giovedì 7 ottobre 2021

Movimento 5 Stelle (o 5 Percento): chi è causa del suo mal, pianga sé stesso...

 


Sono cresciuta in una famiglia nella quale uno dei concetti "filosofici" era: chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Tradotto: se fai qualche cazzata te la devi prendere con te stessa. Non cercare alibi, scuse. Pensa prima ai tuoi errori. Lo so. Oggi non si insegnano più ste cose...

Ma io voglio applicare questo concetto filosofico alla situazione del M5S, dopo aver letto quanto scrive Tommaso Merlo (post sotto).

Il "Movimento 5 Percento" come lo chiama (a ragione) è stato spolpato e finirà in padella non perché "è storicamente questo il destino dei rivoluzionari che si rimangiano tutto". Ma perché la "rivoluzione" del M5S aveva dei presupposti comici. È vero che su alcuni punti, aspetti, si riconoscevano e/o speravano una larga parte di italiani insoddisfatta, ma alcuni concetti erano – a mio parere – autentiche cazzate. Una su tutte: "uno vale uno". Un organo sessuale maschile. Un "uno" vale più di "qualche altro uno". Del resto: nessuno è indispensabile ma alcuni sono più utili di altri.

Il Movimento 5 Stelle si sta spolpando perché non è mai esistito a livello locale, decentrato. Il M5S non ha avuto a livello centrale e locale un gruppo di "rappresentanti dei cittadini" che – con buona pace di Casaleggio e Grillo - siccome siamo ancora in una democrazia parlamentare e non in una scatoletta di tonno - dovevano avere le caratteristiche per esercitare la delega ricevuta dai cittadini. Ma se parti dal concetto dell'"uno vale uno", del "gli eletti sono dei portavoce", come organo sessuale fai a rappresentare le istanze dei cittadini che ti hanno votato.

Il governo, il Parlamento, non sono un condominio. Dove, comunque, "uno vale uno" se fa

maggioranza con altri "uno vale uno".

Mi chiedo: ma come si può parlare di democrazia partecipativa se non sei radicato nel territorio. Quale partecipazione migliore per il cittadino è avere politici che vivono nel paese reale. Che sappiano ascoltare, capire, proporre soluzioni, creare le condizioni per attuarle. Ovviamente, facendo sintesi, trovando mediazioni. Dopo di che: ben venga la piattaforma on-line (senza conflitti di interesse), ben vengano forme e modi partecipativi, posto che, qualcuno deve fare sintesi e passare agli interventi. Per questo sarà giudicato e rispedito a casa qualora inefficiente, inefficace.

Il Movimento 5 Stelle non lo spolpando il Pd. Il Pd si sta sopravvalutando e prima o poi, dovrà tornare bruscamente con i piedi per terra. Il Movimento 5 Stelle ha fatto tutto da solo. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso...

Ma i "rivoluzionari" alla Merlo mi pare non capiscono che il M5S avrebbe avuto un ruolo significativo nel paese e non rischierebbe il "5 Percento" se fosse stato in grado di offrire una squadra politica competente e capace in grado di attuare – anche solo parzialmente, con errori e pure qualche contraddizione – un rinnovamento. Quanto meno gettare le basi di qualche cambiamento nella conduzione del paese.

Condivido questa affermazione di Merlo: "Milioni di elettori nel 2018 e milioni di astenuti oggi, vogliono un cambiamento vero e radicale, vogliono una politica all’altezza dei loro problemi e dei loro sogni, vogliono tornare protagonisti. Vogliono andare avanti e non indietro." Diversamente da Merlo, non ritengo che il M5S prima maniera – quello dei Casaleggio e Grillo, dell'"uno vale uno" e "dei portavoce" anziché rappresentanti della delega dei cittadini, sia concettualmente e strutturalmente in grado di apportare dei cambiamenti sostanziali.

Concludo con un'osservazione che non sarà condivisa dai Giuseppe Conte: meglio se il Pd scarica il M5S. Purché ciò accada a brevissimo. Perché solo un autolesionista, cioè un coglione, continuerebbe un'alleanza con il Pd in posizione debole. Ci si allea se si ha una visione in comune, idee, progetti. Che non significa avere medesime proposte e soluzioni. Allearsi non significa appiattirsi (eufemismo). Non significa fare il rimorchio, ma condurre il mezzo e decidere la strada. Ogni tanto, si lascia il volante all'altro viaggiatore ma lo si riprende quando questo crede di poter viaggiare da solo o decidere un cambiamento di tragitto non condiviso. E, a volte, bisogna capire quando cambiare la rotta sorprendendo il compagno di viaggio.

Se non vuoi fare la stampella del Pd, un partito che NON è sostanzialmente cambiato (è solo cambiato il segretario) devi essere e devi fare ciò che finora non sei stato e non hai fatto. Impresa titanica per il M5S. Roba da miracolo.

Né Giuseppe Conte, né Di Battista, né quello che ha passato mesi attaccato al sedere di Salvini, l'attuale democristiano Di Maio, né la Raggi, hanno doti divine. Bisognerebbe, quanto meno, avere qualche dote politica. Qualche capacità strategica. Doti che servono per avere un peso nel governo Draghi, per essere propositivi, per distinguersi ed essere determinanti. Perché non c'è solo la transizione ecologica. C'è stata quella schifezza di riforma della giustizia, c'à la riforma fiscale. C'è il PNRR. C'è una crisi economica, alla faccia delle stime del Pil. Sono questi, post pandemia, i temi sui quali gli italiani misureranno i partiti. Non puoi parlare solo di transizione ecologica. Mega progetto vitale complesso che darà, nella migliore delle ipotesi, i suoi frutti tra parecchi anni. Nel frattempo, vediamo di stoppare i tentativi di mantenere lo status quo mascherandolo con qualche ritocchino qua e là. I sogni sono salutari. Ma pure il realismo.

Conclusione: se non conti un organo sessuale maschile nel governo Draghi, se non hai un gruppo di rappresentanti competenti e capaci, se non hai capacità organizzativa, comunicativa e, soprattutto, progettuale, la sorte del M5S è segnata. Parafrasando Julia Roberts in Pretty Woman: "questi sono buoni per farci il barbecue".

 

P.S: la stampa leccaculo draghiana che vota e vorrebbe che gli italiani votassero in massa Pd: la Repubblica e la Stampa, ad esempio, se ritengono che il Partito di Letta abbia bisogno del M5S inizieranno la campagna di stampa per "blandire" Giuseppe Conte (soggetto non certo insensibile alle lusinghe), a sostenere che ha bisogno di tempo per compiere il suo progetto di nuovo corso. In realtà, il tempo serve al Pd per aggiungere stampelle (con alcune Letta corre il rischio di vedersela SERENAMENTE infilata lì...ogni riferimento a Renzi non è puramente casuale). Il tempo gli serve per arrivare alle prossime elezioni come principale candidato a sconfiggere Meloni e Salvini.

Qualora invece non ritenessero Conte funzionale al Pd, ecco che inizierà la campagna di stampa di "ridimensionamento" per arrivare a concludere che ha fallito.

Giuseppe Conte è un avvocato. Ergo: dovrebbe possedere oltre al pelo sullo stomaco – caratteristica tipica della categoria - anche una mente portata a capire dove sta il trucco e come ribaltarlo. Se non ha questa dote.......beh......ha ragione Grillo.

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