mercoledì 24 giugno 2020

Tangenti appalti ATM: domandina facile facile…



Avrei una domanda facile facile. Per il vertice ATM e per Sala, perché è il Comune di Milano a controllare l’azienda dei trasposti milanese.

ATM ce l’ha una Compliance? Ce l’ha un Audit? Come è possibile che un funzionario riesca a truccare appalti. I contratti stipulati non hanno un iter deliberativo, autorizzativo su più livelli? Non vi sono controlli ante e post?
Insomma. Che organo sessuale maschile di azienda è ATM.

Se saranno accertati i fatti che coinvolgono Bellini anche la dirigenza ATM dovrà pagarne le

Milano: gare truccate in ATM


da: Il Fatto Quotidiano - di Davide Milosa

Di nuovo la Metropolitana di Milano, di nuovo tangenti. Ventotto anni dopo l’arresto di Mario Chiesa, sulla ex Capitale morale si allunga l’ombra di Mani Pulite. E come allora si ragiona di conti esteri.

“Prima della pensione vorrei farmi un conto Gabbietta”. Lo stesso nome del “salvadanaio occulto” che nel 1992 i pm riferirono a Primo Greganti, cassiere del Pci-Pds. A parlarne oggi, con “omaggio a Tangentopoli” e “chiaro riferimento alla vendita della propria funzione” è Paolo Bxxlini, dominus dell’indagine della Procura di Milano, che ieri ha coinvolto 13 persone. Bxxlini, dal 2013, ha ricoperto il ruolo di responsabile di Atm per le linee della metropolitana. Un semplice funzionario in grado di pilotare le gare della più importante municipalizzata italiana per il trasporto pubblico sotto il naso di politici e dirigenti: 8 bandi per 150 milioni.

Questi i numeri dell’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza. Le accuse vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione fino all’associazione per delinquere. Un “sistema” dove Bxxlini era regista assoluto, capace di “giocare su più tavoli” e di allacciare rapporti illeciti con i big del settore, come Alstom e Siemens, indagati sulla base della legge 231. Bxxlini si proponeva come consulente portando in dote notizie riservate.

Il sistema bancario italiano, Ubi: il fondo delle Cayman e e gli affari offshore dei soci



da: Il Fatto Quotidiano - di Gianni Barbacetto

Ubi, il fondo delle Cayman e gli affari offshore dei soci
La Procura vuole capire se dietro “Parvus” ci siano i grandi soci bresciani e bergamaschi. Il diario dell’ex manager: “Ubi Int. schermava i loro patrimoni”

Chi ha detto che la finanza è noiosa? Il matrimonio tra Intesa e Ubi, per esempio, è appassionante quanto una serie tv: riuscirà o non riuscirà? Perché vi si oppongono con forza molti degli azionisti storici di Ubi, all’ombra del loro padre nobile, Giovanni Bazoli? E ancora: chi c’è dietro (e dentro) il primo azionista di Ubi, il misterioso fondo Parvus di Edoardo Mercadante, basato a Londra ma controllato da una società delle Cayman?

Sono domande che stanno incuriosendo anche la Consob e la Procura di Milano, a cui piacerebbe tanto sapere chi ha affidato a Mercadante le sue azioni. Per provare a capirlo, bisogna forse tornare ai Panama Papers, in cui sono state trovate tracce di società offshore, basate a Panama e alle Seychelles, che apparivano legate a Ubi International, la società lussemburghese del gruppo Ubi.

Lo denunciano, nell’aprile 2016, Elio Lannutti (Adusbef) e Giorgio Iannone (Associazione piccoli azionisti Ubi). Dopo venti giorni, la banca annuncia di voler vendere Ubi International,

lunedì 22 giugno 2020

Conte e l’incredibile bonus farlocco a cui tutti hanno abboccato


da: https://www.nextquotidiano.it/ - di Elio Truzzolillo

La mia personale considerazione del presidente del Consiglio è molto bassa e non l’ho mai nascosto. Altrettanto bassa è quella della classe giornalistica italiana. Tuttavia assistere a un singolo episodio in cui entrambe le mie opinioni vengono contemporaneamente confermate non è un fatto che capiti molto spesso.

