Che fare?
Che fare non lo
so, che dire ci provo. Penso che la generazione dei nostri figli abbia,
rispetto a quella dei loro genitori, un’emotività molto più incontrollata e uno
spazio di riflessione molto più modesto. Il loro fondo emotivo è stato
sollecitato fin dalla tenera età da un volume di sensazioni e impressioni
eccessivo rispetto alla loro capacità di contenimento. Sin dai primi anni di
vita hanno fatto troppa esperienza (televisiva e non) rispetto alla loro
capacità di elaborarla.
Di loro abbiamo
detto: “Come sono intelligenti, noi allo loro età eravamo più stupidi”. E non
l’abbiamo detto solo a noi, l’abbiamo detto anche a loro. E loro ci hanno
creduto, avviandosi, con la nostra benedizione e il nostro compiacimento, su
quella strada ingannevole dove si confonde l’intelligenza con
l’impressionabilità, a cui segue una risposta immediata.
In questo gioco di
inganni abbiamo confuso la loro risposta immediata con la prontezza dei
riflessi e la velocità di ideazione, mentre era semplicemente un cortocircuito.
Ora questi nostri figli si trovano ad avere un’emotività carica e sovraeccitata
che li sposta dove vuole, a loro stessa.
Nessun commento:
Posta un commento