giovedì 4 agosto 2022

Paolo Farinella, sacerdote: Elezioni, contro i lupi che perdono il pelo ma non il vizio io sto con Conte

 


“segretario Calenda e chierichetto mons. Letta”. “Renato Brunetta, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, tutte Maddalene recuperate all’ospizio di Villa Certosa e note paladine di chi soffre, dei poveri, e frequentatrici della Caritas”.

Ah…ah…ah….non si può dire che usi eufemismi! Io quando scrivo i miei post sono decisamente più “morbida” di Paolo Farinella!

 


da: https://www.ilfattoquotidiano.it/ 

Alla fine Mario Draghi, il migliore dei peggiori, si è “suicidato” e, come in un thriller, voleva pure farlo apparire come omicidio, anzi draghicidio, affibbiandone generosamente la colpa al solito Giuseppe Conte, cui era vietato fare il proprio mestiere di capo del suo gruppo ma doveva acconciarsi a fare i comodi degli altri, lasciandosi sventrare. La stampa uniforme, come falange schierata a testuggine, al soldo del capitale ruspante sono un coro a secco monocorde, laudatores draghisti, perché così vogliono i rispettivi padroni. Non parliamo di Mediaset e dei giornali berlusconisti, che di servire il pregiudicato hanno fatto sempre la loro vocazione a lauto libro paga. Incontrando un mio amico, che reputo intelligente, prima ancora di salutarmi mi ha detto: “Hai visto il “tuo” Conte che ha fatto cadere Draghi?”. L’intelligenza a volte non è sufficiente, perché occorre la sapienza dei fatti per mantenere la lucidità dell’analisi logica. Proviamo.

Conte ha assistito, sopportando stoicamente, allo smantellamento di tutte conquiste sociali dei 5S (reddito di cittadinanza, spazzacorrotti, transizione ecologica, decreto dignità con, in progetto, salario minimo), elogiati dall’Ue. Intanto il sor Draghi, mentre smantellava, si sgolava “senza 5S non c’è governo”, salvo al mattino ribadirlo e al pomeriggio al Senato dire peste e corna dei 5S, aggiungendo per buon peso insulti a Salvini per esser certo di non avere la fiducia. Accontentato. Nessuno si è accorto che Draghi voleva andarsene e cercava il pertugio d’uscita, come vendetta di non averlo portato in trionfo al Quirinale. In quel caso, sarebbe caduto il governo, ma siccome lo faceva cadere Draghi per vanità personale non era un problema né per il Pnrr né per la pandemia. Il Pd non fa alleanza con Conte “perché non ha votato l’agenda Draghi” che nessuno ha mai visto, tranne Carlo Calenda che se la porta anche a letto, nonostante le 52 fiducie votate e una sola astensione (l’ultima): per questo peccato mortale, mons. Letta Enrico imbarca Nicola Fratoianni che ha votato 55 sfiducie secche a Draghi.

Che serietà commovente! Non si governa con Conte che chiede rispetto e conto del programma di governo con i 9 punti come minimo sindacale. Avrebbe dovuto presentarli il Pd, ma ormai il Pd è solo il club dei Parioli con segretario Calenda e chierichetto mons. Letta. Il sor Calenda ha fatto tombola perché dal suo misero 3,x% arraffa il 30% dei seggi elettorali, mentre il Pd dato al 23-25% si accontenta del 70% che deve pure spartire con Renato Brunetta, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, tutte Maddalene recuperate all’ospizio di Villa Certosa e note paladine di chi soffre, dei poveri, e frequentatrici della Caritas.

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