Ieri sera stavo assistendo alla conferenza stampa finale di quell’inutile passerella politica che risponde all’ambizioso nome di Stati Generali. Il presidente del consiglio, parlando dei progetti finalizzati all’inclusione di genere, nomina un non meglio identificato voucher da 500 euro per le aspiranti donne manager. Riportiamo le esatte parole di Conte (dal minuto 10:40 circa):

“Un voucher di 500 euro per tre anni per le donne manager, per le donne che aspirano a diventare manager”.

La cosa mi pare subito priva di qualunque senso logico. Come si identifica una donna aspirante manager? Si fa un’auto certificazione in cui si dichiara solennemente che si vuole diventare manager? Lo dichiara la società per cui si lavora? E a che servirebbero questi 500 euro? Sarebbero un incoraggiamento? E se poi una donna non riesce a diventare manager restituisce i soldi? Che cosa è esattamente un manager giuridicamente? I 500 euro

giovedì 11 giugno 2020

Mancata zona rossa ad Alzano e Nembro: il “garantismo” di Salvini


Toh…mi ero persa il processo sulla mancata istituzione delle zone rosse di Alzano e Nembro, in bassa Valseriana. Non solo. Mi sono persa anche il processo d’Appello e la sentenza definitiva della Cassazione. Tre fasi di processo a...mia insaputa.

Mi sono accorta di essermi persa tre fasi di processo che durano anni e anni (strano...non mi era parso di essere così invecchiata..), quando ho letto il tweet del cialtrone Matteo Salvini: “Dopo tante menzogne e attacchi vergognosi, giustizia è fatta. Chi ha sbagliato deve pagare".

Se “giustizia è fatta” significa che sono state accertate le responsabilità penali e che Giuseppe Conte è stato condannato in via definitiva, cioè dopo la sentenza di terzo grado.

A quanto pare…pare invece che nulla mi sia sfuggito. Il processo non è neppure iniziato. Non sono stati ancora inviati gli avvisi di garanzia che, come il cialtrone Salvini dovrebbe sapere non sono comunque indicativi di colpevolezza.  

Il tweet di Salvini, che “confonde” l’essere chiamati nell’ambito di un’inchiesta con la sentenza definitiva di colpevolezza, dimostra che il cialtrone leader del Papeete di Salvini sa che tra i suoi elettori e fans in twitter c’è un bel numero di ignoranti.
Solo cialtroni ignoranti come lui possono pensare che “giustizia è fatta”.

Mentre aspettiamo che i giudici stabiliscano le responsabilità che a mio parere riguardano,

Decreto Rilancio, Ecobonus al 110%: rischio sprechi e allarme lavoro nero



da: https://it.businessinsider.com/ - di Marco Cimminella

Rischio sprechi e allarme per il lavoro nero: i limiti dell’ecobonus 2020 al 110% per le ristrutturazioni

Il decreto rilancio introduce nuove misure per favorire le ristrutturazioni delle abitazioni in Italia: i cittadini potranno migliorare l’efficienza energetica e l’adeguamento sismico degli edifici sborsando poco o nulla, grazie ai super bonus con detrazione al 110 per cento. In sostanza, molti potrebbero effettuare lavori in casa gratuitamente, recuperando la somma spesa abbattendo le imposte da pagare negli anni successivi oppure optando per lo sconto immediato in fattura o la cessione del credito. Il meccanismo mira anche a rilanciare i cantieri e promuovere la crescita economica del paese, dopo la battuta d’arresto causata dalla pandemia di covid-19. Ma secondo alcuni esperti, il provvedimento così come è stato elaborato presenta delle criticità: da un lato, non fa nulla contro il lavoro nero e ostacola anche l’impegno alla riduzione del fabbisogno energetico delle famiglie; dall’altro, cresce il pericolo di uno spreco di denaro pubblico, visto che il cittadino non ha più alcun incentivo a cercare sul mercato la migliore offerta in termini di rapporto qualità/prezzo, mentre alcune aziende potrebbero farsi trascinare dalla tentazione di gonfiare i preventivi.

