Pensieri su ciò che ci circonda. Media, politica, attualità, libri, film e quant’altro.
venerdì 10 luglio 2020
giovedì 9 luglio 2020
Nuovo ponte di Genova: se al governo ci fosse Salvini…
Che il nuovo ponte di Genova debba essere
dato al concessionario attuale, cioè ASPI è inevitabile.
Ciò che invece non è inevitabile e quindi inconcepibile e inaccettabile è che, ad
oggi, il governo Conte (di qualsiasi numero: 1 o 2 o altri a seguire) non abbia ancora deciso la revoca o il
mantenimento delle concessioni ad ASPI dei Benetton.
Detto questo, se al governo ci fosse quel Salvini che oggi tuoneggia contro
Conte, non cambierebbe nulla. La decisione su cosa fare con i Benetton vedrebbe
una divisione tra M5S e Lega e, qualora la decisione venisse assunta, sarebbe favorevole ai Benetton che, guarda
caso, sono tra i finanziatori della Lega.
Certo. E’ un’opinione. Una sensazione. Non
è dimostrabile. Ma è decisamente ipotizzabile che con Salvini al governo la decisione sarebbe “viziata” dal suo
interesse a “tenersi buoni” i Benetton. Non solo. La politica della Lega è sempre a favore di certo tipo di imprese e
imprenditori. Qualsiasi cosa facciano. Dall’evasione
fiscale al crollo dei ponti.
Purtroppo ci sono italiani che ancora credono alle balle dell’ex ministro
degli interni del
Giancarlo Giannini: “Quando ho detto no a Robert De Niro!
da: La Repubblica - di Arianna Finos
Giancarlo
Giannini, 77 anni, vincitore di numerosi David di Donatello e Nastri. Nominato all’Oscar
nel 1977. L’attore avrà la sua stella sulla Hollywood Walk of fame
In attesa di inaugurare a inizio 2021 la stella
che Hollywood gli dedica sulla Walk of fame, Giancarlo Giannini, 78 anni ad
agosto, se n’è costruita una da solo: «Mi piace fare il muratore, ne ho
incassata una sulla pietra serena del marciapiede della casa di campagna»,
spiega ridendo, «sono il secondo attore italiano a riceverlo dopo Rodolfo
Valentino, con Anna Magnani, Sophia Loren e Gina Lollobrigida».
La
stella suggella il suo lungo rapporto con Hollywood.
«In America a volte mi hanno amato più che
in Italia. I primi film hollywoodiani li ho girati da noi. Nel ’68 Lo sbarco di
Anzio, con Robert Mitchum e Peter Falk, ero l’unico italiano, il marine
Cellini, piccoletto rispetto agli altri. Lo girammo a Taranto, la sera la
troupe giocava a poker tra decine di bottiglie di birra, Mitchum non beveva e
ce ne andavamo in giro. Mi raccontava di quando aveva convinto un giornalista
che andava a raccogliere farvalle nei boschi, o quando aveva radunato cento
invitati in smoking obbligatorio a una festa e si era presentato nudo con le
parti intime coperte di panna. Era un grande consumatore di marijuana, si
faceva le sigarette spacciandole per Marlboro. Io avevo studiato inglese a Londra
per il ruolo,
mercoledì 8 luglio 2020
Regione Lombardia, la maggioranza “sfiducia” Giulio Gallera assessore al Welfare
Premesso che Gallera è un ottimo materiale
per Maurizio Crozza e satira in genere e che, ahimè, è tra i peggiori politici in circolazione nel mondo,
il voto favorevole della maggioranza su una mozione del Pd è una evidente “sfiducia”
nei suoi confronti ma è anche il tentativo
di scaricare su di lui ogni responsabilità della pessima gestione del governo
lombardo sulla sanità al tempo del Covid-19. Si scarica Gallera per cercare di salvare faccia e culo di Attilio
Fontana.
da: https://milano.repubblica.it/
- di Alessandra Corica
Gallera
è solo: imboscata in aula sulla sanità privata, mozione del Pd passa con 14
voti del centrodestra
I
dem chiedono la rendicontazione di quanto fatto dai privati durante la pandemia
dopo una frase dell'assessore: e la mozione passa a scrutinio segreto
La pubblicazione
dei fondi destinati alla sanità privata e i dati relativi al contributo delle
cliniche durante l'emergenza Covid. È il fulcro della mozione del Pd che ieri in Consiglio regionale ha visto la
maggioranza andare sotto. E l'assessore
al Welfare Giulio Gallera essere
"battuto", con l'ok alla richiesta grazie a 42 voti favorevoli e 27 contrari: l'opposizione, da sola, ieri ha
raccolto 28 voti (la renziana Patrizia Baffi non ha votato). La mozione, quindi, è passata grazie a 14 consiglieri di Lega-Forza Italia-Fdi che, a
scrutinio segreto, hanno votato con Pd e M5S. "È una sfiducia a
Gallera", dicono i Dem.
