mercoledì 9 novembre 2011

Andrea Vitali: Un amore di zitella


Ho divorato due libri recentemente. Il primo è “L’ospite inquietante” di Umberto Galimberti. Un saggio che dev’essere letto da ragazzi, genitori e professori. Galimberti è stato anche ospite al “Senso della vita” di Bonolis e con un linguaggio chiarissimo ha sintetizzato alcuni punti essenziali del suo pensiero sul nichilismo.
L’altro libro che ho divorato, cosa stranissima per me che amo la letteratura classica e snobbo nel profondo la narrativa italiana è “Un amore di zitella” di Andrea Vitali.
Un’autentica scoperta questo scrittore che riesce a rendere alcuni fatti della vita di una persona un racconto espresso in una forma perfetta e scandito passo per passo. Il racconto inizia a crescere, a scorrere veloce quando entra in campo la bugia salvifica di questa donna sola, che vive in una cittadina della provincia lombarda e che lavora presso il municipio.
Il finale l’ho trovato quanto di più geniale. La confessione della bugia e nuovamente il ripresentarsi di questa non per volontà della protagonista è intrigante. Può sembrare beffa dell’autore nei confronti della protagonista o logica conseguenza della storia di una donna dalla vita monotona. Una vita monotona che diventa invece interessante per come Vitali la racconta.
Sicuramente leggerò altri suoi libri. Continuo ad avere però la convinzione che lui sia un eccezione nel panorama della narrativa, che è categoria inferiore alla letteratura. 

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