In generale, il giudizio su questi incentivi è positivo, perché favoriscono l’ammodernamento

Film: “Favolacce” e i draghi spariti dalle mappe d'Italia



da: https://www.gqitalia.it/ - di Ferdinando Cotugno

Quello dei fratelli D'Innocenzo è finora il miglior film italiano del 2020 e contiene alcune verità spietate

«Ci sono strade che non si dovrebbero percorrere», dice Lorne Malvo, l'assassino interpretato da Billy Bob Thornton nella prima stagione di Fargo. «Una volta le mappe dicevano: qui ci sono i draghi. Oggi non lo dicono più, ma questo non significa che non ci siano più i draghi». Favolacce dei fratelli D'Innocenzo (visibile su Mio Cinema) fa esattamente quella cosa lì: ti porta a vedere i draghi di un'Italia nella quale abbiamo smesso di indicarli cartograficamente, convinti che in questo modo sarebbero spariti, e invece esistono ancora, eccome se esistono. Il cinema italiano è un posto dove non succede quasi più niente di importante, i film sono diventati inutilizzabili come mappa di quello che vediamo nella vita, sono da tempo un mondo a parte, nel quale si parla una lingua a parte. Damiano e Fabio D'Innocenzo hanno trovato la loro strada quasi alla cieca, senza appoggiarsi a niente che non fosse la loro storia, stando addosso ai personaggi, annusandoli. Alla fine ti sembra di sapere che odore avevano i protagonisti.

Favolacce inizia con un depistaggio, l'unico modo per imbattersi nei mostri in Italia. La voce narrante enuncia: «Quanto segue è ispirato a una storia vera, la storia vera è ispirata a una storia falsa, la storia falsa non è molto ispirata». È Max Tortora, così familiare per chiunque possieda una televisione, il suo è un timbro di cui fidarsi. La voce dice

mercoledì 10 giugno 2020

Al tempo del Coronavirus: I furbetti della cassa integrazione



da: https://www.huffingtonpost.it/ - di Giuseppe Colombo

L'Inps ha scovato 2.143 aziende sospette di frode in soli due mesi. Assieme a queste migliaia di assunzioni retrodatate per far risultare parenti e affini come lavoratori

L’appetito vien mangiando, ma qualcuno rischia una brutta indigestione. Perché tra le migliaia di aziende che hanno chiesto la cassa integrazione Covid - quella messa in piedi dal Governo con il decreto Cura Italia di marzo - ce ne sono centinaia che ne hanno fatto richiesta pur non avendone diritto né tantomeno bisogno. Insomma richieste fittizie, che rischiano di configurarsi come altrettante truffe ai danni dell’Inps, il cervellone che gestisce le domande. In un’ultima istanza come una frode nei confronti degli italiani perché la cassa integrazione è pagata con i soldi pubblici. Secondo i dati di cui Huffpost è a conoscenza, la Direzione antifrode e gli ispettori dell’Istituto di previdenza ne hanno scovato 2.143. In soli due mesi, aprile e maggio. Un numero enorme se si considera che sono poco meno di tutte quelle segnalate nel 2019, pari a circa 2.300. Insieme a migliaia di assunzioni retrodatate per far figurare parenti e affini come lavoratori dell’azienda e quindi beneficiari della cassa integrazione.

Quelle imprese create ad hoc
Negli scorsi due mesi è arrivata all’Inps una raffica di iscrizioni da parte di aziende che gli ispettori definiscono incompatibili con il lockdown. Aziende che non esistevano e che sono state create appositamente per ottenere l’ammortizzatore sociale che il Cura Italia

“Rimpasto” in Regione Lombardia, DG Welfare: Marco Trivelli (Comunione e Liberazione) al posto di Luigi Cajazzo



"E’ giusto che se i cittadini danno fiducia a un partito sia questo a scegliere persone fidate da mettere alla guida delle aziende sanitarie e ospedaliere”.

Chi ha detto quanto sopra? Tale Marco Trivelli, ex dg dell’ospedale Niguarda di Milano e super ciellino (Comunione e Liberazione) e dal 2018 direttore generale all’ospedale Civili di Brescia.

Alcuni miei amici che lavorano agli ospedali Civili di Brescia, non saranno certo dispiaciuti che Trivelli se ne vada a nuovo incarico. Ma il problema è che le nomine dei dirigenti delle strutture lombarde la fanno Fontana & C…quindi, i miei amici non hanno di che stare tranquilli. Il sostituto sarà scelto con i medesimi “criteri” dei precedenti.

Trivelli prende il posto di Luigi Cajazzo, attuale direttore generale del Welfare.

