giovedì 27 agosto 2020

Il farmaco che serve a Flavio Briatore….

Flavio Briatore è ricoverato da lunedì all’ospedale San Raffaele, nota “meta salutare” dei vip del centro destra.

Ai suoi più cari amici ha detto di essere stato ricoverato per problemi alla prostata. Non si capisce per quale motivo, se questa è disfunzione, il San Raffaele gli abbia praticato un tampone. Tampone che, guarda caso, è risultato ha dato esito positivo al Covid-19.

Il locale di Briatore in Costa Smeralda è stato chiuso perché 63 dipendenti - pare senza problemi alla prostata - sono risultati contagiati. Pure il locale di Montecarlo è stato chiuso.

Orbene.

E’ noto che per problemi alla prostata - come sostiene un invasivo spot pubblicitario - c’è Prostamol…non il tampone.

Se hai la febbre, la polmonite - come sostiene quell’ignorante di Briatore - c’è la TACHIPIRIGNA

Ma il farmaco che serve a Briatore e - ahimè - ad altri italiani è questo:


Serve per il funzionamento dei neuroni (se si hanno) o per la loro crescita (se si è privi di neuroni).

Avvertenza: NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE. Si rischia di diventare troppo

Marco Travaglio: Dottore, ho la filossera

 

da: Il Fatto Quotidiano

1) Qual è la cosa più probabile che ti può capitare se balli stretto stretto senza mascherina in una discoteca della Costa Smeralda in piena pandemia da Covid-19? La prostatite.

2) Qual è il primo pensiero che passa per la testa al titolare di un locale con 65 dipendenti su 70 positivi al Covid-19 quando gli viene la febbre? “Mi sa che ho la prostata infiammata”.

3) Quale specialista chiama un soggetto dolorante alla prostata: l’urologo? No, il primario di anestesia e rianimazione del San Raffaele.

4) Chi può prendere sul serio le risposte 1, 2 e 3? In un Paese normale, nessuno; in Italia, gran parte degli elettori di centrodestra, dopo 26 anni di allenamenti intensivi sul complotto delle toghe rosse, la nipote di Mubarak, le cene eleganti, la casa di Scajola comprata da un altro a sua insaputa, lo stalliere Mangano, il bibliofilo Dell’Utri, i giuristi Previti e Squillante, la devolution di Bossi, la diabolica abilità di Salvini, il modello Lombardia e un’altra vagonata di cazzate, giù giù fino al patto Conte-Covid per instaurare la dittatura. Il che spiega l’esistenza in tv di Briatore, Santanchè, Sgarbi, Chirico, Capezzone, Maglie e di tutto il caravanserraglio dei cosiddetti giornalisti di destra che – diversamente dai loro lettori e/o elettori – non credono a una parola di quel che dicono, ma lo dicono proprio perché milioni di persone si bevono tutto.

Massimo Gramellini: Siamo tutti peccatori?

 

da: https://www.corriere.it/

In risposta ai critici del marito, la signora Mihajlovic ha scritto che siamo tutti peccatori. Nessun dubbio su questo, così come sulla solidarietà che meritano i contagiati e i ricoverati, compresi quelli come Briatore che filosofeggiavano sull’inconsistenza del virus. Però, benché tutti peccatori, non tutti commettiamo gli stessi peccati. In queste settimane ho visto persone passeggiare per le località di villeggiatura indossando ogni genere di mascherina, spruzzarsi ripetutamente un gel untuoso e puzzolente sulle mani prima di entrare nei negozi, e sedersi nei bar e nei ristoranti mantenendo uno straccio di distanza di sicurezza. Si sarà trattato di individui bizzarri, non lo nego, eppure meritano rispetto anche loro. E capisco che non abbiano voglia di venire messi dentro lo stesso cesto di chi, invece, è andato ad annusare l’ascella del vicino negli assembramenti, discotecari e non, della Costa Smeralda, infischiandosene allegramente di minime precauzioni spacciate per soprusi inaccettabili.

Ha ragione la signora Mihajlovic: chi si è permesso di far notare al marito che avrebbe fatto meglio a trascorrere vacanze meno scriteriate, specie nella sua duplice condizione di

domenica 23 agosto 2020

Ernesto Galli della Loggia: Lo strapotere esercitato dai sindacati della scuola


da: https://www.corriere.it/

Un vero e proprio virtuale regime di cogestione costituisce una delle principali cause del declino di questo settore strategico della nostra vita nazionale

Non molti italiani sanno che al piano terreno del ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere, non ci sono uffici e impiegati come in tutti gli altri piani. No, nelle stanze di quel piano si trovano — non si riesce a capire bene autorizzati quando e da chi — acquartierati i numerosi sindacati della scuola che li occupano con tanto di targhe, manifesti vari e quant’altro. Insomma un pezzo di edificio pubblico — pubblico come pochi — è stato di fatto dato in concessione ad alcune associazioni private (che tali sono i sindacati) perché lo usino a loro discrezione.

La presenza fisica concreta dei sindacati nel cuore dell’amministrazione della scuola è il simbolo dello strapotere che essi esercitano da decenni nel campo dell’istruzione, strapotere che ha dato vita a un vero e proprio virtuale regime di cogestione e costituisce una delle principali cause del declino di questo settore strategico della nostra vita nazionale. Tanto più merita perciò di essere segnalata positivamente la decisa presa di posizione della ministra Lucia Azzolina che in un’intervista di ieri a Concita De Gregorio su Repubblica ha coraggiosamente denunciato la «resistenza strenua al rinnovamento» dei sindacati stessi e i loro «atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di molti ma di alcuni».

