Pensieri su ciò che ci circonda. Media, politica, attualità, libri, film e quant’altro.
mercoledì 29 novembre 2017
Massimo Gramellini: Salvini senza fine
da: http://www.corriere.it/
L’ennesima triste gaffe di Salvini («Fine vita? Io mi occupo di vivi, dei morti ci occuperemo
poi») farà gongolare gli apostoli del politicamente scorretto
in salsa becera, ma conferma la tendenza della politica a difendere una cosa
giusta tirandone in ballo una sbagliata. Immagino che Salvini volesse
denunciare la scarsa attenzione dei suoi colleghi di sinistra per i temi del
lavoro, di gran lunga i più vicini agli interessi e alle ansie dei cittadini.
Ma, per sostenere le ragioni di quelli
che lui chiama «i vivi», ha mancato gravemente di rispetto verso tanti che
morti non sono: i malati e le loro famiglie, che da tempo immemorabile
aspettano un segnale di vita dalle istituzioni. Non si capisce per quale ragione si debbano stabilire gerarchie tra i
diritti fondamentali. Perché non si possa affrontare da Paese adulto la
questione del testamento biologico e al contempo prendere di petto il crollo
degli stipendi, la riduzione delle tutele per i dipendenti, il tartassamento
fiscale delle piccole imprese.
Nel giorno in cui una lavoratrice dell’Ikea di Corsico, madre separata con figlio disabile,
viene licenziata in tronco per avere chiesto di cambiare il turno delle
sette del mattino, sarebbe ora che la
politica
martedì 28 novembre 2017
Mia nonna, i miei studenti e CasaPound
da: http://www.glistatigenerali.com/
di
Antonio Vigilante
Quest’anno faremo incontrare i nostri studenti con alcuni richiedenti asilo
ospitati nel territorio. E’ il terzo
anno che lo facciamo. Lo facciamo perché riteniamo che sia compito della scuola consentire agli studenti di
conoscere la realtà sociale, e poter parlare con dei migranti è un modo per
avere conoscenze di prima mano, per così dire, su un fatto sociale importante,
al centro del dibattito politico. Per quanto mi riguarda, è una preziosa
occasione di approfondimento delle mie discipline: insegno Scienze Umane, e
potersi mettere in cerchio con persone provenienti dalla Nigeria, dal
Bangladesh e dal Pakistan e confrontare i nostri punti di vista, i valori, le
prospettive, è un modo per fare antropologia concreta. Ben prima che se ne
accorgessero anche i giornali, abbiamo ascoltato dalla loro bocca – ma i
racconti erano a bassa voce, quasi che quel male potesse ancora colpirli, a
raccontarlo – dell’inferno libico, quella zona franca nella quale i migranti
restano intrappolati anche per anni: e molti vi lasciano la vita.
La risposta
degli studenti è stata generalmente positiva,
ma quest’anno alcuni di loro hanno fatto
sapere che nei giorni degli incontri non verranno
lunedì 27 novembre 2017
Rosy Abate: riecco la “cattiva” che collabora con il poliziotto (dove l’ho già vista questa trama…)
Come volevasi dimostrare.
L’originalità non è il tratto distintivo di
Valsecchi e sceneggiatori di Rosy Abate come non lo era ai tempi di Squadra
Antimafia dalla sesta stagione in avanti.
Rosy Abate è riscesa in guerra, non per sua
volontà, ma perché le hanno detto che suo figlio è vivo. E fin qui ci sta.
Oddio….dovrebbero spiegarci come ha fatto a sopravvivere Leonardino. Ma può
essere che in uno slancio di logica lo spieghino - in maniera credibile o ridicola – nelle
prossime due puntate.
Se quanto sopra ci sta, ecco arrivare lo
“slancio di originalità”. Rosy Abate che collabora con un poliziotto per
catturare il mafioso. Dove l’ho già vista ‘sta trama?
Ora.
