da: https://www.ilfattoquotidiano.it/ - di Andrea Tundo
Covid, quattro decreti in poco più di un mese: così il governo Draghi ha bruciato il “vantaggio” su Omicron e ora insegue l’ondata della variante
Mentre le diagnosi sono a un passo dal superare le 100mila al giorno, l'esecutivo licenzia il quarto provvedimento dal 24 novembre. Uno non è neanche finito in Gazzetta Ufficiale ed è stato riassorbito da quello del 23 dicembre. A metà mese Draghi assicurava: "Ci avviciniamo al Natale più preparati e sicuri". Da allora sono stati varati due nuovi decreti per gestire l'impennata di casi e ce n'è un quinto all'orizzonte
Quattro interventi, di cui uno ‘fantasma’, in poco più di un mese e un “vantaggio” rispetto al resto d’Europa tanto sbandierato quanto dilapidato con la politica dei piccoli passi, come se quasi due anni di pandemia non abbiano insegnato che anticipare le mosse sia l’unica soluzione per raffreddare le curve. Certo, nel mezzo è arrivata la variante Omicron, ma anche di fronte a quella – cullandosi su una flash survey tardiva – il governo ha balbettato. E nella mossa di fine anno, con il sistema di test&tracing prossimo al collasso, ha bilanciato i cordoni larghi sulle quarantene di chi ha aderito alla campagna vaccinale con una nuova decisa stretta solo per i non vaccinati. La mossa (non finale, visto che Palazzo Chigi parla di un nuovo pacchetto di norme nei prossimi giorni) è stata decisa di fronte a diagnosi quotidiane che corrono verso quota 100mila rischiando di mandare il Paese in un lockdown di fatto, lo spettro che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha sempre voluto evitare puntando sul Green Pass e su una politica di interventi “proporzionali” al rischio.