giovedì 13 giugno 2019

Salvini e Di Maio, il “governo del cambiamento”: non chiamarla se vuoi patrimoniale, ma questa sarà…


Il “capo del governo” Matteo Salvini ha sempre detto: no alla patrimoniale. Ma da ieri gira voce che si vogliano tassare le cassette di sicurezza.

Ora. Se tanto mi dà tanto..
Nei mesi scorsi l’avevano chiamata pace fiscale. Altro non era che un condono. Dei “mini condoni”. Alla faccia del governo del cambiamento. Adesso non la chiamarenno patrimoniale. Ma altro non sarà che una patrimoniale.

Staremo a vedere come farà Salvini a far digerire all’elettorato del Nord una patrimoniale “travestita”. Salvini è furbo. Oddio. Con tanti imbecilli che ci sono in Italia che credono alla sua propaganda  non c’è manco bisogno di tanta furbizia. Per Salvini lo “spacciare” una cosa per un’altra è un giochetto da ragazzi.
Ma più imbecilli degli italiani che credono alle panzane di Salvini ci sono i Cinquestelle. Cinquestelle e zero neuroni. Hanno già iniziato a chiamare questa prossima tassa: imposta sulle grandi fortune. Cioè verrebbero tassati coloro che hanno da un certo patrimonio in su.

Qualcuno spieghi a questi Cinquestellezeroneuroni - in primis quello che sta sempre attaccato al culo di Salvini - il leghista mancato Di Maio che i grandi patrimoni stanno nei paradisi fiscali. Ergo: nelle banche italiane si trovano pochi grandi patrimoni e coloro che li
posseggono, se hanno consulenti meno ignoranti di Salvini e Di Maio in materia di investimenti finanziari, metteranno al riparo i loro beni prima che arrivi l’accetta del duo giallo-verde.

Ah…il colore del governo nei prossimi mesi più che giallo-verde sarà marroncinoverdognolo. Il colore della caghetta dopo un intenso cagotto. Quello che spero venga agli spacciatori di propaganda, non certo agli italiani dotati di qualche neurone.

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