A parte l’”inciampo” iniziale gravissimo nella
prima puntata: il numero di cellulare esistente che ha procurato a due persone
una persecuzione telefonica, le puntate finora in onda non mi pare abbiano
mostrato quelle ridicolaggini, sviste, ecc…delle ultime serie di Squadra
Antimafia.
Come ho scritto precedentemente, tra la mafiosa e la suora ci stanno parecchie
vie femminili di mezzo; tra la mafiosa in azione e la relegata in convento ci
sta una Rosy Abate “convertita” alle legge e che cerca una nuova vita fosse
anche attraverso qualche ultima azione.
venerdì 24 novembre 2017
X Factor 11: per i Maneskin non c’è gara, sono già i vincitori
I Maneskin sono i miei vincitori di X
Factor.
Se non ci saranno “stranezze”, l’ultimo
scontro dovrebbe essere tra questi diavoletti e il “principe azzurro”: Lorenzo
Licitra. E i diavoletti Maneskin dovrebbero sbaragliare e vincere. Se non
succederà, saranno comunque i vincitori di fatto di questa undicesima edizione
che non mi ha coinvolto, tranne loro.
Rita Bellanza doveva uscire dopo aver
scempiato la Donna cannone. Per me chi scempia De Gregori (e non è la prima
volta a X Factor) va espulso/a. Hanno voluto che arrivasse all’inedito. Adesso può
andare a casa…
da: http://www.adnkronos.com/
Fenomeno
Maneskin, chi sono i fantastici 4 di X Factor
"Vogliamo distinguerci" amano
ripetere. E come potrebbe essere altrimenti? Quando salgono sul palco i
Maneskin non ce ne è per nessuno. "I coatti de Roma", come si fanno
chiamare, sono la rivelazione di questa edizione di X Factor, il talent di
punta di Sky Uno, che grazie a loro carisma e talento, ogni settimana macinano
consensi a colpi di riff e cover azzeccatissime. Merito di quel mix micidiale
di eccentricità e sfrontatezza, certo, ma anche della voce graffiante del
frontman Damiano consapevole di essere già proiettato, assieme ai suoi
compagni, nel gotha dei numeri uno.
Ego sconfinato ma talento innato, Damiano David è il bello e dannato
della band. Capelli lunghi, sguardo affilato, su Instagram vanta già 98mila
follower, mentre sul palco fa il paio con la bionda bassista Victoria, l'unica
ragazza del gruppo, che vanta origini danesi. E danese è anche il nome che
hanno scelto (Maneskin significa 'chiaro
di luna').
Sky Q ufficiale: che cos'è, come funziona, quanto costa
da: http://www.corriere.it
Il
nuovo set-top box Sky Q Platinum trasmette le immagini ai Q Mini su rete senza
fili, ma dialoga anche con smartphone e tablet: così si possono usare fino a 5
schermi allo stesso tempo. Prezzi dai 4 euro mensili (per i clienti più fedeli)
di
Paolo Ottolina
Che
cos’è
Sky Q è la nuova piattaforma tecnologica di
Sky. Non un nuovo o un semplice decoder, ma un insieme di soluzioni hardware e
software che fa diverse cose.
Sky Q integra le trasmissioni broadband
satellitari e l’Ip tv via Internet. Mette insieme le varie innovazioni nell’esperienza
di visione televisiva che Sky ha aggiunto alla sua offerta negli ultimi anni.
Allinea Sky all’esperienza di visione “fluida” su dispositivi diversi cui ci
hanno abituati i servizi di video on demand (Netflix, Amazon Prime Vision,
Infinity, Tim Vision e così via).