La vendita delle navi militari all’Egitto è uno schiaffo alla famiglia Regeni. E riguarda tutti noi



da: https://www.fanpage.it/ - di Annalisa Girardi

L’Italia ha dato il via libera alla vendita di due fregate della marina militare all’Egitto. Una notizia che ha innescato diverse polemiche sia per la mancanza di risposte de Il Cairo sulla morte di Giulio Regeni, sia per il coinvolgimento del Paese nel conflitto libico. Fanpage.it ha fatto il punto della situazione con Francesco Vignarca, il coordinatore nazionale della Rete italiana per il disarmo.

Il governo italiano ha autorizzato la vendita di due fregate Fremm, tra le navi più moderne della marina militare, all'Egitto. Si tratta della Spartaco Schergat e la Emilio Bianchi: una commessa da oltre 1 miliardo di euro, che però potrebbe fare parte di un accordo ancora più grande. Anche se non ci sono ancora informazioni ufficiali a riguardo, l'Italia potrebbe presto vendere ingenti forniture militari alle forze armate egiziane, tra velivoli, caccia e altre fregate, per un valore compreso tra i 9 e gli 11 miliardi di euro. La prima intesa sarebbe arrivata dopo la telefonata tra Giuseppe Conte e il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi. La notizia sarebbe anche stata confermata Fincantieri, già in trattativa con Il Cairo e in attesa del via libera per l'esportazione. Il tutto mentre l'Italia attende ancora la verità su Giulio Regeni. Così come aspetta risposte sulla vicenda di Patrick Zaki, lo studente dell'università di Bologna arrestato incarcerato nella capitale egiziana come detenuto politico. Tra i due Paesi pesa anche la questione libica, ma tutti questi elementi non sarebbero sufficienti a fermare l'accordo.

Antonio Padellaro: La tragedia all’italiana tra cognati e “Bidoni”


da: Il Fatto Quotidiano

Nella tragedia all’italiana vista su Report l’intervista al citofono con il cognato di Attilio Fontana potrebbe essere il sequel Covid di “Un eroe dei nostri tempi”. E se anche (purtroppo) non c’è più Alberto Sordi, ritorna pur sempre l’eterna maschera del cognato, che da Pillitteri (Bettino Craxi) a Tulliani (Gianfranco Fini) è il parente fatale, figura incuneata tra famiglia e politica con effetti non sempre positivi per entrambe.

Rispetto ai Monicelli e ai Dino Risi in più abbiamo il citofono, apparecchio oltremodo a rischio per chi chiama (Salvini al Pilastro: “Lei spaccia?”), e se lo sventurato risponde. Infatti, uno si chiede cos’è che il cognato di Fontana (che sembra interloquire dalla cucina con uno strofinaccio sulla bocca) vuole nasconderci? I rubinetti d’oro? La vasca dei coccodrilli per giornalisti ficcanaso? O il quintale di camici che gli sono rimasti sul groppone?

Nel cinema vero di Report spiccano gli “amici miei” di Matteo Salvini con l’assessore trentino che promuove le settimane bianche a epidemia incombente (infatti è pure albergatore). E le conoscenze della non diversamente leghista Donatella Tesei, presidente di quella Regione Umbria che paga 150 mila euro in più del prezzo di mercato una partita di test sierologici procurati da un imprenditore, immortalato accanto a essa in una cena elettorale (del tutto casualmente s’intende).

martedì 9 giugno 2020

Massimo Giletti, il candidato sindaco di Matteo Salvini per Torino

Tutte le capriole politiche fra Conte e Colao



da: https://www.startmag.it/ - di Paolo Rubino

Genericità, retorica e irresolutezza delle classi dirigenti.

In attesa del grande evento degli “Stati generali dell’economia” il comitato di esperti di finanza e management reclutato dal governo e guidato da Colao ha prodotto il suo documento strategico. Articolato in sei capitoli esso propone 120 schede colorate, dense di raccomandazioni qualitative, il cui obiettivo dichiarato è fornire gli indirizzi strategici per il rilancio dell’Italia dopo la grande crisi mondiale del Covid-19.

