha però chiesto conto della questione, e lo stesso Draghi ne ha parlato brevemente in maniera piuttosto vaga, dicendo che l’Italia «è uno stato laico» e che quindi il Parlamento è libero di discutere e legiferare.
Che cos’è la nota verbale, intanto
mercoledì 23 giugno 2021
Gianrico Carofiglio: La disciplina di Penelope / 4
Immaginate di rimanere impigliati in un procedimento penale. Per un concorso di circostanze, pur essendo innocenti, a vostro carico ci sono indizi. Insufficienti per farvi arrestare e per consentire la prosecuzione del procedimento. Sufficienti a fare scrivere nel decreto di archiviazione che i sospetti a vostro carico sono inquietanti. Non potete farci niente; nemmeno se un giornale cita quelle frasi e chiunque lo legga si convince che siete un colpevole che l’ha fatta franca. Se provate a querelare il giornale vi risponderanno che loro non hanno fatto altro che riportare quello che ha scritto il giudice. E perderete la causa.
Quando si archivia si dovrebbe dire semplicemente che non ci sono elementi per esercitare l’azione penale, nel modo più asettico possibile. Spesso non avviene. Quando facevo il pubblico ministero la cosa mi inquietava di meno. Per così dire. Diciamo che stando da quella parte, in quell’epoca della mia vita, ero meno sensibile a certi temi.
«Ho chiesto se non c’era modo di richiedere altre indagini, che esplorassero altre piste, altre ipotesi. Magari non avrebbero portato all’individuazione del vero colpevole, ma almeno mi avrebbero liberato da quel sospetto. L’avvocato ha detto che non c’era nulla da fare. O perlomeno che non c’era nulla che potesse fare lui. In teoria, ha detto, poteva essere lavoro per un investigatore privato. Ma in pratica mi ha sconsigliato di assumerne uno. Ha detto che non sarebbe servito a niente. Ha detto che gli investigatori privati risolvono i casi solo nei romanzi e nei film. Mi ha detto di andare avanti, di cercare di dimenticare – quell’archiviazione sarebbe stata sepolta in breve dal tempo e dalla polvere – e di rifarmi una vita.»
martedì 22 giugno 2021
Ddl Zan: il Vaticano formula rilievi e chiede dialogo
da: https://m.famigliacristiana.it/ - di Annachiara Valle
Sgombrare la strada dagli opposti estremismi e dialogare per migliorare il testo del ddl Zan. La posizione che la Cei aveva fatta propria nel corso del secondo dei suoi due interventi sul testo di legge sembra spazzata via dall’articolo del Corriere della sera secondo cui monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati per la Segreteria di Stato della Santa Sede, avrebbe recapitato una “nota verbale”, lo scorso 17 giugno, all’ambasciata italiana presso la Santa Sede. Secondo la ricostruzione del quotidiano, l'oggetto della nota sarebbe la violazione del Concordato, in quanto il testo del ddl Zan ridurrebbe «la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato».
Il Vaticano non si è ancora pronunciato ufficialmente sulla questione. Il portavoce della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha confermato che «una nota verbale della segreteria di Stato è stata consegnata informalmente all’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede», ma da Oltretevere non giungono ulteriori commenti. Soltanto il prefetto del dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il cardinale Kevin Joseph Farrell, ha espresso la preoccupazione «di ciascuno noi» rispondendo a una domanda nel corso della conferenza stampa per la presentazione della giornata dei nonni e degli anziani che avrà luogo il prossimo 25 luglio.
domenica 20 giugno 2021
Ema: anticipare seconda dose Astrazeneca
@RegLombardia @FontanaPres @LetiziaMoratti, Ema sostiene che è meglio anticipare la seconda dose.. https://t.co/QDm2a2kefz che il portale delle Poste consenta di anticipare non solo posticipare...(caso mai non c'aveste pensato voi "geni" della regione Lombardia)
— Dany (@eppursimuove8) June 20, 2021
Don Gioba, domenica 20 giugno
"In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?»."
