sabato 31 ottobre 2020

Se n’è andato Sean Connery

 


da: https://www.corriere.it/ - di Arianna Ascione

Sean Connery, non solo 007: da Robin Hood al padre di Indiana Jones, 10 ruoli iconici 

Eroe, spadaccino, galeotto, poliziotto incorruttibile, professore: le interpretazioni più memorabili dell’attore scozzese

 

Mark Rutland in «Marnie»

Nel corso della sua lunga carriera Sir Sean Connery - morto a 90 anni - non è stato soltanto un agente segreto al servizio di Sua Maestà. Reduce dal successo dei film di 007 infatti è stato scelto dal maestro del brivido Alfred Hitchcock per interpretare il giovane industriale vedovo e proprietario di una grande azienda editoriale Mark Rutland in «Marnie» (1964).

Duke Anderson in «Rapina record a New York»

Nel film «Rapina record a New York» (1971) di Sidney Lumet ha vestito i panni del galeotto Duke Anderson. È considerata una delle sue migliori interpretazioni.

Robin Hood in «Robin e Marian» (1976)

Non si è fatto mancare l’eroe Robin Hood nel suo lungo curriculum artistico: lo ha interpretato nel 1976 accanto a Audrey Hepburn/Lady Marian («Robin e Marian» di Richard Lester). A distanza di quindici anni è tornato sul set di un film su Robin Hood per un cameo: Riccardo Cuor di Leone in «Robin Hood - Principe dei ladri» (1991).

Ovetto De Angelis (pardon: Alessandro De Angelis) dà “lezioni” ad Antonio Padellaro..

 


Nella scorsa puntata di Piazzapulita c’è stato un “vivace scontro” tra De Angelis (Huffington Post) e Antonio Padellaro (Fatto Quotidiano). Travaglio ne ha scritto perché De Angelis ha sentenziato in merito al Fatto Quotidiano.

Ovetto De Angelis - all’anagrafe Alessando De Angelis -, viso a forma di uovo ma privo delle proteine, dei valori nutrizionali di tale alimento, ha un’unica costante ossessione: Giuseppe Conte.

Qualsiasi cosa Giuseppe Conte faccia o non faccia, dica o non o dica, non va bene. Qualsiasi cosa succeda nel nostro paese, la responsabilità, l’incapacità è di Giuseppe Conte. Non solo in tema di covid-19, dove “dimentica” sempre di renderci edotti sulle responsabilità, sui limiti, sulle incapacità dei governi regionali. Che sia in un talk, che scriva su Huffington Post, la soluzione a qualsiasi problema per lui è una sola: Giuseppe Conte se ne deve andare.

Ovetto De Angelis chi metterebbe al suo posto? Poiché ha dichiarato di essere di sinistra (cioè?!), di scrivere cose di sinistra (cioè?!), è presumibile che ami il Partito Dei Morti Viventi - in senso politico - cioè: il PD. Che governa proprio con quel Giuseppe Conte che non è stato eletto dagli italiani.

Ecco. Ovetto De Angelis abbia un pò di pazienza. Prima o poi si tornerà a votare e gli italiani potranno dare al PD i voti che da più elezioni gli negano (che non sia per quello “strano modo” di essere di sinistra?) e quindi la legittimazione a governare.

Oddio…che il PD alle prossime elezioni possa essere il primo partito in Italia mi pare un

Marco Travaglio: Il Misirizzi

 


da: Il Fatto Quotidiano

L’altra sera, in un talk show, un piccolo misirizzi in evidente stato confusionale, il cui curriculum sfugge ai più, dava lezioni di giornalismo indipendente ad Antonio Padellaro. E, per l’angolo del buonumore, potrebbe bastare così. Poi però, siccome Antonio gli chiedeva pazientemente lumi su alcuni suoi delirii (“Manca un discorso di verità sul perché e il percome e il disegno complessivo!”, “Al governo ci vogliono persone adeguate!”, “Ad abbattere Conte ci penserà il virus!” e ovviamente “Serve il Mes! Il Mes! Il Mes!”), il pover’ometto elencava le terapie intensive non attivate, le poche assunzioni di medici e infermieri, i drive in fuori dagli ospedali: cioè tutte scelte delle Regioni, visto che la sanità in Italia purtroppo è regionale, mentre il governo ha stanziato 8 miliardi per gli ospedali (mai spesi dalle Regioni) e il commissario Arcuri ha acquistato 5mila ventilatori per raddoppiare i posti letto di terapia intensiva, di cui 1445 consegnati e non attivati dalle Regioni e altri 1849 rimasti nei suoi magazzini perché nessuna di esse glieli ha ancora chiesti.

