martedì 18 giugno 2024

Paolo Madron: Meloni e il bunker ideologico fascista che le preclude l’Europa

 


da: https://www.lettera43.it/

I 400 COLPI. Se la leader di Fratelli d’Italia non si ripulisce dalla risacca nera documentata anche dall'inchiesta di Fanpage, magari lasciando quelle derivazioni nostalgiche alla Lega di Vannacci-Farinacci, non diventerà mai reginetta dell’Unione. Dove nonostante tutto danno le carte sempre gli stessi. Mentre la Thatcher de noantri gioca in seconda serie.

Giorgia Meloni pensava che il paradosso bastasse, ma la realtà la obbliga a ricredersi. Entrata nell’agone europeo da playmaker, rischia di risultare ininfluente. Il paradosso è quello di un’Europa che sulla carta ha i numeri per confermare la maggioranza che l’ha sin qui governata, nonostante nei due Paesi che la guidano, Francia e Germania, il risultato delle elezioni abbia provocato un terremoto politico senza precedenti. A Parigi il travolgente consenso a Marine Le Pen ha costretto il presidente Emmanuel Macron a sciogliere il parlamento e giocarsi tra le critiche dei suoi l’azzardo elezioni. A Berlino il cancelliere Olaf Scholz ha subito l’umiliazione di vedersi superato dai neonazisti di Alternative für Deutschland (AfD). Eppure a Bruxelles sono ancora loro a dare le carte, e l’aver perentoriamente derubricato Meloni a estremista di destra complica le ambizioni della Thatcher de noantri. Non bastano certo le tiepide rimostranze di Antonio Tajani, uno che tra i Popolari gode di solida reputazione, per attenuare il drastico giudizio.

In Europa la premier ha un grosso problema di credibilità

Oltralpe la premier italiana ha dunque un problema di credibilità grosso come una casa, che diventa insormontabile se mentre è a cena con i 27 per decidere delle poltrone più importanti esce il reportage di Fanpage dove tra i militanti della Gioventù nazionale, che lei e la sorella Arianna invece che buttarli fuori tengono in palmo di mano, è tutto un tripudio di braccia levate, dichiarazioni xenofobe, inni al Duce e «Sieg Heil!», il saluto usato dai nazisti nei loro raduni.

In Germania e Francia contro gli estremisti si mobilitano piazze e persino calciatori

Se portandosi dietro questo armamentario pensa di diventare reginetta dell’Unione, è il caso che ridimensioni subito le sue aspettative. O che prenda definitivamente le distanze dalla lugubre ideologia in cui i giovani del suo partito (e quel che è peggio anche i più grandicelli) mostrano ancora di credere. In Germania di fronte al delirante piano di deportazione dei migranti ordito da alcuni militanti di AfD milioni di persone sono scesi nelle piazze. In Francia per scongiurare la più che possibile vittoria del Rassemblement national alle imminenti elezioni si stanno mobilitando persino i calciatori.

A Meloni serve una Fiuggi due, sulle orme di quella dell’ormai odiato Fini

Se la leader di Fratelli d’Italia pensa di esorcizzare la risacca nera con la strategia del non vedo, non sento e non parlo ha sbagliato grossolanamente i calcoli. Se vuole aspirare a giocare la partita tra i grandi, deve pensare a un’operazione di repulisti e definitiva presa di distanze con il passato. Una sorta di Fiuggi due, ricordando quanto fece nell’ormai lontano 1995 il suo mentore e ora odiato nemico Gianfranco Fini ripudiando il Movimento sociale e le derivazioni fasciste su cui solidamente poggiava. Anche perché ora quelle derivazioni sono saldamente appannaggio della Lega di Vannacci-Farinacci, sempre più simile a una AfD di casa nostra, e per Meloni l’occasione è più che mai propizia per smarcarsene.

Basta nostalgie e rigurgiti, aprite le finestre per far entrare aria nuova

Invece è ancora prigioniera in un bunker ideologico da cui tentenna a uscire, timorosa che recidere i legami con i vecchi camerati sia un salto nel vuoto che ne lenisce i consensi. Per di più circondata da una ristrettissima corte che quel salto non ha alcuna intenzione di assecondare. Dovrebbe aprire le finestre, far entrare aria nuova, avere il coraggio di far sue idee e conquiste che, nonostante nostalgie e rigurgiti, la storia ha reso incontrovertibili. Smettere di cullarsi nella bambagia di collaboratori e giornali zelanti e uscire dalla sua confort zone. Altrimenti, almeno in questa Europa, è relegata a giocare sempre in seconda serie.

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