(dal Vangelo di Marco 4,35-41)
Capita spesso di trovare gente che dorme nella Bibbia, e vengono talvolta raccontati i loro sogni. Se andiamo nel Nuovo Testamento si parla per esempio di Giuseppe, lo sposo di Maria e padre di Gesù, che nel Vangelo di Matteo ci viene quasi sempre presentato mentre dorme. E ne sonno riceve da Dio il senso di quello che succede e ciò che deve fare. Dormono anche le 10 vergini della parabola di Gesù, sempre nel Vangelo di Matteo, un dormire che è simbolo della stanchezza per uno sposo che tarda alle nozze. Dormiranno anche gli apostoli nell’orto degli ulivi mentre l’amico Gesù prega angosciato, e il loro dormire è segno davvero di una
Gianrico Carofiglio: La disciplina di Penelope / 3
Esattamente un anno, un mese e tre giorni prima, sua moglie Giuliana Baldi una sera non era rientrata. Capitava abbastanza spesso che tardasse. Faceva l’istruttrice di fitness, lavorava soprattutto come personal trainer e a volte andava a casa di clienti anche sul tardi. A volte poi usciva con delle amiche ma, se tardava, avvertiva sempre.
La sera del 13 ottobre 2016 non era rientrata e nemmeno aveva detto che avrebbe fatto tardi. Il cellulare era staccato. Lui, Mario Rossi, aveva chiamato in palestra: stavano chiudendo e gli avevano detto che quel pomeriggio Giuliana non si era vista. Non c’erano corsi che teneva lei ed evidentemente non aveva nessuna lezione personale in palestra. Forse aveva lavorato a casa di qualche cliente, ma non sapevano chi potesse essere. No, non avevano un elenco dei suoi clienti personali, la palestra prendeva una percentuale su quelli che venivano ad allenarsi lì, per gli altri era un affare privato dell’allenatore o dell’allenatrice.
Quando si era fatto davvero tardi Rossi era andato in questura, aveva aspettato un bel po’ davanti all’ufficio denunce e alla fine era riuscito a parlare con un ispettore. Tutto sommato il poliziotto era stato comprensivo, aveva detto che trattandosi di persona maggiorenne non c’era molto che potessero fare, non si poteva nemmeno escludere che si fosse allontanata di sua spontanea volontà. In ogni caso avrebbe raccolto la denuncia e diramato una nota alle volanti. Poi avrebbero portato l’informativa in procura e il magistrato di turno avrebbe deciso se era possibile acquisire i tabulati del cellulare o fare altri atti di indagine.
sabato 19 giugno 2021
Financial Times, Draghi: il cocktail di vaccini potrebbe essere tossico per il governo
Il cocktail di vaccini potrebbe essere tossico per il governo, scrive il Financial Times
Il quotidiano finanziario dedica un articolo al caos e alla diffidenza suscitati dallo stop del governo alla seconda dose del siero AstraZeneca per gli under 60
La seconda dose di vaccino a Rna messaggero (Pfizer/BioNTech o Moderna) per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose del vaccino di AstraZeneca "rischia di trasformarsi in un cocktail tossico per il governo di Mario Draghi" dal momento che sempre più italiani sono riluttanti al completamento del ciclo vaccinale con un siero differente. È quanto scrive il Financial Times, in un articolo che ricostruisce la situazione di incertezza sortita dallo stop all'inoculazione del vaccino AstraZeneca alle persone con meno di 60 anni dopo la morte di una diciottenne per una rara forma di trombosi.
"Questo ultimo cambiamento nelle linee guida ha creato il panico tra la popolazione, con migliaia di persone che hanno cancellato i loro appuntamenti vaccinali", scrive il quotidiano della City, ricordando che, sebbene l'Ema abbia sottolineato che i vantaggi del farmaco di Oxford superino i rischi per tutte le fasce d'eta', "il governo italiano è nondimeno finito nel mirino per non averne ristretto prima l'uso per le persone più
mercoledì 16 giugno 2021
Cattelan, da Sky a Rai1: “Ho superato i 40 ma voglio essere ancora la grappa nel caffè”
da: la Repubblica – di Luigi Bolognini
A settembre su Rai 1 lo show “Da grande” e una docuserie Netflix sul senso della felicità. Intanto il suo nome è in pole position per Eurovision 2022
Per capire fino in fondo Alessandro Cattelan forse bisogna pensare al fatto che a 15 anni fu campione italiano di ju jitsu, pratica da combattimento che si può tradurre come “arte della flessibilità”. Un po’ come lui, che dove lo metti sta, può condurre sciolto e senza farsi turbare dagli imprevisti un talent, un talk show, o inventarsi quel che vuole, come dovrà fare in Rai dopo 10 anni a Sky. «Non ci avevo mai pensato, sa? Il ju jitsu insegna a sfruttare quel che ti succede intorno, ritorcere contro l’avversario la sua forza, come una canna di bambù che non si rompe. Questo mi è rimasto nel lavoro».