Padellaro faceva sommessamente notare che attualmente il nostro problema è abbattere il virus, non Conte. Ma il misirizzi, non conoscendo la parola “Regioni”, tentava la fuga buttandola in caciara: “Sono sicuro che, se ci stava Salvini (sic, ndr), saresti stato molto meno generoso”. Non sospettando che, “se ci stava Salvini”, nei giorni pari chiuderebbe tutto e nei dispari riaprirebbe tutto, cioè avremmo il decuplo dei contagi e dei morti, come i Paesi sgovernati dagli spiriti-guida di Salvini. A quel punto, palla in tribuna: “Il tuo giornale è un capolavoro di doppia morale e doppio standard, impegnato a bastonare chi è critico al governo (ri-sic, ndr)”, “Io sono di sinistra, ho una storia di sinistra, scrivo cose di sinistra e non accetto che la patente

Massimo Gramellini: Distanziamento statale

 

da: https://www.corriere.it/

Ministri e decisori si affannano a ripetere che non hanno chiuso teatri, cinema e ristoranti per sfiducia nei loro sistemi di sanificazione e distanziamento, ma - cito dal video di Franceschini (uno dei migliori) - «per ridurre la mobilità delle persone». Quindi non hanno paura che ci si contagi mangiando la pizza o guardando Shakespeare, ma mentre ci si muove per raggiungere i luoghi della pizza e di Shakespeare.

Ci lasciano ancora uscire di casa solo per arrivare a scuola o in ufficio, ma ci vietano tutti gli spostamenti che hanno un risvolto voluttuario. Il problema è che ci si contagia molto di più andando a scuola e in ufficio che non al ristorante e a teatro, e questo perché la sera ci si sposta con i mezzi propri, mentre di giorno si prendono in prevalenza quelli pubblici, che sono congestionati. E lo sono, come non ci stanchiamo di ripetere, perché a tempo debito non vennero potenziati da chi aveva il dovere di farlo.

Ma si sa come funziona la mano pubblica da queste parti: esosa nel pretendere il rispetto delle regole da parte dei privati e nel perseguirli, specie se sono deboli, ma estremamente lassista quando si tratta di pagare i suoi debiti e offrire servizi all’altezza di una nazione civile.

giovedì 29 ottobre 2020

Sapessi com’è bello aprire un bar o un ristorante a Milano (altri negozi cercasi..)

 

Premessa: Giuseppe Conte e ministri farebbero meglio a leggere l’intervista che Famiglia Cristiana ha fatto a un ristoratore milanese (post sotto).

Ciò premesso, va detto che a Milano - da qualche anno - una sola tipologia di commercio si è sviluppata, ampliata esclusivamente: quella della ristorazione.

Tutto ebbe inizio con il governo Prodi, con le liberalizzazioni di Bersani: “spariscono le licenze commerciali per gli esercizi fino a 300 metri quadrati di superficie, chiunque potrà aprire un negozio e potrà vendere ciò che vorrà”.

Che figata, vero (?!). Ma ogni cosa, ogni scelta, portà in sé dei pro e dei contro. Che si vedono con il tempo.

Certo. La possibilità di aprire il negozio che si vuole ha consentito di evitare crisi, di incrementare guadagni. Ma anche ha creato una distribuzione distorta per il consumatore.

Vuoi per le liberalizzazioni di Bersani, vuoi per la voglia (legittima) di guadagnare il più possibile nel minor tempo, in un paese nel quale all’italiano medio non devi togliere la macchina, le vacanze e il cibo, a Milano - soprattutto dopo l’Expo - si sono moltiplicati ristoranti e bar. Sì, perché al milanese medio non devi togliere oltre a quanto sopra, anche il cappuccino, il croissant, la spremutina o la centrifuga. E poi c’è il rito dell’happy hour. E la movida….

