domenica 31 gennaio 2021

Da Gualtieri a Speranza: il Colle blinda sei ministri

 


da: Il Fatto Quotidiano - di Gianluca Roselli

Tocca ora alle forze politiche che il presidente incaricato Roberto Fico sta “esplorando” dimostrare la reale volontà di continuare la legislatura con la stessa maggioranza che ha governato nell’ultimo anno e mezzo, più deputati e senatori che si sono da poco aggiunti. Come ha spiegato Sergio Mattarella nella sua apparizione di venerdì sera, prima di convocare Fico al Quirinale. Ma alle forze di quella maggioranza, nelle 32 ore di consultazioni, il capo dello Stato si è anche raccomandato, se si dovesse continuare, di garantire una continuità in certe caselle di governo. Nello specifico, in quelle posizioni che stanno lavorando sul fronte dell’emergenza economica e sanitaria. Ovvero, quei ministeri che sono in prima linea nell’affrontare la crisi economica e che saranno direttamente coinvolti nella messa a punto prima, e nell’utilizzo poi, del Recovery Plan. Ma anche quei dicasteri protagonisti sul fronte dell’emergenza sanitaria.

E dunque Economia, Interno, Esteri, Difesa, Affari europei e Sanità sono le caselle su cui sarà focalizzata l’attenzione del capo dello Stato. E su cui Mattarella, se dovesse andare avanti la maggioranza giallorosa, con un Conte-ter o altro, porrà estrema attenzione. “Non si cambiano i generali durante la guerra”, si fa sapere con un’eloquente im magine dal Quirinale. E i generali che Mattarella vorrebbe continuare a vedere al loro posto sono Roberto Gualtieri, Luciana Lamorgese, Luigi Di Maio, Lorenzo Guerini ed Enzo Amendola , sulla trincea della battaglia economica, e Rober to Speranza sul fronte di quella sanitaria.

Il resto, secondo quel che trapela dai colloqui intercorsi, potrebbe anche cambiare. Ma il presidente si è fermato un passo prima. Non è nelle sue prerogative intavolare trattative su ministri o altre figure: questo, semmai, sta nella mission del mandato esplorativo conferito a Fico e, poi, al prossimo presidente incaricato, chiunque sarà.

Il capo dello Stato ha però piantato qualche paletto nel segno della continuità sui fronti dell’emergenza sanita- ria, sociale ed economica, i temi che ha elencato davanti agli italiani. Emergenze che impongono di “dar vita al più presto a un governo con un adeguato sostegno parlamentare e politico”

Un modo per indicare una strada e un percorso da seguire anche a chi, come Matteo Renzi, ha chiesto discontinuità rispetto all’esecutivo precedente. Nel mirino dell’ex premier, infatti, sono finiti in primis il ministro Gualtieri, il titolare della Giustizia Alfonso Bonafede e il super commissario Domenico Arcuri. Naturalmente non ci si potrà appendere a un nome, ma per esempio sul fronte sanitario, chiedere continuità con il lavoro (molto apprezzato dal Colle) di Roberto Speranza esclude quello di sottrargli il suo primo generale, Arcuri appunto.

Per il resto, tutto sarà materiale di trattativa, compre- sa la figura del mi- nistro della Giusti- zia, Alfonso Bona- fede, su cui bisognerà vedere quanto il M5S e, nel caso, Giuseppe Conte, siano disposti ad alzare le barricate. Toccherà appunto a Fico verificare, fino  a lunedì, quali sono  i punti fermi e le richieste delle forze in campo. Se non  ci riuscirà, allora si apriranno  altri scenari, con  maggioranze diverse o allargate. E tutto diventerà possibile, compresa l’ipotesi del voto anticipato. Se invece si resterà all’interno del perimetro giallorosa, il Quirinale la sua moral suasion l’ha depositata. Preservare quei generali, perché cambiare la catena di comando del fronte principale mentre la guerra è ancora in corso potrebbe essere molto pericoloso.

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