«Dimenticatevi la parola “decoder”, da oggi
nasce un nuovo modo di guardare la televisione, un modo che tiene conto delle
diverse esigenze, del tempo libero che uno ha a disposizione e che è uno dei
nostri beni più prezioso» ha detto l’ad di Sky Italai, Andrea Zappia (nella
foto). Sky Q è «un box - ha precisato l’ad - che in realtà è un piccolo
computer». Non c’è più una smart da inserire,
Cosa
fa
L’esperienza di Sky Q è pensata al momento
per chi ha più di uno schermo televisivo in casa. Per ora si parte infatti con
Sky Q Platinum, un set-top box collegato al satellite e alla rete di casa via
wifi (o via cavo Ethernet) che gestisce tutto l’intrattenimento domestico. Si
collega infatti a degli apparecchi “figli”, gli Sky Q Mini. Oppure ai vari dispositivi
mobili (smartphone e tablet iOS oppure Android).
giovedì 23 novembre 2017
Conti pubblici, dal 2014 sono peggiorati: ‘Obiettivi rivisti al ribasso ogni 6 mesi. Governi pensano al tornaconto elettorale’
da: https://www.ilfattoquotidiano.it/
L'ANALISI
DEI NUMERI - Durante i governi Renzi e Gentiloni il debito è aumentato di oltre
176 miliardi, la spesa corrente è lievitata di 25 miliardi e
gli investimenti pubblici sono scesi al minimo storico. L'unico dato
positivo è il calo degli interessi sul debito, merito di Draghi. Carlo
Cottarelli, ex commissario alla spending review e oggi direttore di un
osservatorio sulla finanza pubblica: "Si è scelto di ridurre un po' le
tasse senza tagliare le uscite"
di Chiara
Brusini
“Dal 2014 abbiamo puntualmente rivisto al
ribasso gli obiettivi ogni sei mesi. I governi, invece che risanare i conti,
hanno preferito ridurre un po’ le tasse – per esempio con il bonus Irpef
di 80 euro e l’eliminazione dell’Imu prima casa – senza tagliare la spesa.
Forse per comprarsi qualche punto in più di crescita. O, a essere malevoli, per
cercare di vincere un’elezione o un referendum“. L’economista Carlo
Cottarelli, ex commissario alla spending review, fino a fine ottobre direttore
esecutivo nel board del Fondo monetario internazionale e oggi alla guida dell’Osservatorio
sui conti pubblici dell’Università Cattolica, evita di dare esplicitamente
ragione al vicepresidente della Commissione Ue Jirki Katainen.
Ma il messaggio è chiaro. Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan hanno un bel
dire che “non siamo più il fanalino di coda” e “la finanza pubblica migliora”.
Come rilevato dalla Commissione Ue nella lettera inviata a
Roma il 22 novembre, i numeri messi nero su bianco nei
documenti ufficiali dal governo di Matteo Renzi e da quello “fotocopia” del suo
successore raccontano un’altra verità. Negli ultimi tre anni e mezzo i nostri
conti pubblici sono peggiorati.
martedì 21 novembre 2017
Milena Gabanelli: video striscia quotidiana su Corriere.it e ospite a La7
da: http://www.ansa.it/
Gabanelli,
videostriscia su Corriere.it e ospite La7
Rcs
annuncia nuovo accordo di collaborazione con la giornalista
Una video-striscia quotidiana su
Corriere.it, con numeri, mappe e proposte concrete, e la partecipazione come
ospite ai programmi di approfondimento di La7: lo prevede il nuovo accordo con
Milena Gabanelli annunciato da Rcs. Gabanelli
ha detto addio alla Rai il 15 novembre, dopo aver annunciato le dimissioni
dalla tv pubblica il 31/10. La storica conduttrice di Report ha rifiutato l'offerta della condirezione di
RaiNews 24 al fianco di Antonio Di Bella, per lo sviluppo dell'offerta web
della Rai, e il ritorno alla conduzione del programma di inchieste.
"Siamo orgogliosi", dice il
direttore del Corsera Lucio Fontana, "sperimenteremo insieme una nuova
frontiera del giornalismo e del data journalism, esplorando anche nuovi format
di fruizione e di linguaggio e aprendo insieme nuove strade per il futuro della
nostra professione". "Quello che oggi mi interessa di più - commenta Gabanelli - è portare informazione di qualità su quei mezzi e piazze virtuali dove si sta formando la classe dirigente di
domani".
