giovedì 28 settembre 2023

I risparmi degli italiani (se ancora ci riescono): la patrimoniale eterna…

 


C’è chi non arriva a fine mese, manco alla prima settimana. C’è chi non ha mai avuto problemi economici, manco al tempo del Covid. C’è chi non paga le tasse e vede incrementare il suo reddito.

C’è chi riesce – nonostante l’inflazione, l’aumento costante dei prezzi -  a investire qualche risparmio. Oggetto da sempre di imposte. Imposta prevista anche sul deposito titoli.

Diversamente dall’imposta sul conto corrente, stabilita in misura fissa: 34,20 euro annui se la giacenza media annua supera i 5.000 euro, l’imposta sul deposito titoli è lo 0,20 (2 per mille) sul controvalore totale dei prodotti finanziari in possesso alla fine del periodo di rendicontazione (o chiusura del rapporto).

Quindi, è applicata indipendentemente dall’andamento positivo (plusvalenza) o negativo (minusvalenza) degli investimenti.

Si chiama imposta di bollo. L’ha introdotta il governo Monti e l’hanno mantenuta tutti i governi

Crozza --> Giambruno e Senaldi sulle molestie: i “suggerimenti” alle donne…

 

Milena Gabanelli: Shein, il lato oscuro del re del fast fashion. Lavoratori schiavi, tessuti tossici e inquinamento

 


da: https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/ - di Marta Camilla Foglia e Milena Gabanelli

Fast fashion sta per «moda rapida e a basso costo». Ma quanto basso? Quando una T-shirt viene venduta a 3 euro e un abito a 7 euro vuol dire che c’è un «prezzo» che viene scaricato su qualcun altro.

Partiamo dai costi di produzione: in Italia il costo medio orario nell’industria del tessile e manifatturiero è di 27 euro lordi. In Bulgaria di 5,4 euro, Romania 6,9 in Lituania 9 (Eurostat). In Cina e Vietnam rispettivamente dai 4 ai 3 dollari. Per arrivare ai 2 dollari al giorno in Madagascar e Myanmar (Business-humanrights.org e SalaryExpert.com). Quasi tutti i grandi marchi da anni hanno delocalizzato una parte della produzione in questi Paesi, inclusi quelli del lusso, che si rivolgono a una clientela benestante. E li abbiamo più volte stigmatizzati, perché hanno sacrificato le aziende manifatturiere locali solo per avidità.

Fatta questa doverosa premessa, parliamo della moda usa e getta: l’azienda che si è accaparrata il 50% del mercanto globale del fast fashion si chiama Shein.

L’impennata Shein

Shein nasce nel 2008 su idea dell’imprenditore cinese Chris Xu: inizia con la vendita

domenica 17 settembre 2023

Il video di Meloni sui migranti è pieno di cose false

 


da: https://www.ilpost.it/

La presidente del Consiglio ha commentato il recente picco di arrivi via mare con una serie di dichiarazioni imprecise e fuorvianti

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha costruito un pezzo rilevante del suo consenso politico sull’immigrazione, parlandone spesso con toni allarmistici e informazioni false, come del resto fanno da anni i principali leader dell’estrema destra europea. Negli ultimi giorni si è parlato molto del gran numero di sbarchi avvenuti sull’isola italiana di Lampedusa: per questo venerdì sera Meloni ha diffuso sui suoi profili social un video in cui commenta e giustifica il recente aumento dei migranti che arrivano via mare in Italia usando una serie di argomenti che contengono informazioni imprecise, forzate, implausibili, oppure semplicemente false, esattamente come faceva negli anni da parlamentare di opposizione.

• «La pressione migratoria che l’Italia sta subendo dall’inizio di quest’anno è insostenibile»

Secondo i dati del ministero dell’Interno dall’inizio del 2023 a oggi sono arrivate via mare in Italia 127.207 persone, lo 0,21 per cento della popolazione italiana, quasi tutti richiedenti asilo. Sono numeri che non erano così alti almeno dal 2016, ma che rimangono assolutamente gestibili per uno dei paesi più ricchi e sviluppati al mondo. Ormai da una quindicina d’anni l’Italia accoglie un flusso di persone solitamente più contenuto ma tutto sommato simile, e ha strutture e mezzi per occuparsene. Nel 2017, quando arrivarono via mare 119mila migranti, l’Italia spese per l’accoglienza di migranti e richiedenti asilo circa 2,7 miliardi di euro, lo 0,15 per cento del PIL di quell’anno. L’Italia non è nemmeno il paese europeo che riceve più richieste di asilo: né in termini assoluti né in rapporto alla sua popolazione. Nel 2022 ha ricevuto 84.290 richieste di asilo. Nello stesso anno la Germania ne ha ricevute 243.835, la Francia 156.455, la Spagna 117.945, l’Austria – che ha circa un settimo della popolazione italiana – 112.245.

Maria Corleone: la solita serie “empaticomafiosa” di Taodue/Mediaset

 


Siamo alle solite.

Finiti per Taodue i tempi di grazia di Distretto di Polizia, ogni tanto qualche divagazione producendo film comici (Checco Zalone) o qualche serie monotematica (Liberi sognatori), ecco ritornare il vero dna Taodue/Mediaset: le serie mafiose che creano “empatia” in un certo target (commerciale) di spettatori.

Trovo idiota, per non dire amorale, certa sceneggiatura, certa produzione seriale, ma poiché mi vanto di essere più intelligente – ma tanto assai – di Maurizio Gasparri, sono contraria alla censura. Che vadano in onda ‘ste serie. Ma che siano viste dai giovani con degli adulti. Intendo adulti di testa, non anagrafici. Non sempre le due cose collimano.