Le servirà: a Sky faceva quel che voleva, ora si è infilato in Rai, che ha problemi di bilancio, governabilità e rapporti con la politica. E un pubblico diverso. Gli imprevisti non le mancheranno.
«Finora ho trovato altrettanta libertà che a Sky. I dirigenti Rai mi hanno cercato perché facessi quel che so fare senza snaturarmi, e proprio per portare in Rai un certo pubblico. E voglio anche mettermi un po’ alla prova, magari anche stare scomodo dopo anni in una comfort zone che mi ha fatto crescere senza traumi».
Tomaso Montanari: Draghi, l'ideologia dello status quo
da: Il Fatto Quotidiano
Chi critica l’operazione “migliori ”è accusato di fare propaganda. E invece è la “crescita” a essere imposta come dogma. Così l’establishment può scaricare le sue responsabilità sulle sue vittime
La risposta alle mie critiche a Mario Draghi e al suo governo è spesso sul piano del metodo: avrei l’imperdonabile colpa di essere “ideologico” (l ’ultimo a dirmelo è stato il direttore di Repubblica). Chi sta col governo sarebbe ‘pragmatico’, cioè obiettivo, chi si oppone sarebbe invece ‘ideologico’, e cioè propagandistico.
Quest ’uso della parola ‘ideologia’ è di per sé sintomatico del ribaltamento avvenuto negli ultimi decenni. Nel linguaggio filosofico marxista, quello che l’ha più largamente usata, ‘ideologia’ significava “l’insieme delle credenze religiose, filosofiche, politiche e morali che in ogni singola fase storica sono proprie di una determinata classe sociale…in quanto tale, l’ideologia, lungi dal costituire scienza, ha la funzione di esprimere e giustificare interessi particolari, per lo più delle classi proprietarie ed egemoni sotto l’apparenza di perseguire l’interesse generale o di aderire a un preteso corso naturale ” (così, sinteticamente, il vocabolario Treccani). È precisamente in questo senso che è davvero, e profondamente, ideologica la posizione di quelli che sostengono lo stato delle cose come una sorta di dogma senza alternative.
Marco Travaglio: Moderati un corno
da: Il Fatto Quotidiano
Ridotta all’osso, la situazione politica è questa. 1) Il governo Draghi fa politiche di centrodestra con una maggioranza di centrosinistra: infatti il centrodestra avanza e il centrosinistra arretra. 2) Nel centrodestra tutti lavorano per vincere le Politiche, unendo chi ama il governo Draghi (Lega e FI) e chi lo contesta (FdI); nel centrosinistra tutti lavorano per perdere le Politiche, lasciando per strada sia chi ama il governo Draghi (e vota centrodestra) sia chi contesta il governo Draghi (e non vota centrosinistra perché il centrosinistra vota tutte le norme di centrodestra del governo Draghi). 3) Nel centrodestra tutti lavorano per vincere le Amministrative, presentandosi uniti; nel centrosinistra tutti lavorano per perdere le Amministrative, presentandosi divisi (fuorché a Napoli). Letta, come già Zinga, non controlla il Pd, che resta in mano ai renziani, ieri impegnati a rovesciare Conte e ora a combattere non la destra, ma i 5Stelle, con l’ideona di una “federazione” con l’Innominabile, Calenda, Bonino e altri noti frequentatori di se stessi.
Risultato: nell’ultimo sondaggio gli elettori del Pd dicono di fidarsi più della Meloni che dell’Innominabile. I 5Stelle hanno finalmente un nuovo leader, Conte, che però inspiegabilmente parla poco di contenuti e molto di formule: i “moderati”, tanto cari anche a Di Maio; i due mandati; il nuovo linguaggio da circolo Pickwick (“onorevoli” o “portavoce”, “giustizialisti” o “garantisti”?); i confini dell’alleanza col Pd. Tutti temi che non fregano niente a nessuno.