Le frasi di Osho: Bolsonaro e il Covid…
#Bolsonaro si becca il covid ma minimizza pic.twitter.com/a2owEzLsZ5— Le frasi di Osho (@lefrasidiosho) July 8, 2020
Governo Conte, braghe calate: nuovo ponte di Genova ancora in concessione a ASPI dei Benetton
Quando
Di Maio e Conte tuonavano contro Autostrade: «Via la concessione», il giorno
dopo il crollo del ponte Morandi
Sono
passati appena due anni dal crollo del Ponte Morandi nella quale morirono 43
persone. Una tragedia che spinse da subito il primo governo Conte proprio a
Genova a promettere fermezza contro Aspi che si occupava della gestione
dell’infrastruttura
Due anni fa, a 24 ore dal crollo del ponte
Morandi, il presidente del Consiglio
Giuseppe Conte annunciava la linea
dura sulla concessione ad Autostrade. Accanto a lui gli allora vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, con il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.
«Non
possiamo attendere i tempi della giustizia penale – diceva il premier -.
Abbiamo l’obbligo di far viaggiare tutti i cittadini in sicurezza quindi ci
muoviamo per nostro conto e disporremo la revoca della concessione ad
Autostrade perché non c’è dubbio che, per quanto riguarda il sistema e la
convenzione in essere con Autostrade, ad Autostrade incombeva l’onere,
l’obbligo, il vincolo di curare la manutenzione di questo viadotto e assicurare
che tutti gli utenti potessero viaggiare in sicurezza».
lunedì 6 luglio 2020
È morto Ennio Morricone
Aveva 91 anni ed era uno
dei più grandi compositori di colonne sonore di sempre
È morto Ennio Morricone, uno dei più grandi
e famosi compositori di colonne sonore cinematografiche del Novecento. Aveva 91
anni. Qualche giorno fa Morricone era caduto in casa e si era rotto un femore;
l’agenzia ANSA scrive che Morricone è morto durante il ricovero al Campus
Biomedico di Roma per le conseguenze di quella caduta. La famiglia ha fatto
sapere che i funerali si svolgeranno in forma privata.
Nel cinema, il nome di Morricone è legato
innanzitutto alla collaborazione con il regista Sergio Leone, per il quale
compose negli anni Sessanta le colonne sonore dei film “spaghetti-western” Per
un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il
cattivo, C’era una volta il West, Giù la testa, e poi negli anni Ottanta di
C’era una volta in America, l’ultimo film della carriera di Leone. Ma Morricone
fece anche moltissimo altro, nel cinema e nella musica.
Nella sua lunga carriera Morricone arrangiò
diverse canzoni, comprese almeno un paio che è praticamente impossibile non
conoscere, e centinaia di colonne sonore (alcune delle quali molto molto
difficile da non fischiettare almeno per un po’, sentendole) e collaborando con
Coronavirus, ecco come e perché la Lombardia è stata travolta
da: https://www.corriere.it/
- di Milena Gabanelli e Simona Ravizza
Comporre la foto prima dell’incidente.
Questo è l’obiettivo ambizioso delle équipe del Niguarda di Milano guidata da
Carlo Federico Perno e del San Matteo di Pavia con Fausto Baldanti. La data che
segna la storia dell’Italia è il 20.2.2020 alle ore 20, quando all’ospedale di
Codogno viene diagnosticato il primo caso di Covid-19. All’improvviso siamo
messi davanti allo scenario peggiore: epidemia senza un’origine facilmente
identificabile. A oggi manca il «Paziente Zero». Calmate un po’ le acque, i due
ospedali pubblici hanno lavorato a un corposo studio scientifico che tenta di
mettere qualche punto fermo. Il primo: stabilire quando il virus è entrato in
Lombardia. Il secondo: perché si è accanito su questa regione, e ancor di più
sulle valli bergamasche. Terzo: è arrivato direttamente dalla Cina o è passato
da altre rotte? E quali? Non sono curiosità da virologi. È utile a comprendere
meglio cosa è successo e come sorvegliare in futuro.
