giovedì 28 settembre 2023

I risparmi degli italiani (se ancora ci riescono): la patrimoniale eterna…

 


C’è chi non arriva a fine mese, manco alla prima settimana. C’è chi non ha mai avuto problemi economici, manco al tempo del Covid. C’è chi non paga le tasse e vede incrementare il suo reddito.

C’è chi riesce – nonostante l’inflazione, l’aumento costante dei prezzi -  a investire qualche risparmio. Oggetto da sempre di imposte. Imposta prevista anche sul deposito titoli.

Diversamente dall’imposta sul conto corrente, stabilita in misura fissa: 34,20 euro annui se la giacenza media annua supera i 5.000 euro, l’imposta sul deposito titoli è lo 0,20 (2 per mille) sul controvalore totale dei prodotti finanziari in possesso alla fine del periodo di rendicontazione (o chiusura del rapporto).

Quindi, è applicata indipendentemente dall’andamento positivo (plusvalenza) o negativo (minusvalenza) degli investimenti.

Si chiama imposta di bollo. L’ha introdotta il governo Monti e l’hanno mantenuta tutti i governi

seguenti.

Di fatto: una patrimoniale secca. A quanto pare: eterna.

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