Paolo Giordano: Per scongiurare un autunno di varianti c’è una sola via
A metà marzo veniva sospesa per pochi giorni la somministrazione del vaccino di AstraZeneca, in Italia e nel resto d’Europa, a causa della segnalazione di alcuni eventi avversi sospetti. Il collegamento tra le trombosi rare e i vaccini era ancora indiziario, ma si è rafforzato nei mesi a seguire. Tanto che, nel verbale del 9 giugno, il Comitato tecnico scientifico descrive tali eventi come «cronologicamente e, verosimilmente, anche eziologicamente, collegati alla somministrazione di questo tipo di vaccino». La tortuosità della frase e la proliferazione di avverbi sono sintomatiche della delicatezza dell’argomento trattato.
In quei giorni di marzo, all’inizio del tormentato affaire AstraZeneca, la reazione maggioritaria alla sospensione era stata di veemente disappunto: ma come! Rallentare le vaccinazioni per una manciata di effetti collaterali! E nel mezzo di una pandemia di queste proporzioni! Va ricordato che avevamo allora circa ventimila nuovi casi al giorno, decessi proporzionali e una stanchezza accumulata quasi insopportabile. Si è iniziato così a parlare del rapporto costi-benefici, che appariva (e appare tuttora) schiacciante a favore della vaccinazione. In molti propagandavano l’idea di vaccinare «fermando la gente per strada», a casaccio, purché si facesse il più in fretta possibile. La pressione mediatica era molto alta. Tanto alta da avere con ogni probabilità influito sulla scelta, infine, di non vietare l’uso di
Gianrico Carofiglio: La disciplina di Penelope / 2
Arrivai al bar di Diego qualche minuto prima delle undici, ora dell’appuntamento. Per essere novembre la giornata era decisamente bella, luminosa, con un vento fresco ma non freddo. L’aria sembrava addirittura pulita. Avevo dormito poche ore ma mi sentivo lo stesso abbastanza riposata.
«Ciao, Diego, è libero dietro?»
«Ciao, Penny, libero.»
Ho a lungo detestato quel nomignolo, poi mi ci sono abituata. Se qualcuno dei miei amici – pochi – mi chiamasse Penelope mi farebbe un effetto strano.
«Fra qualche minuto arriva un tale per me» dissi avviandomi verso il retro del locale. Era una saletta con due tavolini dove non entrava quasi mai nessuno.
«Lo faccio passare. Che ti porto?»
«Un caffè americano allungato con un dito di Jack.»
Diego mi guardò, poi guardò l’orologio, poi mi guardò di nuovo.
«Penny, sono le undici…»
«Non mi sono espressa bene, colpa mia, eccesso di sintesi. Riformulo: caffè americano in tazza grande con correzione di Jack Daniel’s. Se lo hai finito nessun problema, va bene qualsiasi altra marca. E comunque, per la tua tranquillità, ho molto ridotto. È possibile che non ne tocchi altro fino a stasera.»
martedì 15 giugno 2021
Mediobanca e Mediolanum: perchè non ci "sposiamo"?
da: https://www.tag43.it/ - di Paolo Madron
Idea: perchè non ci sposiamo?
Come dicono in questi casi gli esperti, sulla carta fa senso. Nella fattispecie, visto che stiamo parlando di matrimoni tra aziende, l’unione che fa senso (ma visto che l’espressione ha anche una connotazione negativa, meglio dire che ha un suo perché) è quella tra Mediolanum e Mediobanca. Se ne sta parlando in questi giorni nelle segrete stanze, ma che poi si faccia è da vedere. Naturalmente, come di prammatica, i protagonisti smentiscono. Certo è che, tra tanti matrimoni scombiccherati, questo avrebbe le carte in regola per far felici i contraenti.
Mediobanca è da tempo sotto attacco di Del Vecchio
Che sono, in ordine rigorosamente alfabetico, Massimo Doris, figlio di Ennio, quello del bastone, del cerchio e della banca intorno a te, ora amministratore delegato di Mediolanum. E Alberto Nagel, figlio della tradizione di piazzetta Cuccia, dove mise piede un secolo fa, era il 2 aprile del 1991, e lì ha percorso tutta la scala gerarchica fino a diventarne nell’ottobre del 2008 il numero uno. Un vecchio insomma, anche se anagraficamente vecchio non è, poiché il da sempre brizzolato Alberto ha compiuto la scorsa settimana 56 anni. Due più di Doris, che il compleanno l’ha fatto mercoledì 9 giugno. Visto che la congiunzione astrale è la stessa, si direbbe che i due siano nati per stare insieme. Gemelli, se pur diversi.
lunedì 14 giugno 2021
Pandemia, vaccinazioni: mi sta venendo un'allergia...
