Prefazione
Iole Vergara è la
zitella del paese. Lavora come dattilografa presso il Comune, abita in un
condominio affacciato sul lago e la sera cena con una tazza di caffellatte. È
un’esistenza fatta di abitudini, grigia e monotona, se non fosse per le
chiacchiere con la collega Iride sulla prostata del segretario comunale, o per
i mille pettegolezzi che s’inseguono in paese, mentre in sottofondo si sentono
i commenti degli uomini alle prese con la «Gazzetta dello Sport» e le note di
Quando, quando, quando, il cavallo di battaglia di Tony Renis al Festival di
San Remo.
Ma persino la timida e solitaria Iole ha un segreto, come scoprirà Iride nel ricevere il regalo di nozze della collega: si chiama Dante, e per qualche tempo al centro dei pettegolezzi ci sarà proprio il misterioso amico della dattilografa comunale.
Ma persino la timida e solitaria Iole ha un segreto, come scoprirà Iride nel ricevere il regalo di nozze della collega: si chiama Dante, e per qualche tempo al centro dei pettegolezzi ci sarà proprio il misterioso amico della dattilografa comunale.
Un amore di
zitella, pubblicato originariamente nel 1996, ha segnato la
conferma del talento narrativo di Andrea Vitali. A caratterizzare le sue opere
è prima di tutto la capacità di creare e far vivere un intero mondo, quello di
Bellano, dove sono ambientati tutti i suoi racconti e romanzi. Lo popolano
personaggi ben caratterizzati, osservati nei loro comportamenti, tra mille
aneddoti divertenti e rivelatori, con una vena di partecipe umorismo.
A scandire le loro
vicende sono brevi capitoli dal ritmo narrativo gradevole e ricco di sorprese,
che permettono il dipanarsi di intrighi scatenati e avvincenti, magari con una
punta di giallo, o almeno un piccolo mistero. Così nel microcosmo dei romanzi
di Vitali si rispecchia la provincia italiana, in apparenza addormentata e in
realtà ribollente di inquietudini e sogni.
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