Il sistema bancario italiano, dalla Popolare di Lodi alla Popolare di Vicenza: le colpe della vigilanza di Banca d’Italia
da: http://www.glistatigenerali.com/
Le
due colpe della vigilanza della Banca d’Italia
di Andrew
Sentance
Una banca
deve avere un patrimonio solido in grado
di coprire eventuali perdite senza arrivare al collasso, travolgendo i
depositi. Che una banca non debba autofinanziarsi è di tutta evidenza fondamentale:
se un istituto presta i soldi a un investitore che li mette nel capitale della
banca, il patrimonio di quest’ultima non è altro che fumo.
Correva l’anno 2004 quando la Banca
Popolare di Lodi di Giampiero Fiorani fece un aumento di capitale per
finanziare l’acquisizione di Banca Antonveneta. Dopo il fallimento di
quest’operazione e, insieme alle accuse contro l’ex-Governatore della Banca
d’Italia, si scoprì che la Popolare di
Lodi finanziava vari amici per comprarne le azioni nell’aumento di capitale.
No, non è stata la monetina: cosa insegna a Milano e Roma l’EMA perduta
da: http://www.glistatigenerali.com/
di
Jacopo Tondelli
A un metro dal traguardo, si infrange il
sogno di avere a Milano l’EMA, agenzia europea del farmaco destinata a
traslocare a breve da Londra dopo la Brexit. La sconfitta arriva nel modo
peggiore da digerire, dopo tre votazioni condotte sempre in testa, e arrivando
quindi all’ultima votazione-spareggio che vedeva Milano contrapposta ad
Amsterdam. All’ultimo voto le due città raccolgono lo stesso numero di
preferenze e quindi si va, come da regolamento, al sorteggio. Il sorteggio
premia Amsterdam.
Da questa storia di politica e lobbying
possiamo raccogliere diversi dati sul presente e qualche insegnamento sul
futuro.
Milano non era favorita, e gli umori di chi
ha costruito e seguito da vicino la candidatura, negli ultimi giorni, erano
altalenanti con una tendenza diffusa al pessimismo. Si temeva addirittura che
la città non potesse arrivare nemmeno a superare le prime votazioni. Così non è
stato. Perché Milano ha costruito evidentemente una buona e solida reputazione
in Europa e nel mondo, e perché i vari livelli istituzionali italiani si sono
spesi davvero generosamente nel sostenere questa partita. Tanto da arrivare
davvero a un passo dalla meta.
lunedì 20 novembre 2017
Papa Francesco: messaggio sulle questioni del ‘fine-vita’
da: http://w2.vatican.va/content/vatican/it.html
Messaggio del Santo Padre
al Presidente della Pontificia Accademia per la Vita in occasione del Meeting
Regionale Europeo della "World Medical Association" sulle questioni
del “fine-vita”
16 novembre 2017
Al
Venerato Fratello
Mons.
Vincenzo Paglia
Presidente
della Pontificia Accademia per la Vita
Invio il mio cordiale saluto a Lei e a
tutti i partecipanti al Meeting Regionale Europeo della World Medical
Association sulle questioni del cosiddetto “fine-vita”, organizzato in Vaticano
unitamente alla Pontificia Accademia per la Vita.
Il vostro incontro si concentrerà sulle
domande che riguardano la fine della vita terrena. Sono domande che hanno
sempre interpellato l’umanità, ma oggi assumono forme nuove per l’evoluzione
delle conoscenze e degli strumenti tecnici resi disponibili dall’ingegno umano.