Mi sta venendo un'allergia.
No. Non c'entra il vaccino.
Sono allergica alla parola "raro/a"...
"E' raro che il vaccino Astrazeneca provochi trombosi". E' raro che ti faccia andare al creatore. "Si tratta di casi rarissimi". Chissà come saranno sollevati i parenti delle vittime dei "rarissimi" casi.
Focolaio in una palestra a Milano. "E' raro un contagio a una persona già vaccinata con due dosi". Vaglielo a dire alla variente indiana.
Vedremo tra qualche settimana che ne sarà di queste affermazioni dell'organo sessuale maschile. Soprattutto perchè sta crescendo il numero di persone senza mascherina o con mascherina abbassata o a mò di braccialetto. Soprattutto perchè in alcuni luoghi al chiuso
Come Alitalia sta derubando gli aeroporti italiani (e i cittadini milanesi)
da: https://www.glistatigenerali.com/ - di Marco Giovanniello
Tutti
sappiamo che Alitalia sopravvive grazie alle iniezioni di denaro che riceve
dallo Stato. L’Unione Europea farà presto sapere che le ritiene aiuti di Stato
illegittimi, ma si tratta di una questione di mancato fair play nei confronti
dei concorrenti.
Quello
che non è noto è che Alitalia sta di fatto rubando soldi ai fornitori, che non
paga e non pagherà e che questi fornitori, pur non ricevendo soldi dall’ormai
lontano 2020, sono costretti a continuare a servirla ogni giorno, pena la
minaccia di denunce penali da parte di chi invece avrebbe il dovere di far
rispettare le regole. Peggio ancora, nessuno dei derubati fiata, come se si
trattasse di un’intimidazione della mafia.
Da ben prima di Natale Alitalia ha smesso di pagare quanto dovuto agli aeroporti italiani, i cui conti sono già stati disastrati dal crollo del traffico in conseguenza dell’epidemia di Covid-19.
Le regole vigenti in tutto il mondo sono chiare: se una compagnia aerea non è in regola con i pagamenti l’aeroporto impedisce fisicamente il decollo ai suoi aerei. Possiamo essere certi che Alitalia non abbia debiti nei confronti degli aeroporti esteri, che le bloccherebbero gli aerei, ma in Italia è tutta un’altra storia: non paga, ma nessuno può fermare i suoi aerei o anche solo rifiutarsi di fornirle nuovi servizi ogni giorno perché ENAC, l’Ente Nazionale Aviazione Civile, invece che applicare l’articolo 802 del Codice della Navigazione, che recita:
domenica 13 giugno 2021
AstraZeneca, J&J e il cocktail vaccinale: il peccato capitale di governo e Cts
da: https://www.tpi.it/ - di Niccolò Di Francesco
AstraZeneca prima vietato agli anziani, poi raccomandato agli over 60 e infine fortemente sconsigliato ai giovani che ora, per la seconda dose, saranno chiamati a fare un mix di vaccini: è un vero e proprio pasticcio comunicativo e decisionale quello da parte di governo e Cts sui sieri anti-Covid, Johnson & Johnson incluso, avvenuto nelle ultime settimane.
AstraZeneca
Di AstraZeneca ormai sappiamo tutto o quasi. Approvato dall’Ema (l’agenzia europea del farmaco) il 29 gennaio 2021, il vaccino anti-Covid è stato indicato per tutte le fasce d’età sopra i 18 anni. Il giorno seguente, il siero ha ricevuto il via libera anche dall’Aifa (l’agenzia italiana del farmaco) con la raccomandazione di somministrarlo preferibilmente a soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni a causa della mancanza di dati sull’efficacia del farmaco tra le fasce più anziane della popolazione.
