venerdì 6 maggio 2022

Il circo tv, fossa di vecchi leoni

 


Dev'essere un vizio di famiglia, pardon: una vocazione di famiglia. Quella del circo: moglie, Maria De Filippi e marito, Maurizio Costanzo 



da: Il Fatto Quotidiano – di Nanni Delbecchi

Capitava una volta, in qualche circo di periferia, di vedere un anziano domatore di leoni alle prese con leoni più anziani di lui; balzi faticosi sopra gli sgabelli, ruggiti di stanca esperienza, zampate a mezz’asta. Il ricordo lontano bussava alla memoria di fronte alla visione dello scontro in verità più mimico che fisico tra Giampiero Mughini e Vittorio Sgarbi, debitamente pubblicizzato quale pezzo pregiato del Maurizio Costanzo Show. Quelle sportellate caustiche del giornalista, quel capitombolo barocco del critico sembravano una rievocazione storica, un antico calcio fiorentino in costume; cose da teche Mediaset se non fosse per l’età avanzata dei due feroci saladini, figurine più da brocantage che da repertorio. Parodia della guerra, innanzitutto, essendo il pretesto da che parte stare, Al Bano il pomo della discordia, ma poteva essere qualsiasi cosa bastante a riportare in tv il teatro dei pupi, glorioso cavallo di battaglia di Costanzo (ma sappiamo che la malattia senile del teatro è proprio il circo).

Mughini e Sgarbi sono due numeri uno, per chi ama il teatro dei pupi siciliani; due

intellettuali da combattimento (e da compatimento) stesso modello di serie, distinguibili solo negli optional e nell’allestimento. In origine fu Mughini, il primo intellettuale da salotto televisivo, in fuga dai salotti radical-chic (questo va detto a suo onore), terrore degli ospiti di Ieri, Goggi e domani (1987): “Ora ti farò una domanda cattiva”. Poi è arrivato Sgarbi, ha succhiato la ruota, ha fatto saltare il banco e lo tiene tuttora, come appare tutti si chiedono quando comincerà a ruggire, e i bambini battono le mani. Oggi i vecchi leoni perseverano nei loro numeri, ognuno si appoggia all’altro a costo di buttarlo giù dalla sedia, se ci sono o ci fanno non lo sanno più nemmeno loro. Fa impressione vederli alzare le mani; ma fa ancora più impressione vederli ricomporsi e tornare in silenzio ognuno sul suo sgabello, come nulla fosse, e forse non è stato proprio nulla.

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