Gli altri generi di negozi al dettaglio sono in via di estinzione senza che nessun governo locale, nessuna  associazione, abbia fatto qualcosa per mantenerli in vita. Non sia mai. Tuteliamo orsi, lupi e cinghiali. Chi se ne fotte del piccolo/medio negoziante al dettaglio. Sono anni che la grande distribuzione ha brasato panetterie, salumerie,

Milano, ristoranti in crisi: "I risarcimenti del governo non bastano, il problema sono i costi”


da: https://www.famigliacristiana.it/ - di Chiara Pelizzoni

Paolo Polli è furioso per il nuovo Dpcm di Conte. "I risarcimenti del governo non bastano: il problema sono i costi. I padroni dei locali vogliono i soldi subito e non fanno sconti"

 

 

È stato visionario, così si definisce. Quando a marzo è scoppiata la pandemia ha pensato a come trasformare le sue attività. Così di cinque locali che aveva a Milano, tre li ha messi in vendita. Ha mantenuto la gestione della pizzeria che ha in zona Sempione e settimana scorsa ha aperto uno street-food. «Per fortuna», dice alla luce del nuovo DPCM che impone la chiusura alle 18 a bar e ristoranti; «Perché avendo la licenza di artigiano e asporto posso lavorare comunque fino alle 22. Con la pizzeria, ora che facciamo soprattutto asporto, non fatturo più nulla».

Cosa rimprovera a questo DPCM?

«Che gli aiuti non bastano. I ristoratori prenderanno il doppio di quello che hanno preso a Maggio con il decreto Aprile, senza guardare agli incassi di ottobre e novembre. Il problema è che hanno lasciato i costi più alti: tutte le tasse, gli affitti (dovevano fare un decreto dove il credito di imposta andava direttamente ai padroni dell'immobile e non a noi che saremo tutti passivi l'anno prossimo visti gli incassi attuali che sono a zero). Più del 90% per cento dei padroni degli immobili non accetta il credito di imposta, quasi tutti vogliono i soldi. Quindi stiamo vivendo continue battaglie legali, per altro quasi tutte vinte dagli affittuari. Anche perché noi, diciamocelo chiaramente, non volevamo chiudere».

Cosa pensa della chiusura alle 18?

Covid a Milano, liceo Bottoni: “noi abbiamo fatto la nostra parte, ma Regione e trasporti no”

 

da: Il Fatto Quotidiano - di Simone Bauducco

Il liceo milanese che voleva riportare tutti in classe torna a distanza: “Ci siamo illusi. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ma Regione e trasporti no”

 


“Abbiamo perso due mesi per preparare il ritorno a scuola. Se solo altri settori come quello dei trasporti avessero fatto come noi, probabilmente ce l’avremmo fatta meglio, questa è la mia illusione”.  

Giovanna Mezzatesta è la preside del Liceo Scientifico Bottoni di Milano. Dopo aver lavorato tutta l’estate insieme ai suoi collaboratori per riaprire la scuola in presenza ha dovuto fare retromarcia per osservare le indicazioni dell’ordinanza regionale. Così da lunedì, tutti i 750 studenti del liceo seguono le lezioni da casa. Le aule con i banchi appena acquistati sono rimaste vuote e i docenti possono scegliere se fare le video lezioni dalle aule o da casa: “Abbiamo lasciato loro la libertà di scegliere innanzitutto perché la nostra scuola non reggerebbe trenta connessioni in contemporanea”. I soldi che

martedì 27 ottobre 2020

Azione anti pandemia: non c’è solo il governo Conte, mai sentito parlare delle Regioni?

 


Da domenica, giorno dell’annuncio del nuovo DPCM, è un fuoco di fila contro Conte. Con alcune argomentazioni logiche. Con le solite faziosità del centro-destra che elenca una serie d’interventi che si dovevano fare ma si dimentica di dirci come andavano realizzati e in che tempi si potevano chiudere.

Se il governo Conte ha dei limiti, il centro-destra, a iniziare dalla Meloni, che è brava a fare quanto sopra: elencare i compiti senza specificare come si potevano realizzare con l’attuale macchina operativa delle istituzioni, è un insieme di cialtroni. Chi più, chi meno. Il meno sarebbe Berlusconi ma solo perché è in preda ad una cagarella tale che lo rende “moderato” nelle critiche al governo in carica.

