da: https://www.today.it/
Tramite Eni importeremo dall'Egitto circa 3 miliardi di metri cubi di gas liquido liquefatto, ma l'accordo con Il Cairo pone dei problemi politici: abbiamo già dimenticato l'ultimo affronto su Regeni?
L'accordo per ulteriori forniture di gas dall'Egitto, alla luce degli ultimi sviluppi sul caso Regeni, "mi lascia tantissimi dubbi". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, ospite stamane della trasmissione "Forrest" su Rai Radio Uno. "La vicenda di Regeni - ha spiegato Letta - è una vicenda che va oltre la singola vicenda personale, drammatica", è diventata "un simbolo della necessità di difendere i diritti umani, della necessità di fare giustizia. Quindi è netta la nostra richiesta al governo di essere molto più esigenti nei confronti degli egiziani" e "quindi i dubbi" su questo accordo sul gas "sono sicuramente molto alti".
"Il miliardo o poco più di metri cubi di gas che arriverebbe da un accordo con l'Egitto non valga la credibilità del nostro Paese sul piano internazionale" spiega Erasmo Palazzotto, presidente della commissione Regeni. "Nel rapporto con l'Egitto non si può ignorare il macigno che c'è nelle relazioni internazionali tra i nostri due paesi. L'atteggiamento dell'Egitto sul caso Regeni è inaccettabile. L'ultima risposta che è arrivata è stato il no a fornire gli indirizzi degli imputati impedendo al processo di partire: è un'offesa".
L'accordo per il gas egiziano
Secondo quanto si apprende Eni ha firmato mercoledì un accordo quadro con la società statale egiziana Egyptian Natural Gas Holding Company che punta a rifornire l'Italia di 3 miliardi di metri cubi di gas liquido liquefatto (le note navi metaniere). Eni ha affermato che aumenterà l'esplorazione in Egitto sia nei siti esistenti che in quelli di nuova acquisizione nelle regioni del Delta del Nilo, del Mediterraneo orientale e del deserto occidentale. Solo ieri Eni aveva affermato di aver avviato a produzione un nuovo giacimento di petrolio e gas recentemente scoperto nel deserto occidentale dell'Egitto, che fornirebbe circa 8.500 barili di petrolio equivalente al giorno.
Dopo
le sanzioni alla Russia e il ventilato embargo energetico, l'Italia - che
riceve da Mosca circa il 40% delle sue importazioni di gas - ha sottoscritto un
accordo per aumentare le sue importazioni di gas dall'Algeria di circa il 40%.
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