Eccoci quindi all’ennesima serie “empaticomafiosa”: Maria Corleone.

Ho visto la prima puntata. E non credo proprio che guarderò le altre non foss’altro perché ciò che è scontato, prevedibile, mi annoia.

Allora. Abbiamo una ragazza che di cognome fa Corleone. Da bambina, per difendere una donna dallo stupro spara a chi la sta violentando. Come non si potrebbe provare immediata “empatia”.

Coez e Frah Quintale, album: Lovebars

 


Per me, che ho avuto la fortuna di crescere con la Musica quella con la “m” maiuscola e che trovo insignificante, noiosa, banale, insomma: che mi fa mediamente caxxre gran parte della musica “moderna” (che sarebbe mai sta musica “moderna”?) faccio un’eccezione per pochi. Coez è tra questi. Ha talento, la sua musica mi piace e con Frah Quintale forma una coppia che lascia il segno musicale.

“Lovebars” è da comprare. Ho scelto ben cinque brani (post sotto) perché mi è difficile scegliere tra i pezzi di un album - altra rarità nel panorama musicale – equlibrato. Non ha pezzi deboli. Se proprio dovessi scegliere: “Aspettative” e “Una luce alle 03:00” sono le mie preferite. 

Coez e Frah Quintale: Apettative

 

Coez e Frah Quintale : Una luce alle 03:00

 

Coez e Frah Quintale: Era già scritto

 

Coez e Frah Quintale: Alta marea

 

Coez e Frah Quintale: Lovebars

 

domenica 10 settembre 2023

Rabindranath Tagore: Servire è gioia

 


 

Dormivo e sognavo

che la vita era gioia

Mi svegliai e vidi

che la vita era servizio

Volli servire e vidi

che servire era gioia

 

giovedì 7 settembre 2023

Leonardo Sciascia: la pietà per gli animali e…per gli uomini

 

 

Quando c’è in giro tanta pietà per gli animali, pochissima ne resta per l’uomo

   Nero su Nero – 1979

 

 

Elogio della solitudine

 

da: http://la-domenica.it/ - XXII domenica del Tempo Ordinario

di: Don Pietro Roberto Minali

La solitudine non è isolamento; è l’essere da soli, non il sentirsi soli. A volte è connessa con il viaggio perché per trovare la solitudine si deve mettere una certa distanza dal quotidiano. Vi sono luoghi fatti per stare soli, ve ne sono altri che fanno desiderare di essere soli. Questi luoghi fanno bene all’anima se dopo averli abitati ci fanno desiderare di tornare al quotidiano, dove riprendiamo a frequentare l’altro. Se, al contrario, ci isolano, allora possono diventare prigioni, catene che legano e rendono difficile il ritorno.

Non sempre il luogo della solitudine richiede di essere raggiunto fisicamente e non sempre ci è possibile raggiungerlo. Importante è avere nel cuore questi luoghi e in essi trovare rifugio, conforto e consolazione. I nostri luoghi della solitudine, se sono veramente tali, sapranno raggiungerci lì dove siamo. Il vero viaggio, la presa di distanza dal quotidiano, allora, sarà a carico dello spirito e non del corpo.

I luoghi della solitudine sono luoghi della perfezione, perché in essi nulla manca e nulla è in eccesso; in essi ritroviamo l’unica cosa tanto necessaria eppure tanto gratuita e disponibile per chi la cerca effettivamente: la solitudine. L’essere in solitudine, quindi, non è un fatto di per sé negativo, ma, piuttosto, una possibile modalità di percepire il tempo e lo spazio, e di riempirli della nostra presenza. La qualità del nostro sostare nella solitudine dice molto del rapporto che abbiamo con noi stessi.

Marco Travaglio: Idiocy International

 


da: Il Fatto Quotidiano

Nella classifica della minchiata del giorno, si contendono il primato il presidente romeno e il governo italiano. 

Klaus Iohannis, capo dello Stato di Bucarest, compie una piroetta che, al confronto, Giuliano Amato è un dilettante. Da giorni il governo Zelensky, sempre ansioso di trascinare la Nato in una guerra mondiale contro la Russia, soffia sul fuoco di un incidente di confine invocando l’articolo 5 del Trattato Atlantico, che prevede l’intervento militare Nato a difesa di uno Stato membro attaccato da non-membri, per via di alcuni frammenti di un drone, forse russo, precipitati in Romania. L’altro ieri Iohannis smentisce tutto: “Non è esistito né un drone né alcun pezzo di questo dispositivo che sia giunto sul territorio della Romania”. Ieri conferma tutto: “Se i pezzi di drone fossero russi, sarebbe una grave e inaccettabile violazione della sovranità e integrità territoriale di uno Stato Nato”. Ma l’articolo 5 impegnerebbe la Nato anche se i frammenti fossero di Kiev, che almeno ufficialmente non è nella Nato. E speriamo che non lo siano, sennò dovremmo armarci contro l’Ucraina che già armiamo. Cosa che peraltro avremmo già dovuto fare 10 mesi fa, quando un missile ucraino cadde in Polonia uccidendo due innocenti, mentre Zelensky e le sue cheerleader italiote lo spacciavano per russo.

La minchiata n. 2 è un’ideona del governo Meloni per sbaragliare la criminalità giovanile: un decreto che vieta ai 14-17enni condannati anche in primo o in secondo grado di usare “piattaforme o servizi informatici e telematici nonché… di possedere telefoni cellulari”.