Poiché ho la fortuna di essere mentalmente più onesta del trio del centro-destra, non posso non dire che ho l’impressione - che spero non diventi certezza - che a Conte stiano scivolando di mano i DPCM ma, quel che è peggio, ho sempre più la convinzione che questo governo non sia in grado di usare in modo appropriato i soldi che ci arriveranno da Bruxelles (chissà quando..). Ma penso che un altro governo - magari con Draghi presidente - non farebbe meglio. Perché la gestione di un paese non è solo nelle mani di un presidente del Consiglio e dei ministri, ma della macchina operativa di ministeri, istituzioni. La mancanza di capacità progettuale parte dall’esecutivo, arriva alla macchina operativa, riparte dalla macchina operativa per ritornare all’esecutivo. 

Ci sbatterebbe pure il governo di unità nazionale (?!) a guida Draghi. Qualche differenza (probabile) con il governo Conte? Draghi ha capacità progettuale. Ma è un lobbista. E le scelte dettate in base a certe lobby non fanno il bene del paese. E questo poi ha come conseguenza quello che è successo il 4 marzo 2018: a sbancare nelle urne è il M5S che era privo di lobby industriali e giornalistiche.

Detto quanto sopra, sempre per quello spirito critico, quell’onesta mentale che non appartiene alla cosiddetta opposizione, incluso Renzi, e relativa stampa (Il Giornale, la Verità, Libero), ritengo che si debba parlare anche degli errori, dei limiti,

lunedì 26 ottobre 2020

Dopo aver letto l’articolo della Tamaro: comprensibili alcuni limiti nell’azione del governo, ma il problema è il solito…

 


Sono sostanzialmente d’accordo con SusannaTamarro. Osservo però che la navigazione a vista è inevitabile quando ti arriva una pandemia e non sei attrezzato per gestirla perché da troppi, troppi anni, questo paese è Sgovernato, cioè ha una classe politica incapace di definire priorità e risolvere problemi.  

Osservo inoltre che per evitare interventi a pioggia, che poi finiscono in parte a furbetti e disonesti, devi avere conoscenza degli interventi operativi/informatici da predisporre e, inoltre, devi avere un tempo ragionevole per realizzarli. E se hai processi operativi e informatici macchinosi e obsoleti, il tempo passa, e i soldi non arrivano a destinazione. Ovviamente, a questo nuovo giro di “ristoro” mi aspetto che tutto si svolga in maniera rapida e chi i soldi finiscano a chi li deve avere. Ma dubito che sarà così.

Diversamente da Susanno Tamaro, non mi sento di essere considerata una demente da questo o quel decreto, ci sono attenuanti comprensibili, errori comprensibili. Ciò che invece non capisco e non accetto è la mancanza di prevenzione, pianificazione di interventi minimali decisamente prevedibili con la ripartenza autunnale del virus.

Diversamente da Susanna Tamaro, persona intelligente che pensa e scrive cose sensate, ma che di mestiere fa la scrittrice, io ho altra esperienza professionale in aziende private. Ho quindi ben presente che in tre-quattro mesi non puoi ribaltare storture ataviche, intervenire in maniera definitiva nelle diverse criticità che si amplificano in tempi di pandemia, ma per conoscenza ed esperienza professionale personale so che significa “intervento tattico” e “intervento strategico”. So che devi conoscere (e conoscere chi conosce) per affrontare una

Covid-19, Susanna Tamaro: Diteci poche cose ma giuste, non siamo un popolo di dementi

 


da: Corriere della Sera 

In tutti questi mesi non ho mai voluto intervenire sulla difficile emergenza che sta attraversando il nostro Paese. Era una situazione inedita, complessa, confusa, e complessità e confusione solitamente rendono difficile mettere a fuoco le cose. Ma dopo aver sentito il premier Conte proclamare che il futuro dell’epidemia dipenderà unicamente dai nostri comportamenti, ho sentito il bisogno di condividere alcune riflessioni. Non sono una negazionista, indosso sempre la mascherina, ho una cartuccera di gel, ho scaricato Immuni sebbene abbia la stessa socialità di un orso polare. Sono semplicemente una persona che ha l’abitudine di osservare con attenzione la realtà e di farsi delle domande.

