martedì 19 dicembre 2017

Como, clochard: i volontari contro l’ordinanza del sindaco



da: http://www.huffingtonpost.it/

I volontari sfidano l'ordinanza del sindaco di Como: "Continueremo a portare tè caldo e biscotti a chi dorme per strada"
Erano stati allontanati dai vigili mentre distribuivano la colazione, poi la decisione del primo cittadino. La Caritas chiede la revoca della decisione
di Elisabetta Invernizzi

"Continueremo a portare tè caldo e biscotti a chi dorme per strada". Non arretrano e hanno deciso di disobbedire al sindaco i volontari che qualche giorno fa, a Como, sono stati allontanati dai vigili mentre distribuivano la colazione ai senzatetto sotto ai portici dell'ex chiesa di San Francesco, nel centro storico. "I nostri semplici gesti sarebbero contrari alla nuova ordinanza. Ci è stato detto che non potremo portare un piccolo simbolo d'amore a queste persone perché in vista del Natale non è decoroso", spiegano.

Un divieto che durerà fino al 10 gennaio e che colpirà clochard e migranti della città lombarda. Ma nessuno, a Como, ha intenzione di rispettare l'ordinanza "a tutela della vivibilità e del decoro", firmata il 15 dicembre dal sindaco, Mario Landriscina (sostenuto da una coalizione di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia). A partire dal gruppo di uomini e donne, capitanati da un prete, don Roberto Malgesini, che da anni, ogni mattina, si svegliano all'alba per portare la colazione a chi non ha niente: preparano pentoloni di tè caldo e li mettono nei termos, per tenerli al caldo. Poi insacchettano pane, biscotti e brioche donati da panettieri e pasticceri della città.


Una squadra infaticabile di volontari che da sette anni fa il giro nella città murata cercando chi non ha un tetto per dormire per dare loro il buongiorno con un sorriso, qualcosa da mangiare e una coperta. Il cibo è un modo per non farli sentire soli e "restituire loro un po' di dignità e di conforto", spiega ad HuffPost Rossano Breda, uno degli operatori Caritas.

I senzatetto a Como sono circa 150. Ma da qualche anno, a dormire per terra, sui cartoni o sulle panchine, ci sono anche i migranti che passano da qui per provare a varcare il confine con la Svizzera per raggiungere il nord Europa. Se si conta anche loro, il numero di chi dorme al freddo ogni notte raddoppia. "Quest'anno l'inverno è arrivato presto. La situazione è drammatica a causa delle temperature rigide", spiega Breda, che racconta di avere appena scritto al sindaco e all'amministrazione per provare a fargli cambiare idea. Perché "Como è una città di pace". L'ordinanza contro i poveri? "Una scelta ipocrita". Intanto anche la Caritas di Como, tramite il suo direttore, Roberto Bernasconi, ha invitato il sindaco a fare un passo indietro. Ma non solo. In città sono tante le manifestazioni di protesta già in programma nella settimana che precede il Natale. Per il 23 dicembre, la rete di associazioni Como senza frontiere invita tutti i cittadini a scendere in piazza portando panini, biscotti e tramezzini per un 'bivacco solidale'.

"Chiediamo l'immediato ritiro di un'ordinanza che colpisce i più deboli", spiega Gianpaolo Rosso, vice presidente di Arci Como. E la Vigilia di Natale si tornerà in piazza con un flash mob che strizza l'occhio a Enzo Jannacci: "Dalla parte dei barbun". Tutti i comaschi sono invitati a presentarsi con le "scarp del tennis" e un cappello, che sarà poi posato simbolicamente a terra come nel gesto di chiedere l'elemosina, mentre un gruppo di musicisti suonerà il ritornello della celebre canzone. Dal cibo alla musica, c'è una parte di Como che resiste e si ribella sotto le coreografie di luci e colori della Città dei balocchi.

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