Il 22 febbraio l’età è stata innalzata da 55 a 65 anni per poi, l’8 marzo scorso, ricevere l’ok dal ministero della Salute per la somministrazione a tutte le fasce d’età, ad eccezione dei soggetti più vulnerabili.
Il 16 marzo il vaccino AstraZeneca viene sospeso in via precauzionale in tutta Europa, Italia inclusa, per alcuni casi sospetti di trombosi soprattutto in donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni.
Don Gioba: Dio piccolo come un seme
"In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa."
(dal Vangelo di Marco 4,26-43)
Qualche giorno fa ero ospite in una famiglia per la preparazione del battesimo di uno dei figli, e non mi ricordo come mai ma siamo finiti a parlare di scienza. Uno dei genitori mi ha chiesto se era possibile per me come prete credere in quello che la scienza dice del mondo e nello stesso tempo credere e predicare gli insegnamenti della Bibbia. Devo dire che la domanda
Gianrico Carofiglio: La disciplina di Penelope / 1
Finalmente il suo respiro si fece regolare. Inspirava dal naso ed espirava da un lato della bocca, come un piccolo strumento a mantice. Non era rumoroso; non troppo, non come altri almeno. In condizioni diverse – in una vita diversa – sarebbe stato addirittura possibile dormirci insieme.
Pensai per qualche istante a tutti gli altri; ai suoni grotteschi, quasi caricaturali che alcuni facevano dopo essere sprofondati in un sonno faticoso. Mi venne in mente un libro che era a casa della nonna. Il Paese della Ninna Nanna. Mi ricordavo benissimo le illustrazioni – disegni del passato, il libro era degli anni Trenta – e solo confusamente la storia. C’era una specie di mago che spargeva una polverina per fare addormentare il piccolo protagonista, un bambino con un buffo pigiama a tutina. Che bello sarebbe stato averlo ancora, quel libro. Tornare a casa, sfogliarlo come facevo da bambina quando dormivo dalla nonna, quando lei c’era, quando non era in viaggio. Addormentarmi immaginando che l’uomo del sonno, con la sua polverina magica, arrivasse anche da me. Addormentarmi spensierata. Tanta gente rimane quasi paralizzata quando le domandi a bruciapelo di esprimere un desiderio. Invece se lo chiedessero a me non avrei né dubbi né esitazioni: tornare a addormentarmi come da bambina, a casa di nonna Penelope.
Scivolai con cautela fuori dal letto, attenta a non svegliare l’uomo. Come si chiamava? Alberto, forse, ma non ero sicura, il volume della musica era troppo alto quando c’erano state le presentazioni. Raccolsi le mie cose, sparse fra una poltrona e il pavimento, e raggiunsi il bagno.
sabato 12 giugno 2021
Massimo Fini: Berlusconi al Quirinale, è tutto normale?
da: http://www.massimofini.it/
Quella che fino a qualche mese fa poteva sembrare solo una boutade, o piuttosto un incubo, “Berlusconi for President”, fra un anno potrebbe diventare una concreta, concretissima realtà. Il Corriere ne ha parlato più volte in questi giorni senza peraltro dar mostra di scandalizzarsi per questa indecenza, segno che evidentemente non la ritiene tale per i suoi lettori così come, probabilmente, non lo è per buona parte degli italiani.
Tutto parte dall’iniziativa di Matteo Salvini di formare una Federazione o un consorzio o quel che l’è fra le destre italiane. In realtà l’obiettivo di Salvini è di stoppare Giorgia Meloni che lo sta superando nei sondaggi. Mai, sia detto di passata, che i nostri uomini politici si muovano per quel “bene del Paese” che hanno sempre sulla bocca; le grandi parole, le grandi iniziative mascherano quasi sempre, per non dir sempre, manovre da sottobosco, manovre “tattiche” si dice, per nobilitarle, nel loro gergo poi assunto dai giornalisti.
Si sarebbe pensato che Silvio Berlusconi sarebbe stato contrario a un partito unico, o a qualcosa che gli assomiglia molto, perché farebbe la fine che lui ha fato fare a Gianfranco Fini. In un partito dove c’è un personaggio di gran lunga dominante per voti chi ne entra ne viene fatalmente fagocitato e perde ogni rilevanza. Fu così per Fini nei confronti di Berlusconi, così sarebbe per Berlusconi nei confronti di Salvini. Il prezzo che Berlusconi