Covid-19, Lombardia: regalo di Gallera i privati


da: Il Fatto Quotidiano - di Andrea Sparaciari

Contrordine compagni. I tamponi vanno fatti a tutti i passeggeri provenienti dai quattro Paesi a rischio (Spagna, Grecia, Croazia e Malta) che atterrano negli scali lombardi. Siano essi stranieri, residenti in Lombardia o altrove. E poi, gazebo e drive-in attivi anche negli scali di Linate e Orio al Serio (Bergamo). Con un doppio carpiato, nella notte tra giovedì e venerdì scorso l’assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera ha sconfessato il piano illustrato solo poche ore prima dal suo direttore generale, Marco Trivelli. In effetti la politica della “due misure” (che escludeva dagli esami in aeroporto i non lombardi) ore aveva attirato sul Pirellone uno tsunami di critiche. Impietoso il confronto con lo scalo romano di Fiumicino dove da giorni si fanno i test rapidi a tutti i passeggeri, indipendentemente dalla residenza.

Così, Gallera è corso ai ripari. E per ribaltare quel piano ha chiamato in aiuto il Gruppo San Donato, numero uno della sanità privata lombarda che ha in mano il Policlinico San Donato, il San Raffaele e decine di strutture nella regione: saranno loro a farsi carico dei tamponi per i passeggeri in arrivo a Linate e Orio al Serio dai Paesi considerati a rischio.

Come è noto, la famiglia Rotelli ha insediato ai vertici del Gruppo l’ex ministro Angelino Alfano e l’ex presidente lombardo Roberto Maroni. Non sarà un favore gratuito, naturalmente: il Pirellone, infatti, rimborserà al gruppo privato 62,89 euro

Comunione e Liberazione santifica Attilio Fontana e torna anche Alfano

 


da: Il Fatto Quotidiano - di Tommaso Rodano

L’insegna del meeting di Rimini 2020 dice “special edition”. Perché è l’anno del Covid e persino il maxi-evento di Comunione e Liberazione, che da decenni mette allo stesso tavolo la politica e il capitalismo italiano, si è dovuto dare una ridimensionata.

Grandi spazi vuoti, posti dimezzati, nessun padiglione, pochi e sparsi visitatori, ospiti per lo più in videoconferenza: un inevitabile senso di malinconia. Ma pure in “edizione speciale” e ridotta, la festa ciellina conserva lo spirito della tradizione: rimane in fondo la prova di forza di una grande famiglia. Una famiglia di fede e potere.

Comunione e Liberazione e il suo braccio economico, la Compagnia delle Opere, sono un unico grande nucleo promiscuo con la sanità privata lombarda e con la politica regionale. Un rapporto particolarmente esposto negli anni del “Celeste” Roberto Formigoni, governatore ciellino della Lombardia, che sull’altare dell’incesto cliniche-Regione ha fondato il suo successo e le sue sventure (il carcere e ora dei domiciliari). Il matrimonio però va avanti. Non è un caso che proprio sugli schermi del meeting di Rimini ieri si sia celebrata la ricomparsa di Angelino Alfano, ex delfino di Berlusconi, poi pluridecorato ministro nei governi col Pd, oggi presidente del gruppo San Donato, il gigante privato della sanità lombarda. Alfano (in video) è ospite di una tavola rotonda a cui partecipa il ministro della Salute Roberto Speranza. È una meravigliosa marchetta – non ce ne voglia nessuno – a favore dei privati. Alfano gigioneggia: “La pandemia è stata una lezione per il sistema sanitario

Marco Travaglio: Volta&Gabbana

da: Il Fatto Quotidiano

Collezionare ritagli di giornali è un hobby che consiglio a tutti: basta afferrare una cartellina a caso con quello che tizio diceva l’altroieri, confrontarlo con ciò che dice oggi e scompisciarsi. Un tempo il primato assoluto era dei politici, ora invece li scavalcano opinionisti, imprenditori e giuristi, oltre alle nuove star della virologia.

Il Cazzaro Verde non ci sta a farsi metter sotto, infatti il 10 marzo voleva “chiudere tutta l’Italia” e l’11 “tutta l’Europa”, massì abbondiamo: ora chiede “l’arresto di Conte, che chiuse l’Italia (l’Europa era troppo, ndr) contro il Comitato tecnico scientifico” (che era favorevole). Dinanzi alla crescita esponenziale dei contagi (mille al  giorno, soprattutto nella Lombardia modello che conta il 35,2% dei 15.089 casi attivi al 18 agosto), proclama: “Ora non c'è emergenza e chi dice il contrario, ovvero il governo, è in malafede e fa terrorismo per mantenere il potere” (veramente dicono il contrario i suoi presidenti regionali Zaia e Fontana, ma fa niente). E i giornalisti che pubblicano i dati che dicono l’esatto opposto lo fanno perché “il virus conviene: tenere in vita il virus in pieno agosto fa guadagnare soldi o fa guadagnare voti. Non si spiega altrimenti il coro quasi unanime di giornali e tv per creare un allarme che non c’è e parlare di emergenza in mancanza di emergenza”. Certo, come no.

Senz’offesa per Salvini, le sue scemenze non riescono a eguagliare quelle ripetute fino a