Di primo acchito colpisce l’inversione dei ruoli nel teatro della classe dirigente nazionale. Se agli esperti sembra delegata la formulazione di un pensiero strutturato sulla visione del futuro della nazione, ai politici, che si riuniranno a breve negli stati generali, resta dunque il compito di trasformare quella visione in un piano operativo? Per intenderci, è come se, all’alba degli anni ’50, Enrico Mattei avesse elaborato la visione di una relativa autonomia energetica nazionale dando poi l’incarico ad Alcide De Gasperi di realizzare il progetto Eni. Per rendere più popolare il paradosso, come se a un comitato di calciatori della squadra nazionale fosse richiesto di elaborare una visione del gioco del calcio adatta alla squadra e al commissario tecnico di scendere in campo e fare goal.

La confusione dei ruoli all’interno di un’organizzazione è la maggior causa

Jarabe De Palo: La Flaca

Jarabe De Palo: Depende


Marco Travaglio: Casa Fontana



da: Il Fatto Quotidiano

Senza offesa per Sandra & Raimondo, dobbiamo confessare che i primi episodi della sit-com Casa Fontana fanno quasi più ridere di Casa Vianello. E rischiano di oscurare le gag dell’altro astro nascente del cabaret milanese: Giulio Gallera. Sulla fornitura di camici, calzari e copricapi medicali affidata il 16 aprile dall’agenzia regionale Aria Spa a Dama Spa (azienda controllata dal cognato e partecipata dalla moglie del presidente della Regione) per 513 mila euro e tramutata in donazione solo il 22 maggio (quando già Report indagava), con storno delle fatture già emesse, sono uscite in 48 ore una mezza dozzina di versioni ufficiali che si contraddicono l’una con l’altra. E stridono con i documenti scoperti da Report, usciti sul Fatto e mai smentiti da alcuno. Ma soprattutto trasformano Casa Fontana in una sceneggiatura con finali multipli, come Parasite, Black Mirror: Bandersnatch e Signori, il delitto è servito.

Versione 1. Nota ufficiale del portavoce di Fontana, interpellato da Report: “Della vicenda il presidente non era a conoscenza…”. Milano, 16 aprile 2020, interno giorno. Il presidente lumbard rincasa e trova la moglie Roberta Dini che parla al telefono col di lei fratello Andrea Dini della fornitura da 513 mila euro appena affidata alla loro azienda dalla Regione presieduta dal marito e cognato. Ma l’Attilio non fa caso a quel che dicono,

Lavoro, scudo penale, 5G: il piano Colao per la Fase 3


Questo il link per scaricare il “Piano Colao” in pdf:




Nel documento in sei capitoli le idee per "un'Italia piu' forte, resiliente, ed equa": rinvio delle imposte sui redditi, misure per far emergere lavoro nero e scoraggiare il contante, disciplina dello smartworking. Ecco le proposte dalla task force per rimettere in moto il Paese

Dopo due mesi di lavoro è stato consegnato al governo il piano per la ripartenza preparato dalla task force di Vittorio Colao "per un'Italia più forte, resiliente ed equa". Si tratta di 121 pagine di obiettivi e proposte redatte dal comitato di esperti, divise in sei grandi aree di intervento:

- Imprese e lavoro come "motore dell'economia";
- Infrastrutture e ambiente come "volano del rilancio";
- Turismo arte e cultura come "brand del Paese";
- Una Pubblica amministrazione "alleata di cittadini e imprese";
- Istruzione, ricerca e competenze "fattori chiave per lo sviluppo";
- Individui e famiglie "in una società più inclusiva e equa".

Tra i punti principali del dossier, intitolato "Iniziative per il rilancio 2020-2022", c'è l'indicazione di derogare alle responsabilità penali dei datori di lavoro se un dipendente si ammala di coronavirus e di "introdurre una defiscalizzazione temporanea delle maggiorazioni previste" per le indennità di turni aggiuntivi, straordinari, lavoro festivo e notturno, legate agli obblighi di sicurezza o per recuperare la produzione persa durante il lockdown.

La storia dei camici forniti alla Lombardia dall’azienda del cognato di Fontana




Report ha scoperto una fattura da mezzo milione di euro trasformata poi in una donazione in circostanze un po' dubbie

Nella puntata della trasmissione di Rai 3 Report di lunedì è andato in onda un servizio che accusa un’azienda di abbigliamento di proprietà del cognato del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana di aver ottenuto senza appalto una commessa da circa mezzo milione di euro per una fornitura di camici. Secondo i documenti citati da Report, la fornitura è poi stata trasformata in una donazione, ma soltanto dopo che la trasmissione aveva iniziato a indagare sulla vicenda. La procura di Milano ha aperto un’indagine sulla vicenda, senza indagati né ipotesi di reato.