La prima domanda me la sono fatta a metà gennaio quando la televisione ha iniziato a mostrarci immagini della città di Wuhan. In quell’incalzare, in quel crescere ansiogeno di malati intubati, di ruspe che scavavano notte e giorno per edificare nuovi ospedali, c’era qualcosa di profondamente inquietante.

Che cosa vuol dire la Cina al mondo? mi sono chiesta, e non sono riuscita a rispondermi. In quei giorni ero in montagna, una mattina mi sono svegliata con una sensazione strana, avevo i linfonodi del collo gonfi e un fondo di mal di gola. Mi sta per venire l’influenza, ho pensato, ma poi non è venuta, sono tornata a casa con un collo taurino di cui non sapevo farmi una ragione. Un pomeriggio mentre, nella penombra della cucina,

Marco Travaglio: Virus da prima serata

 

da: Il Fatto Quotidiano

Noi non siamo d’accordo con lui sull’ultimo Dpcm. Ma dobbiamo ammettere che ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha usato le parole e i toni giusti, come quasi sempre dall’inizio della pandemia, per lanciare l’allarme senza diffondere allarmismo. Non sappiamo se, dopo il cedimento dell’altra notte all’ala più isterica e meno riflessiva del governo e della maggioranza, ne abbia ripreso il pieno controllo politico. Ma almeno ne ha dato l’impressione con un discorso asciutto, fermo, equilibrato, abile nel mascherare la babele cacofonica delle mille istituzioni che hanno messo le mani nel Dpcm numero 22, il meno coerente e razionale della collezione: ministri, viceministri, sottosegretari, consulenti, Quirinale, leader di partito, Comitato tecnico-scientifico, sindaci metropolitani, presidenti di Regione, sindacati, associazioni di categoria.

Ovviamente nessuno d’accordo con gli altri.Le leggende metropolitane della cosiddetta informazione ci descrivono sempre un uomo solo al comando che decide tutto da sé con pieni poteri e poi si diverte ad arrivare in ritardo alle conferenze stampa per creare la suspence. Ma ogni Dpcm è un parto sfibrante: ore e ore passate a sentire e risentire “autorità” che chiedono tutto e il suo contrario, con l’unica preoccupazione di passare il cerino acceso al vicino senza bruciarsi le dita.

E il risultato, almeno ieri, s’è visto: un patchwork di norme e “raccomandazioni” che mescola misure utili e sacrosante ad altre inutili e deprimenti. Queste ultime, fra l’altro, stonano con le dichiarazioni rese ancora ieri al Corriere dalla più alta autorità

domenica 25 ottobre 2020

Lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi


EPISTOLA 1Cor 1, 17b-24

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, Cristo mi ha mandato ad annunciare il vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. 

La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: «Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti». Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. 

Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio.

Covid-19, il nuovo DPCM “per farci arrivare sereni al Natale”...

1. Non si capisce per quale motivo si lasciano aperti musei e si chiudono cinema e teatri che non solo si sono attrezzati, cioè hanno speso per garantire il rispetto delle norme anti covid-19, ma sono luoghi con accessi contingentati, posti distanziati e fissi.

2. Continuo a non capire per quale motivo non si intervenga sui mezzi pubblici; già da questa estate si dovevano contattare le aziende che hanno bus turistici e pullmann, mezzi che si possono aggiungere al trasporto pubblico urbano ed extraurbano per diminuire l’afflusso di utenti che si sapeva sarebbe incrementato da settembre.

3. Se queste norme servono per farci arrivare sereni al Natale, poi che si fa quando la festa è passata dopo pranzi, abbracci e baci. Ci ritroveremo con una nuova impennata dei contagi - come post vacanze - e quindi nuove norme restrittive? Oppure Conte pensa/spera che dopo Natale ci sia il vaccino per tutti.