La medicina ha infatti sviluppato una sempre maggiore capacità terapeutica, che
ha permesso di sconfiggere molte malattie, di migliorare la salute e prolungare
il tempo della vita. Essa ha dunque svolto un ruolo molto positivo. D’altra
parte, oggi è anche possibile protrarre la vita in condizioni che in passato
non si potevano neanche immaginare. Gli interventi sul corpo umano diventano
sempre più efficaci, ma non sempre sono risolutivi: possono sostenere funzioni
biologiche divenute insufficienti, o addirittura sostituirle, ma questo non
equivale a promuovere la salute. Occorre quindi un supplemento di saggezza,
perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che
producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale
della persona.
venerdì 17 novembre 2017
giovedì 16 novembre 2017
Tari gonfiata: la strada per i rimborsi è in salita e a farne le spese saranno comunque i cittadini e le imprese
da: Il Fatto Quotidiano
Secondo
fonti Anci "gli eventuali errori su determinate tariffe non hanno prodotto
nessuna maggiore entrata" per i Comuni. Di conseguenza "la correzione
comporterà necessariamente la rimodulazione delle tariffe sulla generalità dei
contribuenti per garantire la corrispondenza tra entrata e costi del
servizio". Colpiti anche magazzini e uffici. Ecco cosa si può fare e come
di Fiorina
Capozzi
Il Comune sbaglia a calcolare la tassa sui
rifiuti (Tari), il governo ne prende atto e i cittadini e le imprese ne fanno
le spese con ipotesi di rimborsi e conguagli ancora tutti da definire. Per chi,
poi, ha rottamato le cartelle esattoriali per mettersi in regola, oltre al
danno, c’è anche la beffa: praticamente impossibile recuperare i soldi della
Tari “gonfiata”. Di che cifre stiamo parlando? “Fra i 100 e i mille euro”,
secondo una stima dell’avvocato tributarista Franco Muratori. Ma ogni comune è
una storia a sé, tutta da ricalcolare. “A questo punto ci auguriamo solo che
non ci siano colpi di spugna che esentino le amministrazioni dai rimborsi ai cittadini
che hanno pagato di più”, precisa l’avvocato Carmelo Calì della
Confconsumatori, che assieme alle altre associazioni dei consumatori, si
prepara a dar battaglia per tutelare chi ha versato nelle casse pubbliche più
del dovuto. Al momento non è ancora chiaro quanti e quali siano i comuni
mercoledì 15 novembre 2017
Serie Rosy Abate, il numero di cellulare mostrato: un primo grossolano errore cui seguirà l’approssimazione, le incoerenze, già viste in Squadra Antimafia?
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il vizio degli sceneggiatori ma anche della
regia di Squadra Antimafia dalla 5.a serie in poi, è quello dell’approssimazione
nello scrivere e nel girare alcune scene fino ad arrivare al ridicolo in certe sequenze.
Adesso è arrivato lo spin-off di Squadra
Antimafia: Rosy Abate. E’ auspicabile che certe “mancanze” non si ripetano.
Eppure, già alla prima puntata l’hanno fatta grossa. E la responsabilità è
della regia e del montaggio più che degli sceneggiatori. In una sequenza si è
visto chiaramente e interamente un numero di cellulare attivo. Poiché in Italia
i deficienti non mancano, sono partite un sacco di telefonate. Vittime, una
coppia di Domodossola inondata di chiamate con insulti e minacce.
Questo “errore” configura un reato:
trattamento illecito di dati personali. La pena va da sei a ventiquattro mesi.
Vediamo come finirà questa vicenda e se nel
prosieguo delle puntate, il lupo dimostrerà di non perdere il vizio: cioè
sceneggiatura e regia non faranno cazzate.
Se anche se non vi saranno errori pacchiani
(si spera), l’impressione è che gli sceneggiatori abbiano dimenticato parte del
racconto di Squadra Antimafia e saltino fuori incongruenze e contraddizioni, nonché
buchi di sceneggiatura.
martedì 14 novembre 2017
GF vip (gli sfigati di fama), video incriminato e ricostruzione in puntata: gli autori considerano gli spettatori dei cretini?
Il GF non rientra tra i miei interessi, ma nei giorni scorsi era praticamente impossibile, navigando in internet, non incappare nella notizia dello scherzo a Travaglio e della sua reazione.
