8 settembre 2008
Nel leggere il commento di Fanny che ritiene che il Gallella abbia
sostanzialmente finto un interesse per la Frizziero, visto che, guarda
caso, vuole fare l’attore, e precisando che non ho seguito se non inizialmente e
marginalmente cosa sia avvenuto da giugno (so di una serata e poco altro), continuo
a pensare ciò che scrissi il 14 maggio 2008 (http://taccuinodiunamarziana.blogspot.com/2011/11/uomini-e-donne-paola-frizziero-e.html) e cioè: "non credo che a “Uomini e Donne” transitino anche solo per errore dei
geni. Un quoziente medio di intelligenza è già una sorpresa. Non credo che a
“Uomini e Donne” transitino anche solo per errore grandi attori.
Tutto ciò per dire che Cristian Gallella o è un fenomeno
(punti 1 e 2) o è uno che si è imbarcato. Che nel mio linguaggio significa che
è più in là di una cotta. Ovviamente, a volte le emozioni confondono e si confondono e poichè non vi può essere storia vera in un contesto finto, dove per finto intendo non naturale ma condizionato, pilotato da meccanismi, perchè siamo in tv ed è bene non scordarlo, il ragazzo potrebbe credere di provare qualcosa che è tutto da dimostrare. Nel tempo e con le lucine delle telecamere spente".
Intendevo dire, che anche se uno va lì per fare il “percorso di carriera del nullista” gli può comunque piacere la corteggiatrice o la tronista. Ma bisogna capire di che piacere si tratta. Nel senso che, poichè non può esistere una storia vera, cioè un’attrazione che ti spinge a voler conoscere, a voler mettere al primo posto quella persona, in un contesto finto, vale a dire non naturale e condizionato, perchè si tratta di un programma televisivo che ha sue logiche e priorità, o abbandoni o quanto meno metti in secondo piano le logiche “professionali” e televisive, e allora quel piacere per la persona può tramutarsi nel tempo e a telecamere spente in un vero rapporto di coppia (vedi Giorgio e Martina e Flora e Francesco, eccezioni, rarissime eccezioni), o quel piacere verso la persona (corteggiatrice o tronista) è più il piacere dell’effetto che scatena intorno. Del quale benefici. Ma anche, qui, attenzione, non mi sto riferendo solo al piacere tangibile, quello che entra in tasca o che soddisfa la vanità personale ma anche al piacere che quella persona ti provoca per la persona che è. Si dà però il caso che può trattarsi di un piacere che coinvolge ma che in realtà è effimero (solo la conoscenza, il tempo, le comuni aspettative lo rendono concreto e appagante) e temporaneo. Ecco perchè, la verità di cosa sia quel piacere viene fuori nel tempo e a luci delle telecamere spente.
A questo punto, posto che riteniate pertinenti le mie considerazioni,
decidete voi che tipo di piacere sia quello che ritenete di aver visto, sentito
tra Gallella e Frizziero.
Un’ultima considerazione. Ognuno di
noi ha un suo modo di vedere e sentire ciò che la/lo circonda. Vale per un
programma televisivo come per qualsiasi altro evento o momento della vita. Ritengo che la cosa più
sbagliata sia pensare, nel caso di questo programma, che sia o tutto vero o
tutto finto. Vediamo di non scordarci che questa trasmissione è
fatta di “materiale umano”. Gioca, fa leva, usa e sfrutta meccanismi elementari
psicologici. Vi siete mai chieste/i se, al posto di Gallella o della
Frizziero o di altri, potreste, seppure in buona fede, confondervi, lasciarvi
affascinare e ammaliare dal fatto che solo presentadovi lì a dire e fare
quattro cazzate diventati noti, quanto meno ad un certo target di pubblico e,
senza fatica, acquisite onori, seppure fittizi e flebili nel tempo, ma che vi
consentono di realizzare brevemente e senza impegno ciò che altri non riescono
con fatica e tempi lunghi? Con questo, non intendo certo “assolvere” (tra
apici perchè non sto facendo il processo a nessuno) i “nullisti” che
vanno spacciando ciò che non sono, credendo o facendo
credere in emozioni che non sono poi quelle vere che ci danno soddisfazione,
che ci fanno sentire vicini a coloro che ce le procurano. Ma gli “sporchi” non sono
solo loro. Sono anche i vostri meccanismi psicologici che ve li
fanno piacere, sono anche il fatto che non percetite certe sfumature, che
volete vedere e credere ciò che serve ai vostri meccanismi psicologici. Se non
fosse così, “Uomini e Donne” avrebbe chiuso da anni.
Se continuerete a pensare che lì: o “sono buoni, belli, bravi e vittime
della cattiva o del cattivo” o “sporchi e cattivi” non capirete mai cosa
effettivamente state vedendo. Perchè, ciò conta è capire ciò che si sta
guardando.
P.S. Visti alcuni momenti della
prima puntata della fiction Rai “Terapia d’Urgenza” e letto il parere di
Daveblog su “Il sangue e la rosa”, è meglio “Uomini e Donne”. La signora
Fascino, la sua redazione, i suoi autori sono decisamente più dotati di alcuni
sceneggiatori di fiction.
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