da: Il Fatto Quotidiano
Il caso del comune umbro: senza vittime,
nonostante sia a soli 17 km in linea
d'aria dall'epicentro del sisma che ha provocato devastazioni tra le Marche e il Lazio. Qui le case sono state ricostruite,
rispettando le disposizioni antisismiche, dopo i terremoti del 1979 e 1997.
Il sismologo Boschi: "In Italia si
costruisce con criteri antisismici solo dopo un terremoto grave”
Case, chiese e strade danneggiate, ma
nessuna vittima, né ferito aNorcia. Eppure si trova a 17 km in
linea d’aria dall’epicentro del sisma, 4 chilometri di profondità nei pressi di Accumoli,
che ha provocato decine di morti e devastazioni tra le Marche e il Lazio. Il
piccolo borgo della Valnerina non è
stato miracolato dal patrono San Benedetto, ma è salvo grazie alla “buona
ricostruzione” seguita al sisma del 1997 e al più grave del 1979, quando ci
furono cinque morti e centinaia di sfollati.
Sul fronte dei terremoti “siamo ancora
indietro sulla prevenzione”, ha detto il sismologo Enzo Boschi,
intervistato dall’AdnKronos. La prova è Norcia: lì “dopo il
terremoto del 1979 si è proceduto con interventi
antisismici sugli edifici”
e così “i danni provocati dal sisma di questa notte sono quasi irrilevanti”. “Purtroppo in Italia si costruisce bene, con criteri antisismici, solo dopo un terremoto grave” ha aggiunto.
e così “i danni provocati dal sisma di questa notte sono quasi irrilevanti”. “Purtroppo in Italia si costruisce bene, con criteri antisismici, solo dopo un terremoto grave” ha aggiunto.
“La forte scossa che ha colpito anche l’Umbria ha
causato danni contenuti a differenza di quanto purtroppo accaduto nelle Marche e
nel Lazio. Ciò testimonia che la ricostruzione in Umbria è stata una buona
ricostruzione che ha saputo garantire sicurezza per la popolazione e qualità e
velocità degli interventi”, ha detto la presidente umbra, Catiuscia Marini,
visitando le zone colpite. “Come Umbria – ricorda ancora Catiuscia Marini – ci
siamo subito posti l’obiettivo innovativo di non limitarsi alla semplice
riparazione del danno, ma di mettere in sicurezza l’intero territorio”.
Norcia
ha avuto danni “contenuti” nonostante abbia registrato nel
proprio territorio tutte le scosse
più forti, dopo quella principale di magnitudo 6 delle 3.36: alle
4.32, di magnitudo 5.1, e alle 4.33 con magnitudo 5.4. “La città – ha
riferito all’Ansa l’assessore comunale Giuseppina Perla – era
piena di turisti, stavamo vivendo un’estate meravigliosa”. “Le case sono tutte antisismiche e hanno retto, però ci sono delle
lesioni”, ha spiegato.
Nel corso dei controlli sono infatti emerse
alcune gravi lesioni ad abitazioni private, infrastrutture e beni culturali, fra
i quali la basilica di San Benedetto. Danni anche alle mura storiche e
crolli a Castelluccio che, insieme a San Pellegrino, è la frazione di
Norcia dove la situazione è maggiormente critica. Tuttavia si segnalano,
in Umbria, solo due ricoveri, per malore, mentre si cercano due
coniugi di Orvieto che si trovavano probabilmente ad Amatrice al momento del
sisma. E gli ospedali sono pronti ad accogliere i feriti provenienti dalla
regioni maggiormente colpite (al momento sono giunti a Terni e Perugia un
anziano di 77 anni e un bambino).
“I
danni sarebbero stati probabilmente peggiori se non ci fossero stati alcuni interventi
antisismici dopo i terremoti negli anni Novanta”, ha ribadito la
presidente Marini. “Questo conferma – ha commentato la presidente del Friuli
Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che ha sentito al telefono la collega
umbra – che la prevenzione, quando è fatta in modo oculato e senza sprechi, è
estremamente utile e importante”.
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