Come è stato praticamente impossibile non
incappare nell’altra notiziona: il video di Cecilia, una delle “ vip” del GF ,
la sorellina di Belen. Nel video, la sorellina
di Belen sarebbe stata impegnata a fare sesso orale con tale Ignazio Moser,
figlio dell’ex campione del mondo di ciclismo Francesco Moser. Ah…altra
notiziona sarebbe il commento del padre sulla liaison del figlio con un’argentina.
In sintesi, il pensiero dell’imprenditore agricolo trentino è di quelli
antichi: “moglie e buoi dei paesi tuoi”.
La seconda notizia è di oggi. Ieri sera è
andata in onda la puntata del GF nel quale è stata trattata la faccenda.
Secondo i commenti che girano nel web durante la puntata sarebbe stato mostrato
il dopo armadio. Vale a dire: hanno mostrato i due mentre uscivano dall’armadio
vestiti di tutto punto.
Al vedere questo, i seguaci del programma e commentatori nel web sono insorti sentendosi presi per il sedere.
A dir loro, gli autori avrebbero ricreato
la scena per dimostrare che la “vip” Cecilia non stava pompinando il “vip”
Ignazio.
Lo ammetto. A questo punto sono andata a
vedere il video incriminato.
Migranti, l’Onu denuncia il patto disumano con la Libia: Gentiloni e Minniti dormono tranquillamente?
“La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio
alla coscienza dell’umanità”
La versione pacata di Renzi, tale Gentiloni, e il ministro dell’interno Minniti, che tanto si è dato da fare per ridurre gli sbarchi dei migranti onde evitare che il PD si indebolisca elettoralmente (ma come fa indebolirsi un partito morto?) come commentano, che hanno da dire, su quanto ha denunciato senza mezzi termini l’Alto commissario Onu per i diritti umani in relazione alle condizioni dei migranti nei campi di concentramento libici.
Non solo i governi italiani (Renzi prima,
Gentiloni ora) non sono riusciti a ottenere che tutti i paesi europei
accogliessero una parte dei disperati che fuggono da guerre e da fame, ma non
sono neppure riusciti a dettare condizioni a quella Libia che paghiamo perché trattenga i migranti diretti verso
le coste italiane.
Non contiamo un organo sessuale maschile nell’Unione
Europea e, infatti, gli altri paesi se ne fottono di quello che giustamente
chiediamo: che ognuno faccia la sua parte, ma non conta nulla l’intera Unione
Europea fottuta dalla Libia
Serie Rosy Abate: perché Marco Bocci non è nel cast
da: https://www.tvserial.it/
Rosy
Abate La Serie Marco Bocci non c’è: ecco perchè
La prima stagione di Rosy Abate La Serie
ha debuttato il 12 novembre su Canale 5 e, insieme alla prima puntata, ha
lasciato ai fan anche una domanda: perchè l’attore Marco Bocci non è presente
nel cast della fiction Mediaset? Ecco svelato il motivo!
L’attore Marco Bocci, che nella
fiction Squadra antimafia – Palermo Oggi interpretava Domenico
Calcaterra, non è potuto tornare nella nuova fiction su Rosy Abate perchè impegnato
sul set di un’altra fiction Mediaset. Stiamo parlando di Solo, fiction che racconta la
storia del protagonista Marco Pagani, agente che presta servizio per l’ISCO
(servizio centrale operativo della polizia) e all’interno di un’operazione
anti-mafia è stato selezionato per infiltrarsi nel pericoloso clan dei Corona,
la famiglia della ‘ndrangheta che opera nel territorio della Piana di Gioia
Tauro.
La seconda
stagione della fiction è stata annunciata già il 1 dicembre 2016, dopo sole
12 ore dalla messa in onda dell’ultima puntata della prima stagione.
