lunedì 5 giugno 2017

The Kolors: recensione album You



 
 
da: http://www.rockol.it/ - di Mattia Marzi e Gianni Sibilla

Chi sono i Kolors? Quelli del coretto di "Everytime" o quelli che già ad "Amici" piazzavano cover internazionali con il piglio sicuro di una rock band? Quelli che dichiarano l'amore per gli XTC e Pink Floyd, o quelli che mettono la trap nel singolo di lancio del nuovo album?

Tutte queste cose assieme, e anche altro, come questo nuovo lavoro vuole dimostrare. Nella percezione generale sono ancora quelli della hit che li lanciò nel 2015, dopo la vittoria ad "Amici", quella "Everytime" che una nota compagnia telefonica scelse come jingle dei suoi spot e che si sentì in giro per più di un anno. Rischiavano di venire divorati da quella canzone, e così, dopo l'incidente agli MTV Awards dello scorso anno, Stash e compagni hanno deciso di restare per qualche mese lontano dai riflettori e lavorare al loro terzo album, dopo "I want" del 2014 e "Out" del 2015. Anticipato dalla partecipazione di Stash a "Assenzio" di Fedez e J-Ax, da un bel passaggio a "Music" (il programma sulla musica condotto da Paolo Bonolis lo scorso gennaio su Canale 5) e dal singolo "What happened last night", esce finalmente questo nuovo album in studio del trio. Ed è un bel disco, che va oltre i generi e oltre il pop. Un disco che prova a riposizionare la band, mantenendo alcuni tratti della sua fase pop, ma esplicitando le sue radici e contemporaneamente provando a proporre un suono innovativo, almeno per il contesto italiano.


La scelta di pubblicare "What happened last night" come primo singolo non è stata casuale. La canzone contiene tutti i tratti caratteristici di "You" - così si intitola l'album: chitarre nello stile di Ed Sheeran, tastieroni, EDM condita da una spruzzata di trap (nel pezzo compare anche Gucci Mane, che è uno dei massimi esponenti del genere, negli States), assoli di chitarra acidi e rock, melodie orecchiabili e radiofoniche. Il disco è più o meno tutto così: il sound è lo stesso del precedente disco, rotondo come il grande occhio sulla copertina, ma più curato (provate ad ascoltarlo in cuffia: è come una goccia di sangue al microscopio - in fase di missaggio è intervenuto "Spike" Stent, già ingegnere del suono per Madonna, Coldplay e Muse), più "adulto" se vogliamo, più "maturo", nel senso che c'è un lavoro maggiore di contaminazioni e di influenze.

Il lavoro sul suono è l'aspetto più interessante di "You": se il precedente album dei Kolors era stato prodotto dagli stessi componenti del trio (con la supervisione artistica di Elisa, loro coach ad "Amici"), stavolta Stash e compagni hanno preferito affidarsi ad altri. Una parte delle lavorazioni si è svolta a Londra e ha visto i Kolors collaborare con Tommaso Colliva: un nome che arriva dall'indie italiano (i Calibro 35) ed è una sorta di garanzia, un marchio di qualità. Una sorta di ponte tra il mondo italiano (ha lavorato con Afterhours, Ministri, Marta Sui Tubi, Ghemon) e quello internazionale (è il fonico dei Muse). Esattamente il tipo di traiettoria che la band sta cercando di seguire. Tornata in Italia, poi, la band ha raggiunto in studio il duo house partenopeo dei Daddy's Groove (che in passato ha remixato pezzi di Kylie Minogue, Steve Angello e Axwell).

Due realtà completamente diverse, dunque: da un lato il rock, dall'altro l'elettronica piuttosto marcata. E funziona: nelle canzoni contenute in "You", i Kolors provano a mischiare tra loro suoni e stili diversi. Gli esiti sono particolarmente interessanti: "Chemical love" è un po' samba, un po' elettronica; lo strumentale "Souls connected" fa suonare una chitarra psichedelica su uno sfondo sonoro decisamente anni'80; "Crystallize" è puro elettropop con un ritornello post-punk; "Dream alone" è brit-rock (non a caso ci sono Andy Bell e Gem Archer, ex- Oasis).

Il pregio di questo album è anche il suo limite: essando più pensato, più prodotto, più stratificato, è allo stesso tempo meno immediato del suo predecessore, e potrà spiazzare chi pensa che i Kolors siano una band pop, nell'accezione peggiore del termine. È invece il lavoro di una band adulta, che sa maneggiare suoni, melodie e canzoni: "listen without prejudice", diceva un cantante, e potrebbe sorprendervi.
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TRACKLIST
01. Intro
02. You
03. Crazy
04. What happened last night (feat. Gucci Mane e Daddy's Groove)
05. Don't understand
06. Chemical love
07. Souls connected
08. Crystallize
09. High
10. No
11. What happened last night
12. Dream alone (feat. Andy Bell e Gem Archer)

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