3 Giugno 2008
Chiudo l'argomento con alcune
considerazioni.
Carmine. Neppure per un minuto dall’inizio del programma, ha
mai pensato di dire “sì” alla tronista. Lui era lì per se
stesso. Paola gli piace, come gliene piacciono tante altre. Mi ha fatto
sbellicare dalle risate, quando ha detto la più grande cazzata che abbia mai
sentito in un reality dopo quella che disse la bocconiana Sara Tommasi
all’”Isola dei famosi”. Quella sulle porzioni di cibo e la matematica. La super cazzata di Carmine è: l’”attrazione dell’anima”. Sono
rotolata dal divano. In una hit delle migliori cazzate, questa sta in testa e
manterrà la sua posizione negli anni.
In realtà, Carmine e pure la Frizziero
dovevano parlare non di attrazione dell’anima bensì di “solidarietà tra esclusi o non inclusi, volenti o
nolenti”.
Spiego.
Carmine non fa
parte, attualmente, della LMM anche se ha contatti in quell’ambiente (e non
disdegnerebbe certo qualche “collaborazione”) Paola Frizziero è - come lo è
stata a suo tempo la Pierelli - un corpo estraneo alla agenzia di Lele Mora.
Ovvio che vi sono enormi differenze tra queste due ragazze ma entrambe si sono
trovate in una zona nella quale devi mimetizzarti con loro. Contrariamente,
vieni buttato fuori. La solidarietà viene dal fatto di sapere come funziona il
giro e dal non voler (e/o potere) esserci dentro. Dal voler far quadrato contro
“qualcosa” che può arrivare da lì. Perchè sai che lì ci stanno coloro che una
scelta precisa nella vita l’hanno fatta: fare i belli e buoni a niente. Carmine
mi ha dato l’impressione di uno che fosse lì con lo scopo di aver visibilità,
di arrivare al trono, ma anche di evitare che qualcuno rifilasse un pacco bomba
alla Frizziero. In questo senso, ha svolto il suo compito. Lui sa, conosce.
Avrebbe potuto mettere al riparo la Frizziero da certi giochetti. Ma non era
previsto che lei lo scegliesse. Questo non rientrava nella “solidarietà tra
esclusi”. Lei ha voluto andare oltre. Ha voluto fare suo il finale anche se
avrebbe desiderato un altro andamento del suo trono e un altro finale.
Alla Frizziero
piaceva veramente Cristian Gallella? Per dare una risposta alla domanda
bisognerebbe chiedersi se fuori da lì
uno così lo avrebbe notato. Fisicamente sì, ma il suo carattere
non è esattamente quello che la può colpire. Questo non significa che se lo avesse
incontrato fuori da quello studio e se questo non fosse della LMM lei non lo
avrebbe frequentato e chissà, scoperto che alcuni lati del suo carattere
meriterebbero un approfondimento. Poi, come va, va.
La Frizziero,
secondo il mio punto di vista, ha fatto
bene a non scegliere Cristian Gallella. Anche se, la scelta di
Cristian non è certo dipesa solo da lei. Lei si è resa conto realisticamente
che fuori di lì non c’erano i
presupposti - quanto meno immediati - per funzionare. E al
nuovo modello della LMM la Frizziero piace? Mettiamo che gli piaccia. E anche
parecchio. Ma il punto della questione è che se volete ritenere Cristian Gallella “puro”, allora
alcune cosucce dell’ambaradan gli sono sfuggite. Alcune le ha percepite in
corso d’opera (sulla sua pelle), ma se è ancora convinto di poter frequentare
la Frizziero fuori dallo studio di “Uomini e Donne” senza che la cosa sia in
nessun modo “condotta”, “condizionata” dal fatto che lui in questo momento è
una fonte di guadagno per il suo agente e quindi risponde delle “logiche”
del/al suo agente, è tonto. E se non è tonto, non è “puro”.
Se fossi la
Frizziero, anche convinta della sincerità ma conscia dei precedenti non lo
avrei scelto. Che sia sincero o no,
in un certo senso, è quasi irrilevante. E’ rilevante cosa questo ragazzo, sa, ha capito,
quanto e in che
misura “appartiene” a quella scuderia. Posso sentirmi
gratificata, contenta, anche felicissima di piacere ad un ragazzo nel quale,
magari, intravedo qualcosa che potrebbe interessarmi, funzionare, ma non so
esattamente con chi ho a che fare e non ho nessuna intenzione di scoprirlo con
una scelta che sarà “usata” dal suo entourage. Che deciderà se sono dentro al
canovaccio o se devo essere espulsa. Questo per il mio modo di vedere. Ma io
non sono la Frizziero.
A coloro che sono
ammalliate dal comportamento di Cristian Gallella e dalle sue reazioni dopo la
non scelta, faccio solo presente che una persona ti può piacere non solo per
quello che è, che ti arriva, ma anche per il contesto che la circonda. Un piacere
più o meno condizionato. La telecamera quando non falsa, condiziona. E’
normale. Nel senso che non possiamo essere completamente naturali, che non ci
lasciamo andare a mostrare tutti i nostri lati, nè possiamo sempre dire tutto
ciò che ci passa nella testa. Quell’ambiente artefatto può indurti a confondere
alcune emozioni e sensazioni dando loro un significato che poi svanisce al
primo contatto con la realtà. Insomma. Pensavo fosse amore ma era un calesse.
Con questo. Si può
provare. Ma provare sapendo che vi saranno situazioni che possono far
traballare la barca mi induce a rimanere a terra. Cristian Gallella ha qualcosa
da imparare dalla Frizziero. Lei ha una maggiore conoscenza ed esperienza di un
certo “ambientino”. Lei ha da imparare che caratteri diversi non sono
incompatibili e che bisogna, in virtù di una maggiore conoscenza, saper gestire
gli eventi, le chiacchere, i dubbi, anzichè prestare il fianco al gioco degli
avversari per l’incapacità di trovare un equilibrio. Dobbiamo fottere, non farci
fottere.
La non scelta non
è stata decisa e voluta solo dalla Frizziero. E’ stata decisa da chi aveva
scelto e confezionato il pacco dono. Quando questa “entità” si è resa
conto delle perplessità della Frizziero, dei “disturbi” provenienti da un certo
ambientino, del fatto che se questa storia fosse iniziata sarebbe stato
realisticamente difficile, per una serie di motivi (distanza, “priorità”
dell’agenzia alle quali il “puro” Gallella non può sottrarsi, ecc..), il
“meccanismo” ha fatto riemergere opportunamente la pallavolista. Ecco trovato
il modo per sganciare Frizziero e Gallella. Anche perchè non sarebbe carino che
la Frizziero dichiarasse tra qualche mese che la sua storia è naufragata per
gli stessi motivi per i quali è finita quella con Salvatore Angelucci.
Non è che la signora Fascino può
passare i pomeriggi a cercare di salvare la reputazione del suo
"socio occulto" Lele Mora.
Chi sia
l’”entità”. Candido al ruolo la redazione. Diretta, nell’ultimo mese dalla
signora Fascino, prima troppo impegnata in “Amici”.
Un trono
decisamente “strano”. Per i motivi di cui sopra. Interrotto nel suo svolgimento
standard. Ma ho seri dubbi che sia finito qui. Lungi da me anticipare possibili
“canovacci” che percepisco nell’aria. Godetevi l’estate. E non comprate
rivistuncole dell’organo sessuale maschile.
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