lunedì 22 novembre 2021

Mediaset: riassetto per informazione e sport

 


da: Corriere Economia - di Maria Elena Zanini

Sento (poco) il tiggì. E scatta il riassetto «in line»

L’informazione e lo sport, Mediaset avvia la riorganizzazione. Resiste l’ammiraglia del Tg5, unificata la produzione di news. Salvando però gli altri marchi, dal Tg4 a StudioAperto.

Sembrava fossero invincibili e insostituibili. E invece i Telegiornali stanno vivendo un momento di riflessione. Dopo i dati «anomali» del 2020, viziati dalla pandemia, i principali giornali video devono fare i conti con la concorrenza online. La Rai si sta riprendendo dall’ultima tornata di nomine, tra le consuete polemiche. In Mediaset invece è in corso una piccola rivoluzione: una riorganizzazione, ma senza tagli, senza chiusure e (apparentemente) senza scontri con la redazione, al netto delle diverse voci che si sono rincorse.

«Tutti i cambiamenti inizialmente possono spaventare ma visto il piano di riorganizzazione dell’Azienda molto consistente noi del Cdr di NewsMediaset siamo fiduciosi e riteniamo di aver ottenuto il miglior risultato possibile a tutela della testata e dei giornalisti che ci lavorano», fa sapere il Comitato di redazione di NewsMediaset. Più nel merito, si tratta di un’ottimizzazione delle risorse, in particolare delle Line: cambia il modello lavorativo, ma non viene eliminata nessuna redazione. A partire dal primo gennaio 2022 scomparirà la

testata NewsMediaset, per assumere l’unica denominazione di TgCom24, si legge nel piano organizzativo: «Nella riorganizzazione 6 giornalisti dai Brand Tg4 e Studio Aperto ed un giornalista dal TgCom24 verranno reinseriti nelle redazioni. Altri 9 giornalisti vengono spostati insieme ai colleghi della Line TgCom24 su Milano e 2 su Roma».

Il nuovo accordo

L’attuale piano triennale segue quello firmato nel 2019 che già aveva dato il via a una riorganizzazione del lavoro a Cologno Monzese. In quell’occasione era stata NewsMediaset ad accorpare tutto. Sotto il suo cappello infatti erano state integrate le redazioni di TgCom24, Sport Mediaset, Studio Aperto e Tg4, sempre sotto la direzioni di Andrea Pucci e trasformando i singoli direttori, Alberto Brandi per Sport Mediaset, Anna Broggiato per Studio Aperto e Rosanna Ragusa per Tg4, in condirettori.

Il piano 2022-2024 fa un ulteriore passaggio di snellimento: NewsMediaset sarà sostituita da TgCom24 che incorpora nella sua redazione il Tg4, Studio Aperto e Sport Mediaset. In termini organizzativi per le redazioni dei diversi Tg, dovrebbe significare un’ottimizzazione del tempo e una minor dispersione del proprio lavoro. Parallelamente i telegiornali del gruppo, a eccezione del Tg5 e di TgCom24 Notte, verranno registrati in un unico nuovo studio di messa in onda. «Cambiamenti che saranno realizzati senza licenziare nessuno», precisa Mediaset che intende proseguire in questo modo l’ottimizzazione dei costi, già ridotti dell’8% rispetto al 2019.

Il capitale umano

Parte integrante del piano 2022-2024 infatti prevede anche un programma di 45 uscite incentivate (per le quali è stato già previsto un budget) su base volontaria e 15 nuove assunzioni tra i giovani collaboratori: un nuovo assunto ogni tre uscite. Il che porterà una riduzione di 30 unità all’organico. Motivo per cui è stato richiesto un monitoraggio ogni due mesi per verificare che il piano organizzativo basato quindi su una line orizzontale, non porti a eccessivi carichi di lavoro. Ulteriori garanzie sono state richieste poi per chiarire la posizione dell’azienda che si è impegnata a non esternalizzare il lavoro, a non cedere rami d’azienda e a non licenziare.

Del resto i numeri dei telegiornali di Cologno Monzese parlano chiaro: secondo i dati Auditel relativi all’inizio della  stagione 2021-2022, il Tg5 tra il 2021 e il 2020 ha registrato una flessione degli ascolti del 15,6% (contro il 4,45% del 2019), l’edizione di Studio Aperto delle 18:30 ha visto una diminuzione del 34,14% sul 2020 e del 24,53% sul 2019, mentre per il Tg4 il calo è stato del 9% sul 2020 registrando invece un +0,97% sul 2019.

Impostato dunque il piano interno dei prossimi tre anni, visto anche il perfezionamento del trasferimento della sede legale in Olanda, il Biscione può adesso tirare il fiato. Anche l’eterna contesa con Vincent Bolloré e Arnauld de Puyfontaine sembra ormai arrivata alla fine, con la richiesta di archiviazione da parte del Pm di Milano per i due finanzieri francesi, e con l’ultimo tassello che si è aggiunto giovedì all’accordo di pace tra le due parti. Vivendi ha concordato il voto favorevole alla prossima assemblea alla divisione delle azioni ordinarie in due categorie, in vista dell’uscita definitiva di Vivendi dal capitale del Biscione.

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