La storia era uscita inizialmente sul Fatto Quotidiano di domenica, e coinvolge Andrea Dini, imprenditore di Varese proprietario di Dama S.p.A., società che produce il marchio di abbigliamento Paul & Shark. Per il 10 per cento, la società è partecipata dalla sorella Roberta Dini, moglie di Fontana. Il 16 aprile, nel pieno dell’emergenza coronavirus, la centrale acquisti della Lombardia Aria assegnò a Dama S.p.A. la fornitura per i camici e altri materiali di dispositivi di protezione, per un totale di 82mila pezzi e un valore di 513mila euro.

domenica 7 giugno 2020

Francesco Guccini compie 80 anni: intervista


Detesta l’Avvelenata!..io l’adoro!...La trovo liberatoria. Anche se rivolta a un fatto specifico, ai “critici” di un certo periodo musicale, per me è un testo liberatorio che si adatta a più situazioni e persone nelle quali incappiamo.
L’Avvelenata è un meraviglioso “vaffanculo” poetico…

da: https://www.corriere.it/ - di Aldo Cazzullo

Francesco Guccini compie 80 anni: «Non sono mai stato comunista»
Il cantautore si confessa a tutto tondo: dal rapporto col padre, agli esordi come giornalista, al rapporto con la politica e con i colleghi cantautori 


Francesco Guccini, qual è il suo primo ricordo?
«Un pacco di fichi secchi arrivato dalla Grecia. Me lo mandava mio padre Ferruccio, soldato della seconda guerra mondiale».

Lei è nato quattro giorni dopo la dichiarazione di guerra del Duce.
«Il babbo aveva già combattuto in Africa nel 1935. Fu subito richiamato. Dopo l’8 settembre venne fatto prigioniero a Corinto e portato in campo di concentramento: prima a Leopoli, poi ad Amburgo. Con lui c’erano Giovanni Guareschi e Gianrico Tedeschi, l’attore. Rifiutarono di combattere per i nazisti; ma della prigionia mio padre non parlava mai. Tornò nell’agosto del 1945».

Come fu il vostro incontro?
«Prima arrivò una cartolina da Milano, con la foto di una fontana. La ritagliai, mi diedero un sacco di botte. C’era scritto: “Sono un commilitone di Guccini, mi incarica di dirvi che sta rientrando a casa”. Era una domenica, ero con mia madre Ester alla messa delle 11, qui a Pavana, quando entrò in chiesa la prozia Rina, la moglie del prozio Enrico, con il grembiule, gridando: “Sta arrivando Ferruccio!”. Me lo vidi davanti con lo zaino e la divisa».

Cosa fece suo padre per prima cosa?
«Si spogliò e si gettò nel bottaccio, il serbatoio d’acqua del mulino. Gli chiesi: “Babbo, mi insegni a nuotare?”. Lui mi buttò in acqua. Rischiai di affogare».

Umberto Eco



Si possono dire le cose sbagliate, basta che le ragioni siano giuste.

Diodato: Un’altra estate


mercoledì 3 giugno 2020

Cialtroni sovranisti, Bolsonaro: morti per Covid-19, "tutti dobbiamo morire prima o poi"

Il 2 giugno di Matteo Salvini: che ci posso fare se sono (e rimarrò) un cialtrone...



Stati Uniti: La rivolta inevitabile



da: https://www.internazionale.it/ - di Keeanga-Yamahtta Taylor, The New York Times, Stati Uniti

Negli Stati Uniti la vita sta tornando alla normalità. La normalità include inevitabilmente un agente di polizia che uccide un uomo nero disarmato e le proteste di piazza. Il paese, insomma, sta riprendendo il suo ritmo abituale.
Questa volta è successo a Minneapolis. Migliaia di persone sono scese in strada per protestare dopo l’omicidio di George Floyd, commesso il 25 maggio da un agente di polizia che gli ha schiacciato il collo con un ginocchio per otto minuti, mentre lui era ammanettato e immobilizzato a terra. In agonia, Floyd ha continuato a ripetere che non riusciva e respirare e ha invocato la madre scomparsa, ma è stato ignorato. Gli altri tre poliziotti presenti sono sembrati del tutto indifferenti alla vita a cui stavano mettendo fine sotto lo sguardo disgustato dei passanti.

