mercoledì 24 giugno 2020

Milano: gare truccate in ATM


da: Il Fatto Quotidiano - di Davide Milosa

Di nuovo la Metropolitana di Milano, di nuovo tangenti. Ventotto anni dopo l’arresto di Mario Chiesa, sulla ex Capitale morale si allunga l’ombra di Mani Pulite. E come allora si ragiona di conti esteri.

“Prima della pensione vorrei farmi un conto Gabbietta”. Lo stesso nome del “salvadanaio occulto” che nel 1992 i pm riferirono a Primo Greganti, cassiere del Pci-Pds. A parlarne oggi, con “omaggio a Tangentopoli” e “chiaro riferimento alla vendita della propria funzione” è Paolo Bxxlini, dominus dell’indagine della Procura di Milano, che ieri ha coinvolto 13 persone. Bxxlini, dal 2013, ha ricoperto il ruolo di responsabile di Atm per le linee della metropolitana. Un semplice funzionario in grado di pilotare le gare della più importante municipalizzata italiana per il trasporto pubblico sotto il naso di politici e dirigenti: 8 bandi per 150 milioni.

Questi i numeri dell’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza. Le accuse vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione fino all’associazione per delinquere. Un “sistema” dove Bxxlini era regista assoluto, capace di “giocare su più tavoli” e di allacciare rapporti illeciti con i big del settore, come Alstom e Siemens, indagati sulla base della legge 231. Bxxlini si proponeva come consulente portando in dote notizie riservate.
L’indagine è un’istantanea di un intreccio più ampio. Scrive il giudice: “La mole di elementi acquisiti descrive un
fenomeno criminale in essere da ben più tempo rispetto all'inizio delle investigazioni. Non è emersa neppure una procedura di gara pubblica negli ultimi due anni che non sia stata attinta dall'intervento abusivo di Bxxlini”. Il funzionario pubblico spiega anche di una maxi tangente presa nel 2006 per i lavori sulla linea 1.

Tra le gare finite nell’indagine c’è quella per arginare il fenomeno delle brusche frenate dei treni. La gara viene affidata alla Ivm poi Medsystem di cui Bxxlini è “socio occulto”. Il rapporto con questa società è il trampolino di lancio di Bxxlini che con il tempo affinerà i metodi per incassare le tangenti (125 mila euro in due anni), da auto e cellulari, a stipendi mensili. Sulla gara per la manutenzione, ad esempio, Bxxlini prenderà mille euro di tangente al mese per un totale di 36 mila euro. È lui stesso a descrivere il suo ruolo all’interno di Atm: “L’altro mio compito è fare la puttana, porto a casa il lavoro. Il mio guadagno? Un quid mensile come se prendessi uno stipendio, tutto occulto. Io ho sempre fatto questo.

Certo a livello deontologico non è senza scrupoli dunque. Tanto da intessere rapporti con diverse aziende sul maxi appalto da 127 milioni per il nuovo sistema di segnalamento della linea 2. “Io – spiega Bxxlini – mi sto muovendo da prostituta, sto lavorando per tutte e tre. Devo governare questa situazione, sai come le tre scimmie tte”. Bxxlini si interfaccia anche con Edoardo Lxxi, imprenditore ligure vicino all’ex premier D’Alema e citato nell ’inchiesta della Procura di Potenza sull’ex compagno dell ’ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

Secondo il pm, Lxxi (indagato) con la sua Lxxk consulting partners media un appalto di Atm. Così lo descrive Bxxlini: “Questo naviga a livelli superiori, è come se fosse un piccolo Agnelli che conosce i presidenti di Siemens e di Ansaldo. Ci serve perché questa è soprattutto una gara politica”. In modo sciagurato, il funzionario Bellini approverà anche la posa di “un cavo sbagliato” da parte di un’azienda favorita. Il cavo non è quello previsto da
Atm. Dice Bxxlini: “Bisogna falsificare le carte e io faccio finta di niente. L'unica cosa è che quando tu lo posi (...) la stampigliatura è quella. O ti metti lì e la gratti come è già successo”. Il rischio di essere scoperti è se capita “un incendio”, ma “per arrivare a quello deve bruciare la galleria”.

Bxxlini è instancabile. Annuncia al suo interlocutore: “C'è la gara di 18 milioni, sarebbe un bel lavoretto da fare”. O ancora: “Minchia, ma quanto mi devi pagare per tutte queste robe?”. Il manager: “Facciamo conto unico”.

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