L’ingresso
del virus in Lombardia
Mettiamo da parte le date ufficiali perché
ormai abbiamo capito che c’è un’evidente responsabilità della Cina nel rilascio
tardivo e parziale delle informazioni epidemiologiche (il primo ricovero
all’ospedale di Wuhan di un malato di Covid-19 è dell’8 dicembre 2019,
probabilmente anche prima, ma i funzionari cinesi riferiscono dell’esistenza di
casi atipici di polmonite il 31 dicembre agli uffici Oms di Pechino che a sua
volta prende tempo). Un ritardo di un mese che si è abbattuto come un flagello
sul mondo intero. Ma quando è entrato il Covid-19 in Lombardia? Per stabilirlo
Niguarda e San Matteo hanno analizzato le sacche di sangue dei donatori Avis di
Lodi a partire da gennaio. Nel periodo 12-17 febbraio sono trovati i primi
cinque soggetti con gli anticorpi neutralizzanti, cioè quella risposta che si
sviluppa in chi è entrato in contatto con il Coronavirus mediamente 3-4
settimane dopo il contagio. Questo dato permette di stimare la presenza del
Covid-19 nella Bassa lodigiana a partire almeno dalla seconda metà di gennaio.
domenica 5 luglio 2020
Giulio Regeni: non ci sarà verità e giustizia per lui e per la sua famiglia
Non ci sarà verità e giustizia per Giulio
Regeni.
Non ci sarà perché il responsabile del suo
massacro è il regime egiziano.
Non ci sarà perché Giulio Regeni è italiano e non americano. Se fosse stato un
cittadino americano, almeno uno dei responsabile delle torture, dell’assassinio,
sarebbe stato “consegnato” al governo U.S.A.
Ma invece Giulio è italiano. E, si sa, l’Italia non conta nulla. Quindi non
verrà neppure “costruita” dal regime
egiziano una finta ricostruzione della vicenda con un capro espiatorio o “sacrificando”
qualche scalzacani dei servizi segreti.
Si sa. Nei
confronti dei cittadini italiani si possono perpetrare delitti e
ingiustizie e rimanere impuniti.
Si sa. In
Italia, servizi segreti esteri, militari americani, ecc.. possono perpetrare
stragi. Come ad Ustica. Come nei
pressi di Cavalese, quando un areo
militare
Patrick Zaki, prigionerio del regime egiziano: “Sto bene, un giorno sarò libero”
da: https://www.open.online/
- di Felice
Florio
Patrick
Zaki: «Sto bene». Lo scrive in una lettera alla famiglia: «Un giorno sarò
libero e sarà meglio di prima»
Un
passaggio della lettera, scritta e firmata lo scorso 21 giugno dallo studente
egiziano è stato condiviso oggi, 4 luglio, dalla rete di attivisti “Patrick
libero”
Centoquarantanove giorni. In carcere in
Egitto, senza un processo, dopo un interrogatorio di 17 ore, torturato con
scariche elettriche e percosse. Patrick George Zaki, nonostante tutto, dice di
stare bene. «Cari, sono in buona salute, spero che anche voi siate al sicuro e
stiate bene – si legge nella lettera che lo studente egiziano dell’università
di Bologna ha spedito ai familiari -. Famiglia, amici, amici di lavoro e
dell’università di Bologna, mi mancate tanto, più di quanto io possa esprimere
in poche parole».
Il 27enne, per una serie di proroghe delle
magistratura, attende ancora un giudizio sul suo stato di fermo. È in
detenzione preventiva nel carcere di Tora, a Il Cairo. «Un giorno sarò libero e
tornerò alla normalità, e ancora meglio di prima», si legge in un passaggio
della missiva, firmata da Zaki lo scorso 21 giugno. «Naturalmente non ha potuto
dire tutto quello che voleva, dato che queste lettere passano attraverso
diversi controlli prima di raggiungere il destinatario», commentano dalla rete
di attivisti “Patrick libero”.
Tommaso Merlo: Il centrodestra a Piazza delle sedie vuote
Il popolo
non si è presentato in piazza, in
compenso c’erano delle gran sedie vuote.
A furia di convocarli per niente, anche gli elettori di centrodestra han
preferito godersi il solleone che ascoltare la solita minestra riscaldata.
L’Italia sta timidamente cercando di
ripartire e c’è in giro poca voglia di
vuota propaganda. Del resto il consenso del premier è ai massimi e le
destre indicono manifestazioni prima ancora di andarci a parlare. A conferma
della loro buonafede e voglia di cooperare. Un quadro desolante. Forza Italia
ha un piede nella fossa come il suo padrone che anche questa volta non si è
materializzato. A fare le sue feci Tajani che si è esibito in una penosa
arringa anti-giudici anni Novanta. Pare che oltre alle firme per Berlusconi
senatore a vita pensino già all’imbalsamazione della salma. Sono certi della
beatificazione postuma e li stuzzica l’idea di recarsi in pellegrinaggio al
mausoleo una volta completata la dipartita.
Che s’ha da fa’ pe’ campà. Ma i sovranisti
neri de noialtri sono messi ancora peggio in questa coda di pandemia. I loro paladini sparsi per il mondo han fatto
dei danni incalcolabili. I loro deliri
nazionalistici si son rivelati delle barzellette. Le paure su cui lucravano son state spazzate via e se l’Italia ce la
farà sarà grazie all’odiata Europa. Eppure a
Piazza delle sedie vuote neanche un cenno. Solo minestra riscaldata.
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