Chiudo con una domanda che impone una risposta a tutti i cittadini italiani: cosa è

Nuovo Dpcm, chiusura di bar e ristoranti alle 18 e stop a piscine e palestre. Conte: “Aiuti con bonifico sui conti corrente”

 

da: https://www.ilsole24ore.com/

Le nuove misure entrano in vigore dal 26 ottobre e restano in vigore fino al 24 novembre. Riammessi i concorsi

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con le misure restrittive per contenere l’emergenza coronavirus. «Gli ultimi dati epidemiologici che abbiamo analizzato non ci possono lasciare indifferenti. L’analisi segnala una rapida crescita con la conseguenza che lo stress sul sistema sanitario nazionale ha raggiunto livelli preoccupanti - ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi -. Dobbiamo proteggere insieme salute ed economia. Le misure prese adesso servono per evitare di chiudere tutto per Natale».

Più smart working nella Pa e nel privato

Il premier Conte ha anche detto che è implementato il ricorso allo smart working nella Pa e raccomandato anche nel privato, giudicando la chiusura di teatri, sale concerto e cinema «una decisione particolarmente difficile, tra le altre». «Non abbiamo introdotto il coprifuoco, non è una parola che amiamo - ha aggiunto Conte - ma raccomandiamo di muoversi solo per motivi di lavoro, salute studio e necessità. e di non ricevere a casa persone che non siano del nucleo familiare».

Possibili primi vaccini entro dicembre e per soggetti fragili e operatori sanitari

sabato 24 ottobre 2020

Bruce Springsteen: video, Letter To You


Bruce Springsteen: testo, Letter To You

 

'Neath a crown of mongrel trees

I pulled that bothersome thread

Got down on my knees

Grabbed my pen and bowed my head

Tried to summon all that my heart finds true

And send it in my letter to you

 

Things I found out through hard times and good

I wrote 'em all out in ink and blood

Dug deep in my soul and signed my name true

And sent it in my letter to you

 

In my letter to you

I took all my fears and doubts

In my letter to you

All the hard things I found out

In my letter to you

All that I've found true

And I sent it in my letter to you

L’ordine della regione e i tamponi che avrebbero salvato la zona rossa di Alzano

 


da: https://www.editorialedomani.it/ - di Francesca Nava

Un ordine della centrale acquisti della regione Lombardia rivela che i test sono stati inviati prima a Pavia e non nel vero centro di diffusione del virus: la Val Seriana. Intanto ci sono i primi indagati

Ci sono documenti ufficiali di Regione Lombardia, rimasti riservati fino ad oggi, che dimostrano la mancanza di strategia durante la più grave emergenza sanitaria mai vissuta nel nostro paese dal secondo dopoguerra ad oggi. Uno porta la data del 24 febbraio 2020.

L’oggetto è il seguente: «Emergenza nuovo coronavirus, conferma ordine di fornitura di tamponi virali sterili con terreno e asta». L’ordine è pari a un milione e mezzo di tamponi. Non viene indicato il prezzo. Quella che invece viene indicata è la priorità di destinazione: 5mila presso IRCCS San Matteo di Pavia con consegna martedì 25 febbraio 2020; 5mila presso Asst (l’azienda sanitaria) di Cremona, con medesimo giorno di consegna. Dall’elenco di priorità manca Alzano, dove il focolaio era già scoppiato.

Coronavirus, cosa devo fare se incontro un positivo? Tutte le risposte ai dubbi dell’emergenza in corso

 

da: https://www.ilsole24ore.com - di Biagio Simonetta

Il sistema di tracciamento non ha retto l'urto di una seconda ondata violenta e oggi facciamo i conti col caos generale delle Ats, con le code ai drive-In dei tamponi

Navighiamo a vista. Impauriti da un contagio fuori controllo, nell'isteria collettiva del “chi ha incontrato chi”. Il sistema di tracciamento non ha retto l'urto di una seconda ondata violenta del coronavirus. Qualche settimana fa ci crogiolavamo sui dati: i numeri erano più o meno stabili, mentre in Europa correvano. Oggi facciamo i conti col caos generale delle Ats, con le code ai drive-In dei tamponi. Proprio i tamponi sono l'argomento più battuto. Perché in questa emergenza, l'infodemia – l'eccessiva quantità di informazioni, a volte non vagliate con accuratezza - è un altro degli aspetti preoccupanti. E allora proviamo a fare il punto, “cercando di capire cosa devo fare se…”.

Contatto indiretto con un positivo