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L'utile netto del cane a sei zampe sale a 4,7 miliardi di euro, il più elevato dal 2012 grazie alle quotazioni del gas sul mercato. Ieri risultati record anche per il secondo operatore in Italia Edison, controllato dalla francese Edf. Si è svolta in mattinata la cabina di regia a palazzo Chigi sul decreto bollette. La palla passa ora al Consiglio dei ministri che si riunirà alle 15. Il provvedimento da una parte replicherà per il secondo trimestre le misure di contenimento dei rincari di luce e gas per famiglie e imprese già adottate anche nel primo trimestre. Dall’altra, viene confermato, introdurrà interventi strutturali per lo stoccaggio e per l’aumento della produzione di gas nazionale
Mentre il governo discute su dove trovare i soldi per calmierare i costi di luce e gas, il gruppo Eni (controllato al 30% dal Tesoro) ha comunicato i risultati preliminari di bilancio del 2021 che si è chiuso con gli utili più alti dal 2012 (4,7 miliardi) e un Ebit adjusted quintuplicato a 9,7 miliardi di euro. A spingere i guadagni è la corsa dei prezzi del gas, sestuplicati rispetto al periodo pre-Covid. Ieri aveva diffuso dati record anche Edison, secondo operatore in Italia, controllato dalla francese Edf. I ricavi sono quasi triplicati a 11,7 miliardi di euro mentre l’utile sfiora il miliardo con un incremento del 45% rispetto al 2020. Eni verrebbe coinvolta nel piano per raddoppiare la quantità di gas estratto dai giacimenti italiani che il governo vorrebbe alzare da 3 a 6 miliardi di metri cubi (su un consumo nazionale di oltre 70 miliardi di metri cubi l’anno) per poi rivendere il prodotto a prezzi calmierati alle aziende energivore.
Per Eni si tratterebbe di incassi aggiuntivi per 1,5 miliardi di euro se il gas fosse venduto a prezzi di mercato (circa 50 centesimi al metro cubo). Se venisse calmierato a 20 centesimi, i ricavi supplementari sarebbero di circa 600 milioni di euro. Parlando con le aziende italiani alcune settimane fa il presidente russo Vladimir Putin ha ricordato come le aziende energetiche italiane stiano facendo grandi profitti grazie agli accordi siglati con la Russia, principale fornitore di gas dell’Europa e che ogni anno manda in Italia attraverso il Tarvisio circa 30 miliardi di metri cubi. Parte di questo flussi sarebbero state poi rivendute sui mercati internazionali lucrando sulla differenza di prezzo.Nella mattinata la cabina di regia a palazzo Chigi sul decreto bollette. La palla passa ora al Consiglio dei ministri che si riunirà alle 15. Stamani erano presenti all’incontro il capo del governo Mario Draghi oltre ai ministri Elena Bonetti (Iv), Andrea Orlando (Pd), Roberto Speranza (Leu), Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta (Fi) e Giancarlo Giorgetti (Lega), oltre al ministro dell’Economia Daniele Franco e al sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli. Secondo quanto si apprende Franco ha illustrato ai colleghi un testo di una trentina di articoli, che oltre agli interventi sull’energia contiene anche le correzioni alla cessione dei crediti di imposta legati ai bonus edilizi, compreso il Superbonus.
Nel corso della riunione, in un clima che viene definito “sereno”, si è parlato della creazione di un fondo unico pluriennale per l’automotive come chiesto dal ministro per lo Sviluppo economico Giorgetti. Ci sarà uno stanziamento di 800 milioni nel 2022, che poi salirà a 1 miliardo l’anno. Il decreto sull’energia vale invece nelle bozze circa 7,5 miliardi di euro. Il provvedimento da una parte replicherà per il secondo trimestre le misure di contenimento dei rincari di luce e gas per famiglie e imprese già adottate anche nel primo trimestre. Dall’altra, viene confermato, introdurrà interventi strutturali per lo stoccaggio e per l’aumento della produzione di gas nazionale.
Il
decreto che verrà portato in Cdm contiene anche lo stanziamento di fondi ai
comuni per coprire gli extra-costi per le bollette. E risorse ad hoc per gli
impianti sportivi e le piscine in particolare, tra le più colpite dal mix tra
restrizioni Covid e caro-bollette. Si starebbero ancora facendo i calcoli
definitivi per indicare le risorse, che per lo sport, istanza portata al tavolo
dal ministro Giancarlo Giorgetti, potrebbero aggirarsi attorno ai 100 milioni.
Arrivano poi altri 400 milioni di euro per le spese Covid delle Regioni per far
fronte alla quarta ondata e per l’aumento della bolletta energetica per le
strutture sanitarie.
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