martedì 13 novembre 2018

Le parole di Di Battista sui giornalisti: ciò che serve a questo paese


Dopo la sentenza di assoluzione per il sindaco di Roma Virginia Raggi, Alessandro Di Battista ha postato queste parole verso i giornalisti: “Oggi la verità giudiziaria ha dimostrato solo una cosa: che le uniche puttane qui sono proprio loro, questi pennivendoli che non si prostituiscono neppure per necessità, ma solo per viltà".

Ovviamente, la categoria dei giornalisti si è “risentita”, si aspetta innanzitutto delle scuse.

Personalmente, trovo la categoria dei giornalisti della stampa mediamente fatta di gente con la schiena piegata, servi, faziosi, autoreferenziali. Ergo: non fanno informazione.
Oggettività, indipendenza, senso critico, professionalità, volontà e capacità di informare, tutte caratteristiche rarissime. Non parliamo degli editorialisti che scrivono per “rispondere” ai colleghi dell’altra sponda…intesa come sponda politica.

Detto quanto penso dei giornalisti, ritengo però che a questo paese servono più le puttane che Di Battista. Servono più le puttane che giornalisti leccaculo
e con la schiena piegata e/o frustrati perchè i loro leader politici stanno scomparendo dal proscenio politico.

Per quanto riguarda il volontario in Guatelama, se prima del 4 marzo, date le mie perplessità su Di Maio (confermate in questi mesi) trovavo Di Battista più attrezzato dell’”amico Luigi” per una candidatura a possibile presidente del consiglio, ora lo trovo semplicemente inutile. Spara cazzate e volgarità e non servirà al M5S per recuperare quei voti che gli sono arrivati dai delusi del PD.

E se ci sono delle scuse da fare, Di Battista chieda scusa alle puttane. Paragonarle ai giornalisti non è proprio carino.

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