lunedì 10 giugno 2019

Mini-bot (e grandi cazzate): Di Battista dice a Tria di leggersi il contratto di governo..


Di Battista chiede al ministro Tria se ha letto il contratto di governo tra M5S e Lega. Perché lì è scritto dei mini-bot, più precisamente vi è una parte del contratto che pur non esplicitando direttamente la denominazione mini-bot, di fatto, li cita come strumento per risolvere i crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. Questo il testo:

“Occorre intervenire per risolvere la questione dei debiti insoluti della pubblica amministrazione nei confronti dei contribuenti, tenuto conto della portata patologica del fenomeno nel nostro Paese e la necessità di una sua ridefinizione in sede europea ai fini degli indicatori statistici. L’equilibrio del rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuenti passa anche dalla parificazione degli strumenti messi a disposizione per l’incasso dei rispettivi crediti. Sul punto, tra le misure concretamente percorribili, spiccano l’istituto della compensazione tra crediti e debiti nei confronti della pubblica amministrazione, da favorire attraverso l’ampliamento delle fattispecie ammesse, e la cartolarizzazione dei crediti fiscali, anche attraverso strumenti quali titoli di stato di piccolo taglio, anche valutando nelle sedi opportune la definizione stessa di debito pubblico.”

Scritto o no contratto, i mini-bot sono piccole obbligazioni ma hanno l’aria di essere grandi cazzate. Che sia o no scritto in ‘sto contratto, sarebbero ulteriore debito pubblico.
Oppure, visto che - diversamente dalle altre obbligazioni, tranne quelle perpetue (e quindi rischiose) - non è prevista una scadenza dei mini-bot, sarebbero una forma di contante. Da qui, il no di Draghi e le reazioni di chi considera questa sorte di “ibrido”: mezza obbligazione e mezza moneta come una moneta alternativa, una via che potrebbe portare a uscire dall’Euro.


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