Genova,
crollo ponte: Renzi e Grillo sono i veri colpevoli del disastro
Allarmi
inascoltati, favolette, accordo Governo-Autostrade... Matteo Renzi e Beppe
Grillo sono i veri colpevoli del disastro di Genova
di Ludovico
Polastri
Ci voleva una tragedia tutt’altro che
casuale come quella successa a Genova per scoperchiare il vaso di
pandora che copriva gli interessi lucrosi dei Benetton e non ci voleva certo un
gran analista finanziario per capire che i ricavi miliardari della famiglia
trevigiana non erano certo quegli straccetti prodotti nei paesi di sviluppo e
venduti nei loro negozi ormai in via di estinzione. I veri interessi poggiano
su attività tipicamente parassitarie come i pedaggi autostradali e i parcheggi
degli aeroporti. La società Atlantia, controllata dai Benetton, ha un
fatturato di 6,18 miliardi di euro ed amministra 5.000 km della rete
autostradale italiana, oltre ad infrastrutture aeroportuali come quella di
Roma. Solo ora ci si accorge che la società, molto abilmente, non ci metteva di
tasca propria i soldi per le manutenzioni ma le faceva pagare al contribuente.
Lo ha scoperto Giorgio Ragazzi, economista, che su La
voce.info spiega in linguaggio tecnico come Autostrade per l’Italia,
d’accordo con l’allora governo Renzi (che dovrebbe essere trascinato
alla sbarra) avesse raggiunto un singolare accordo economico.
In sintesi l’accordo prevedeva che: “la
società Autostrade per l’Italia (Aspi) realizzasse, tra il 2020 e il 2028, il
passante di Genova a un costo stimato di 4,3 miliardi, più altri investimenti
non specificati, per un totale di 7,8 miliardi entro il 2038, termine
dell’attuale concessione. In cambio, la società avrebbe ottenuto una proroga
della concessione per quattro anni, dal 2038 al 2042, e il diritto ad avere un
indennizzo di subentro di 5,7 miliardi a fine concessione”. Questo accordo, sottoscritto
alla vigilia delle elezioni dal governo Renzi, garantiva un rinnovo della
concessione ben 20 anni prima della scadenza ed in pratica l’impossibilità di
altre società di esserne gestori, compreso lo Stato stesso! Non solo. La
valutazione dell’equità/redditività dell’accordo è stata calcolata in 7,96% il
che vuol dire che al netto dell’investimento del passante di Genova nel 2038
Autostrade per l’Italia avrebbe avuto un margine operativo lordo di ben 4,4
miliardi. Il contribuente, con l’adeguamento tariffario che ogni anno viene
fatto, avrebbe ampiamente ripagato l’investimento. Si può ben capire come al
banchetto tra politici e imprenditori italiani chi paga sia sempre il
contribuente.
Se dunque il governo Renzi, che con il
suo ministro Del Rio ignoravano le interrogazioni fatte in Senato a
ottobre 2015 ed aprile 2016, è senz’altro uno dei colpevoli di questo disastro
l’altro losco personaggio che aveva condotto una battaglia per non far
approvare la variante all’attuale percorso autostradale (la cosiddetta Gronda)
è il sig. Beppe Grillo, che, per contrappasso è proprio genovese. Sul suo
blog scriveva: “Ci viene raccontata a turno la favoletta dell’imminente crollo
del Ponte Morandi”, citando proprio la relazione tecnica di Autostrade per l’Italia
che ne garantiva la stabilità per altri 100 anni. Che destino che questo comico
abbia scherzato su una tragedia accaduta proprio nella sua città e il cui
governo che rappresenta ne debba amministrare la sua incompetenza! Sembra che
questo post sia ora scomparso sul sito del comico genovese.
Nessun commento:
Posta un commento