domenica 5 luglio 2020

Tommaso Merlo: Il centrodestra a Piazza delle sedie vuote




Il popolo non si è presentato in piazza, in compenso c’erano delle gran sedie vuote. A furia di convocarli per niente, anche gli elettori di centrodestra han preferito godersi il solleone che ascoltare la solita minestra riscaldata.

L’Italia sta timidamente cercando di ripartire e c’è in giro poca voglia di vuota propaganda. Del resto il consenso del premier è ai massimi e le destre indicono manifestazioni prima ancora di andarci a parlare. A conferma della loro buonafede e voglia di cooperare. Un quadro desolante. Forza Italia ha un piede nella fossa come il suo padrone che anche questa volta non si è materializzato. A fare le sue feci Tajani che si è esibito in una penosa arringa anti-giudici anni Novanta. Pare che oltre alle firme per Berlusconi senatore a vita pensino già all’imbalsamazione della salma. Sono certi della beatificazione postuma e li stuzzica l’idea di recarsi in pellegrinaggio al mausoleo una volta completata la dipartita.

Che s’ha da fa’ pe’ campà. Ma i sovranisti neri de noialtri sono messi ancora peggio in questa coda di pandemia. I loro paladini sparsi per il mondo han fatto dei danni incalcolabili. I loro deliri nazionalistici si son rivelati delle barzellette. Le paure su cui lucravano son state spazzate via e se l’Italia ce la farà sarà grazie all’odiata Europa. Eppure a Piazza delle sedie vuote neanche un cenno. Solo minestra riscaldata.


La Meloni sbraita che farebbe arrossire perfino Mussolini. L’allieva che supera il maestro con le sedie vuote che han tremato alle sue invettive. È sempre imbestialita e sempre sopra le righe. Come se fosse costretta ad esagerare per sopperire la carenza di argomenti politici. Ma chi abbaia senza mordere alla lunga perde solo credibilità. Il suo è un partito di idee riciclate e farcito di politici riciclati che sta beneficiando della decomposizione berlusconiana e dello sgonfiamento leghista.

L’ultimo a parlare a Piazza delle sedie vuote è stato Salvini o quello che ne rimane. Camicia bianca e cantilena delle grandi occasioni. Il popolo sovrano è rimasto però a casa sua e ormai quando esce è solo per ricoprirlo d’improperi e verdura di stagione. Ma il capitano non demorde. Reduce da mesi di sciacallaggio pandemico ha davanti a sé un’estate di orge selfistiche con cui spera di rifarsi. Anche lui propone la sua ciotola di minestra riscaldata. Nessuna idea nuova, nessuna parola nuova. La sua bolla mediatica gli è scoppiata addosso ma sembra del tutto incapace di cambiare passo. Una reazione renziana che fa ben sperare per il futuro.

Quello andato in scena a Piazza delle sedie vuote è stato un centrodestra davvero malconcio e che sta insieme solo per le poltrone. Le destre italiane rivogliono il potere. Punto. Contavano che questo governo implodesse in pochi mesi ma la pandemia gli ha rovinato i piani. Quanto allo sciacallaggio si è rivelato controproducente e così adesso tentano la spallata con le regionali d’autunno. Sono sicuri di vincere, sono sicuri che il popolo è dalla loro parte, preannunciano milioni di persone in piazza ma per adesso c’erano delle gran sedie vuote ad ascoltare la loro minestra riscaldata.

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