Le autorità del Minnesota hanno condannato la brutalità degli agenti. Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, ha ribadito che “negli Stati Uniti essere un nero non dovrebbe rappresentare una sentenza di morte”, mentre altri, tra cui la senatrice democratica Amy Klobuchar, che continua a coltivare la speranza di arrivare alla Casa Bianca al fianco del probabile candidato del suo partito, Joe Biden, hanno espresso l’ampia gamma di reazioni che ci si aspetta in questi casi: stupore, orrore, richieste di indagini approfondite e inviti alla calma. In un raro atto di giustizia i quattro agenti sono stati immediatamente licenziati.

Luca Ricolfi: Riaperture regionali, dire tutta la verità



Mercoledì 3 giugno si torna a circolare per l’Italia. Chiunque, in qualsiasi regione abiti, potrà prendere l’auto, un pullman, un treno, un aereo, una nave e recarsi dove gli aggrada. Individualmente ne sono felice, non ne potevo più di stare sequestrato in casa mia a Torino. Ma, come studioso e come osservatore della politica italiana, non posso nascondere il mare di dubbi che mi assale.

Mi colpisce, innanzitutto, l’ideologia con cui si è arrivati allo “sblocco” della circolazione inter-regionale. E’ giorni che, come un ritornello, ci sentiamo ripetere: se e quando riapriremo, dovremo farlo “insieme”. O tutte le regioni ripartono subito (3 giugno), oppure si rimanda di una settimana o due, dando più tempo alle ritardatarie. L’importante è non creare differenze, discriminazioni, privilegi.

Incredibile. L’ideologia aveva interferito all’inizio dell’epidemia, quando voler mettere in quarantena i bambini in arrivo dalla Cina, o evitare i ristoranti gestiti da cinesi, erano parsi al perbenismo democratico intollerabili segni di razzismo e discriminazione. Ora assistiamo, in modo più subdolo, al medesimo film: dire che una o più regioni non sono pronte a spedire in giro i propri abitanti pare a molti un’inaccettabile misura discriminatoria, foriera di conflitti e tensioni.

Coronavirus, spostamenti fra Regioni in Italia: le regole dal 3 giugno



da: https://www.corriere.it/ - di Davide Casati

Quante persone in ogni macchina? Servono documenti particolari? Tutto ciò che c’è da sapere per spostarsi - in auto, in aereo, in treno, in moto - tra Regioni ed entrare in Italia dall’estero, a partire dal 3 giugno

A partire dal 3 giugno 2020, in Italia sono caduti i divieti di spostamento tra le Regioni, che fino al 2 giugno, per la necessità di contenere la diffusione del coronavirus, erano limitate a chi avesse motivazioni di lavoro, salute o assoluta necessità. È anche possibile per i turisti in arrivo dall’Europa — meglio, dall’area Schengen — arrivare in Italia senza dover osservare periodi di quarantena.

A causa dell’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, però, restano in vigore alcune norme da rispettare per poter viaggiare nel Paese. Alcune di esse sono state stabilite a livello nazionale (come ad esempio il fatto che, con febbre al di sopra di 37,5 gradi, si debba «rimanere presso il proprio domicilio»); altre derivano da ordinanze regionali. Eccole.

Occorrono documenti particolari per spostarsi?
No: si può circolare liberamente, senza più vincoli. Non sono necessarie autocertificazioni.

Occorre scaricare la app Immuni?

Miriam Makeba: Pata Pata


martedì 2 giugno 2020

Martin Luther King: sono preoccupato per un mondo migliore…


Sono preoccupato per un mondo migliore. Sono preoccupato per la giustizia; sono preoccupato per la fratellanza; sono preoccupato per la libertà. E quando si è preoccupati di queste cose, non si può predicare la violenza. Perché attraverso la violenza puoi uccidere un assassino, ma non puoi uccidere l'omicidio. Con la violenza puoi uccidere un bugiardo, ma non puoi stabilire la verità. Con la violenza puoi uccidere una persona che odia, ma non puoi uccidere l'odio attraverso la violenza. L'oscurità non può cancellare l'oscurità; solo la luce può farlo.

Dal discorso all'11esimo raduno annuale della Conferenza dei Leader Cristiani del Sud, 19 agosto 1967