27 Maggio 2008
La “vittima” (si fa per dire) di questo trono: Cristian
Gallella. Professione: nullista. Agente: Lele Mora. Caratteristiche:
belle mani, parla l’italiano. Educato, riflessivo. Una specie evoluta dello
standard medio della scuderia del noto agente del “nulla” Dario Mora in “arte”
Lele.
Si presenta (se non sono mal informata) come corteggiatore di una
“collega”, cioè di una della scuderia Lele Mora. Domanda: ma non si
potevano conoscere ed eventualmente corteggiare in viale Monza 9 a Milano? Ovvio che no. Il “percorso
professionale” (ho un malessere a scrivere queste due parole anche se metto
gli apici) che la signora Fascino mette a disposizione tramite il suo programma
pomeridiano prevede che lui corteggi e dica “no” o che non venga scelto. Libero
in ogni modo per il passo successivo: finire sul trono.
Si trova - non so se prestabilito o per un caso del destino (?) - con la Frizziero
sul trono. Il ragazzo non può non sapere i trascorsi della ragazza, ne
è possibile credere - a meno che non si ami farsi prendere per il sedere -
che lui non abbia mai visto il programma “Uomini e Donne” prima di approdare in
quello studio. Quello che fa, quello che dice e come lo dice, lo fa apparire
indubbiamente piacevole e gradito, ma agli occhi della Frizziero, reduce da una
fregatura che le rode ancora, il suo modo di fare può apparire anche finzione. E’
tarocco o è vero? Francamente, la sfortuna o fortuna di questo ragazzo
è che tutto ciò che dice o non dice, fa o non fa, può essere letto come
“falso” o “vero”. Considerando che la tronista è - logicamente -
refrattaria a coloro che provengono dalla scuderia Lele Mora, vi sono maggiori
possibilità che lo ritenga finto piuttosto che vero. Questo la redazione di
“Uomini e Donne” e la signora Fascino lo sanno perfettamente. Il ragazzo
comunque tiene botta. Tutto questo può essere visto come una dimostrazione di
veridicità oppure come falsità. Se vero, sopporta. Se falso, prepara il “no”.
Una cosa è certa. La “reputazione” può essere ribaltata da un momento
all’altro. Gli “umori” di un certo target di pubblico sono estremamente
variabili. L’atteggiamento gradevole del ragazzo accresce sempre di più il
suo seguito (come era successo alla Frizziero quando faceva la corteggiatrice).
Il ragazzo, si diceva, si comporta bene. Fino a quando non rispunta
l’accusa di essere fidanzato e non rimane a dormire dall’amica
pallavolista. Curioso. Un ragazzo così a modo, attento, che sa parlare e
ascoltare, che conosce i precedenti della Frizziero, fa esattamente...quello
che serve per non essere scelto.
Che “strano”.
Chiudo con una domandina: come mai questo ragazzo - per il quale è già in
corso il processo di “santificazione” - che vuole fare il modello è
finito proprio nell’agenzia di Lele Mora. Che non è il diavolo, ma neppure
l’unico agente che può consentire ad un geometra ex manovale di usare la sua
bellezza e i suoi bei modi per entrare e stare
(non posso certo usare il verbo lavorare) in un certa parte del mondo dello
spettacolo?
Se questo ragazzo si è imbarcato, come pare, cioè è in buona fede e -
forse - certi meccanismi sono stati “gestiti” al di sopra di lui, gli passerà
la cotta? Giusto per settembre?
Chiudo con l’ultima domanda: ma Cristian Gallella è “vittima” della
Frizziero, che sì, è un tipetto che ha bisogno di una registratina o è
“vittima” di chi ha già stabilito il “percorso professionale”? Vittima?
O Complice? E, qualora fosse rimasto vittima di chi voleva che non fosse
scelto o dicesse “no”, la Frizziero come si può considerare. Una che per
evitare un possibile pacco bomba ha fatto il gioco del “nemico”?
No, non è un libro giallo. Sono gli intrecci tipici del “nullismo”. Non è
certo una sceneggiatura da artisti. Vero Gallella?
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