lunedì 13 novembre 2017
Serie ‘Rosy Abate’, appare un numero di telefono reale: coppia piemontese tempestata di telefonate minacciose
da: http://www.corriere.it/
“Rosy
Abate”, nella serie spunta un numero di telefono: coppia piemontese tempestata
di telefonate
Succede
dopo la messa in onda della serie televisiva: in una scena viene mostrato un
numero di telefono. Che però appartiene a un uomo di Domodossola. Da lì le
telefonate, gli insulti, le minacce e persino le richieste di raccomandazione
di Annalisa
Grandi
Tutto poteva aspettarsi una coppia di
coniugi di Domodossola tranne che una tranquilla domenica sera si trasformasse
in una notte da incubo a causa di una fiction. Succede dopo la messa in onda di
«Rosy Abate», serie trasmessa su Canale 5 che ha debuttato domenica 12
novembre. Durante la quale è andata in onda una
Molestie: così i media sfruttano l’indignazione per fare i soldi
“Tutti
colpevoli, che tra poco vorrà dire nessun colpevole”.
da: http://www.linkiesta.it/it/
Molestie,
così i media sfruttano l’indignazione per fare soldi
All’inizio
fu il caso Weinstein, e adesso? Con l’emergere continuo di nuovi casi di
molestie, spesso tutt’altro che sicuri, si fa strada la tendenza da parte dei
media a monetizzare sull’indignazione dei molestati/e. Oltre al solito,
insopportabile, moralismo virtuale
di Francesco
Francio Mazza
In
principio fu Harvey Weinstein.
Tutto d’un tratto si scoprì che il maggior
artefice del successo di Quentin Tarantino, il produttore indipendente che con
la Miramax aveva rivoluzionato
Hollywood nel nome dell’indipendenza degli autori, era soprattutto un bastardo
da premio Oscar.
Con Weinstein le cose funzionavano solo in
una maniera: “o me la dai o non lavori”. Il che vuol dire non solo ricatto -
che fa automaticamente diventare l’altra persona una vittima, non importa che
accetti o meno – ma pure estorsione: del resto, esigere un rapporto sessuale in
cambio di lavoro è così diverso da esigere denaro? E allora tra quella
richiesta e un’estorsione, che differenza c’è?
Il problema è che, scoperchiato Weinstein, si è passati ad una psicosi di segno
completamente diverso.
Non solo Ostia: ecco tutta la mafia che prospera dove non te l’aspetti
“Mancano
le testate di Roberto Spada, certo. Ma per il resto c’è tutto e di più”
da: http://www.linkiesta.it/it/
Non
solo Ostia: ecco tutta la mafia che prospera dove non te l’aspetti
Da
Brescello a Lavagna, anche il nord Italia ha i suoi clan e i suoi feudi
mafiosi, capaci di prosperare per decenni a causa di paura e omertà. Un monito
a tenere la guardia alta, sempre: perché non ci si mette niente a diventare
come il municipio romano. E può succedere a tutti
di Francesco
Cancellato
Zone franche, le ha chiamate il ministro
Minniti. Territori perduti dove regna l’Antistato – mafia, se preferite - nelle
sue numerose propaggini. Non solo Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, e
nemmeno solo Ostia, assurta alle cronache nei giorni scorsi a causa della testata
di Roberto Spada al giornalista Daniele Piervincenzi. Una testata che ha
riportato alla luce lo strapotere dei
clan sul litorale romano, raccontato per anni da una collega coraggiosa come
Federica Angeli, nel disinteresse del resto di quasi tutti.
E allora proviamoci, già che ci siamo, ad
alzare lo sguardo. Scopriremmo, ad esempio, che nel centro nord, tra il
2005 e il 2014 ci sono state 120 operazioni di polizia, più o meno una al
mese, che hanno portato alla condanna di
1567 boss mafiosi. Che uno ogni
quattro tra loro faceva l’imprenditore, o l’amministratore di controllo di
una realtà imprenditoriale.
giovedì 9 novembre 2017
Aggressione a Ostia: chi sono gli Spada
da: http://www.ilpost.it/
Chi
sono gli Spada, a Ostia
L'aggressione a un giornalista sta facendo
riparlare dell'enorme quartiere di Roma dove CasaPound prende molti voti e
famiglie criminali controllano le zone più degradate.
