martedì 10 dicembre 2019

Meglio tardi che mai: Esselunga avvia i minimarket


Dopo l’”invasione” di Carrefour express in tutta Milano - in particolare in zone di uffici o residenziali a corto di supermarket e negozi - anche Esselunga ha capito che bisogna occupare una certa fascia di mercato. Da tempo mi chiedevo come mai Esselunga lasciasse campo aperto alla concorrenza ignorando l’opportunità di aprire tipolgie di supermarket più mirati alla tipologia di clienti di certe zone.
Per ora si tratta solo dell’apertura di un minimarket con il marchio “laEsse”, ma Esselunga dovrà aprirne altri, soprattutto a Milano. E’ totalmente assente in alcuni punti della città dove invece Carrefour ha una diffusione capillare.  
Ovviamente, i prodotti devono essere mirati tipologia di clienti della zona. Vale a dire: se apro un minimarket in un punto dove ci sono uffici, i prodotti maggiormente cercati andranno dai fazzoletti di carta, ai biscotti, all’acqua minerale, ai panini, tramezzini..ecc.. Difficilmente il prodotto più cercato sarà il detersivo per lavare piatti e bucato. Da presentare in uno scaffale ma non sarà al top delle vendite. 

da: https://it.businessinsider.com/ - di Giuliano Balestreri  

Esselunga scommette sul minimarket e da Milano lancia la sfida a Carrefour e Coop

Ipermercati addio? E’ presto per dirlo, ma lo sbarco di Esselunga nel segmento dei negozi di prossimità è un segnale forte di cambiamento. D’altra parte la scelta dell’azienda nasce proprio dalla necessità di rispondere a nuove esigenze di consumo: rapido, fuori casa e fresco. Per ora la nuova insegna “la Esse” è solo un format sperimentale che non prevede piani di crescita futuri: per il colosso della grande distribuzione si tratta di un test per valutare la risposta della clientela e valutare le prossime mosse.
La Esse – spiega l’azienda – è costruita “su tre livelli per un totale di 400 mq, è stata ideata per rispondere alle nuove abitudini di acquisto: offre infatti al cliente un’esperienza omnicanale concentrata all’interno dello stesso negozio fisico, che soddisfa le esigenze di spesa quotidiana, completa oppure di fruizione in loco” e di conseguenza “rappresenta un’ulteriore evoluzione dell’esperienza di acquisto della food company”.
Di certo si tratta di una novità assoluta nella strategia del gruppo. Un’apertura verso un segmento a oggi inesplorato che sarebbe stata voluta dal direttore generale Sami Kahale. Il risultato è quello di un segnale di forte discontinuità con il passato quando il format di prossimità non pareva riscuotere grande interesse. La strategia di Esselunga era sempre stata quella degli enormi volumi con grandi promozioni e per questo i punti vendita tendevano ad allargarsi e ampliarsi ogni qual volta fosse possibile.

A livello industriale, però, non si tratta di una prima assoluta: Coop e Carrefour si sono già mosse da tempo in questa direzione. Le cooperative con l’insegna InCoop che indica i negozi con superfici fino a mille metri quadri, i francesi con il marchio Express: entrambi si rivolgono al mercato del fresco e agli alimentari di base. Esselunga, però, prova ad andare oltre con un negozio nel cuore di Milano dove gravitano soprattutto uffici e dove l’utenza è in cerca di un pasto rapido e conveniente (da pagare con i ticket) ed eventualmente generi alimentari di prima necessità. Insomma, in questo modo il gruppo cerca di non prestare il fianco alla concorrenza, pur essendo consapevole di dover recuperare il tempo perso.
Ovviamente, l’esperimento servirà a valutare la redditività del nuovo format: all’interno dei punti vendita sono collocati degli armadietti (locker) per il ritiro delle spesa ordinata online.

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