martedì 24 ottobre 2017

Asia Argento e le molestie sessuali: le Iene e il “popolo della rete” a caccia del presunto molestatore italiano…



da: Il Fatto Quotidiano

Ma l’Orco non lo decide il web
di Selvaggia Lucarelli

Le Iene sono ormai da qualche tempo come quei fidanzati che fanno una scemenza, poi fingono d’aver capito, rigano dritti per un po’ e, dopo un paio di settimane, ne fanno un’altra. È davvero un peccato che lo stesso programma che realizza servizi splendidi, come quello sull’improbabile suicidio di David Rossi o sul piccolo bambino siriano Mamùd, sia anche quello che tende imboscate come quella di domenica sera a Michele Placido. Lo stesso programma che sull’onda del giochino del momento, il “Cluedo dello stupro”, confeziona una notizia che notizia non è sulla pelle di un presunto, presuntissimo colpevole.

L’antefatto: qualche giorno fa, Asia Argento fa il seguente tweet: “Quella volta che un regista/attore italiano tirò fuori il suo pene quando avevo 16 anni nella sue roulotte mentre parlavamo del personaggio”. Una specie di “Indovina Chi” dello stupratore insomma. Dico il fatto, do qualche indizio, ma non faccio il nome. Le conseguenze – inevitabili – sono che scatta immediatamente il toto-nome e poi, se si indovina, bene; se invece ci va di mezzo uno che non c’entra una cippa, amen. Che vuoi che sia un’accusa di stupro pure a un innocente. Robetta. E infatti, dopo il tweet, qualcuno sui social ipotizza che il Weinstein de’ noantri sia Michele Placido. Michele Placido affida una nota all’ufficio stampa: “Sono totalmente estraneo ai fatti e mi dispiace per Asia Argento”. Asia Argento, a sua volta, rilascia una dichiarazione: “Non ho fatto nomi e non ho detto che era un regista con cui stavo lavorando”.


INSOMMA, pare finita lì. E invece no. Nadia Toffa delle Iene, paladina delle abusate del pianeta, aspetta Michele Placido fuori da un teatro e, mentre la gente è lì che lo circonda con affetto, pensa bene di fargli delle domande sulla presunta molestia perché, come premesso nel servizio, “il popolo della Rete ha incrociato i dati e poco dopo ha tirato fuori un nome: Michele Placido”. E guarda caso, aggiunge la Toffa, nel film che ha fatto con la Argento era suo padre e abusava di lei, che poi è come dire “in Titanic Billy Zane menava Kate Winslet, quindi probabilmente nel camper a fine riprese la picchiava sul serio”. Capito? Il popolo della Rete tra un po’ sostituirà l’Fbi, la Cassazione e pure la Leosini. La Toffa non molla la preda neppure quando Placido, colto di sorpresa, risponde che parlerà a suo tempo. Neppure quando la sua assistente le dice che parlerà più in là. La Toffa lo insegue: “Siamo venuti a darle parola rispetto ad Asia Argento. Siamo solo venuti per farle dire quello che ha da dire. Siamo venuti in modo molto tranquillo. Lei ha mai sentito voci di registi che fanno questi tipo di abusi? Può fare un appello alle attrici, sarebbe importante, perché non lo fa?!”.

IN PRATICA, la ragione dell’imboscata è un tweet senza nomi, con tanto di smentite sia di Placido sia di Asia Argento. Ma alle Iene non basta. Servono la faccia, l’imbarazzo, l’evidente mortificazione di un uomo di 71 anni che si deve difendere, e da che? Da niente. Anzi, no. Da un’accurata indagine del popolo della Rete (che poi cos’è il popolo della Rete?!), lo stesso per cui esistono i rettiliani, per cui l’uomo non è andato sulla luna e per cui la terra è piatta. Tanto basta, alla Toffa, per creare la gogna mediatica. E lo stesso nel servizio successivo. Alcune attrici parlano di molestie subìte, ma senza fare nomi. Dando indizi: “È romano, ha 40 anni circa, fa sia il produttore che il regista…”. E subito il Sacro Popolo della Rete inizia a triturare quattro o cinque nomi che rispondono all’identikit. Ai quali, nella prossima puntata la Toffa potrebbe andare a chiedere spiegazioni e, se qualche altro innocente finisce per essere sospettato di stupro, amen. Io a questo punto domani twitto: “Sono stata molestata dal regista di un programma Mediaset sulla sessantina” e mando qualcuno a chiedere spiegazioni a quelli che corrispondono all’identikit. Piacerebbe a Davide Parenti, capo delle Iene? Non credo, visto che non mi ha mai incontrata in vita sua. Oh, poi magari mi sbaglio e Toffa e compagnia bella hanno le prove su Placido. Più o meno come quelle sul Blue Whale, dipinto dalle Iene come un pericolosissimo gioco della Rete che doveva istigare al suicidio milioni di giovani, e invece per fortuna evaporato nel nulla. Senza spargimenti di sangue.           

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