domenica 23 giugno 2019

Di Maio e Di Battista: entrambi privi di credibilità


immagine daTpi.it


Se Davide Casaleggio non ci riesce, faccia una seduta spiritica e “chiami” suo padre. Ci vuole qualcuno - di qua o dall’aldilà - che spieghi a Di Maio che il suo problema non è Di Battista, il molto probabile futuro capo politico del M5S.

Il suo problema è Matteo Salvini. E’ da lui che dovrebbe guardarsi, è da lui che dovrebbe smarcarsi.
Ma Di Maio è un leghista mancato e fa il gioco di Salvini il quale si atteggia sempre più a capo del governo. Ha infatti dichiarato che convocherà i sindacati insieme ad altre parti sociali. Cosa che spetterebbe a Conte, tutt’al più a Di Maio.

Certo. Se l’obiettivo di Di Maio è quello di far crollare il M5S nelle urne elettorali, prosegua a stare attaccato al culo di Salvini e a scrivere post “critici” nei confronti dell’amico (?!) Di Battista che avrebbe criticato l’azione del governo…

Ciò che dice Di Battista, personalmente, mi interessa meno di un seminario sull’accoppiamento degli acari, ma se Di Maio ha speso tempo per farci un post significa che - tanto per cambiare - non ha capito un organo sessuale maschile.  

Non ha capito quale sia il vero punto della questione. Cioè lui, Luigi Di Maio. Incapace di
avere una linea, una credibilità, incapace di distinguersi da Salvini, incapace di “rimetterlo” al suo posto. Incapace di anticipare Salvini, ma solo di seguirlo a ruota perdendo efficacia, credibilità. Incapacità inaccettabili che consegnano questo governo totalmente a Salvini. Altro che, le critiche di Di Battista…che, tra l’altro, non faranno recuperare manco un voto al M5S nelle prossime urne elettorali.

Le affermazioni di Di Battista potevano avere una qualche efficacia prima di questa esperienza di governo del M5S. Ora, suonano fuori luogo, stonate. Anche Di Battista ha perso efficacia, incisività, credibilità. Merito di Di Maio, della sua personalità come vice ministro del governo Salvini, pardon: del governo Conte.
Del resto, le urne elettorali del 26 maggio non hanno fatto che attestarlo.

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