Ostia è un quartiere enorme nel comune di
Roma. Ha 230 mila abitanti e se fosse una città sarebbe la 14esima più grande
d’Italia. Il Municipio X di Roma, in cui si trova la città di Ostia vera e
propria, è un’area che comprende quartieri residenziali come Infernetto,
Malafede, Dragona e Dragoncello, e aree turistiche come il Lido di Ostia, la
“spiaggia di Roma”, che attrae ogni estate decine di migliaia di romani. La
zona comprende anche aree disagiate, come Nuova Ostia, dove grandi palazzi di
edilizia popolare si alternano a infrastrutture fatiscenti e piazze di spaccio.
È qui, a Nuova Ostia, che martedì un giornalista del programma Nemo, di RaiDue,
è stato picchiato mentre faceva alcune domande sui rapporti tra CasaPound
(Roberto Spada, l’autore dell’aggressione è stato arrestato giovedì
pomeriggio), che alle elezioni di domenica ha ottenuto uno storico risultato, e
gli Spada, una famiglia che alcuni chiamano “clan” e i cui componenti sono
stati più volte condannati per reati come estorsione e minacce con l’aggravante
del metodo mafioso.
Chi
sono gli Spada?
mercoledì 8 novembre 2017
Rai2, Stasera casa Mika: ascolti deludenti, sarà mica colpa della….scelta o presenza…
“Stasera casa Mika” è un bel programma.
Eppure gli ascolti non sono quelli attesi dopo l’andamento della scorsa
stagione.
Ipotesi…
E’ sbagliata la scelta del giorno di
programmazione. Può essere, ma ciò significherebbe che il programma di Mika
sarebbe una sorta di tappabuchi. Se non c’è altro, guardo quello. Altrimenti,
una fiction su Rai1, un filmetto su Canale 5 e due talk politici in crisi da
stagioni non possono penalizzare un bel programma come quello di Mika.
Altra ipotesi: la presenza, ieri sera, di Renzi
a “Dimartedì”. Il fanfarone ex presidente del consiglio ha fatto concorrenza a
Mika?. Oddio!. Faccio fatica a crederlo. Oddio…potrebbe essere che parte del
pubblico di Mika è antirenziano, non renziano, e quindi volesse vedere la
faccia del fanfarone perdente al voto in Sicilia.
Terza ipotesi: la presenza di Luciana
Littizzetto. Che ha stancato. Beh..questa la
Quello che ci dicono le elezioni in Sicilia
Quello che ci dicono le elezioni in
Sicilia: sparisce il centro sinistra, come progetto politico.
Il m5s ha fallito nell'intercettare i
delusi dalla politica che non sono andati a votare.
Il centro destra, seppur rimanendo un
raggruppamento eterogeneo, prende sempre i suoi voti quando si riunisce.
Infine, il PD rischia di passare da "perno del prossimo governo" a stampella di un futuro governo di larghe intese sempre più a destra.
Infine, il PD rischia di passare da "perno del prossimo governo" a stampella di un futuro governo di larghe intese sempre più a destra.
Cosa succederà nei prossimi mesi?
FI e Berlusconi si diranno l'unico argine contro i populisti e al m5s (quelli
che non hanno mai lavorato, o forse si riferiva a baby Genovese ..).
Di riflesso, il M5s si dirà l'unico margine a
Berlusconi.
Ogni polemica sarà buona per il chiacchiericcio che ci accompagnerà alle urne.
Con l'avanzata delle destre.
lunedì 6 novembre 2017
Noemi, Rai1 Celebration 4 novembre: Bella senz’anima
Non è solo un fatto di timbro vocale: graffiante,
che entra dentro e colpisce, ma è la sua capacità interpretativa. Una dote non comune.
Di strillone in giro ce ne sono parecchie. Di artiste che danno senso a ciò che
cantano ce ne sono poche.
Ennesima dimostrazione che Noemi è una signora
interprete della musica italiana e internazionale. Si meriterebbe pezzi all’altezza
di questi brani che ha interpretato a Celebration su Rai 1.
Chi ha orecchi per intendere….intenda. Soprattutto
chi le produrrà il prossimo album…
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