giovedì 4 maggio 2017

Tv, rilevazione dati di ascolto: "10 espedienti per 'massaggiare' gli ascolti TV"



Nel sito di Davide Maggio è pubblicato un post (clicca qui) sull’uso dei dati di ascolto da parte delle reti generaliste e dei canali digitali. Non si parla dei criteri più o meno credibili sulle modalità di rilevazione da parte dell’Auditel, ma di come le reti diffondono i dati di ascolto. Vale la pena leggerlo. Soprattutto, dovrebbero leggerlo i cosiddetti “investitori pubblicitari”, categoria che crede che i bambini li porta la cicogna depositandoli sotto un cavolo…
Di seguito qualche osservazione su un paio degli aspetti trattati dall’autore del post in Davide Maggio.

1. Scelta di vedere in differita alcuni programmi
E’ vero, come sostiene l’autore del post nel sito di Maggio, che la scelta di vedere successivamente alla messa in onda può significare che l’attaccamento non sia così forte o sia sbagliata la collocazione nel palinsesto. Io penso invece che si tratti, principalmente, di una comodità. So che posso vedere un programma quando mi pare, quindi riesco a conciliare la mia giornata tra impegni e momenti di pausa. Non sono obbligata e vedere un programma nel giorno e ora fissata dal palinsesto. Anzi. La possibilità di vedere in differita aumenta potenzialmente la visione di taluni programmi che in partenza s’ignorano. A questo “provvede” il weboccupato principalmente a trattare di tv e gossip – che nei giorni successivi la messa in onda del programma attira con titoli e post spesso “farlocchi”, perché privi delle notizie, delle anticipazioni dichiarate con un set di parole iniziali che inneggiano a presunte news finalizzate a guadagnare le prime due pagine di Google. Siti che usano il meccanismo farlocco sono quello di Comunione e Liberazione: il Sussidiario, Blastingnews e parecchi altri. Basta andare in Google, inserire il nome di un programma e visualizzare
i siti di tv e gossip per vedere quanti realmente contengono notizie, aggiornamenti o sono “spacciatori del nulla”.
Il meccanismo farlocco serve a richiamare l’attenzione su un programma in onda nei giorni precedenti. Alcuni vanno così a recuperarlo, anche per vederne solo una parte. Certo…alcuni continuano a scantonarlo..

2. Criterio di determinazione dei dati di ascolto nei 7 giorni
I dati di ascolto nei 7 giorni sono la somma di quelli rilevati dal primo passaggio, dalle repliche, dalle visioni on demand e dalle registrazioni. Secondo l’autore del post bisognerebbe definirli “visualizzazioni“. Ok. Ma questo concetto va esteso a tutte le forme di visione: al programma in onda da palinsesto, al programma recuperabile nel web. Perché il fatto che qualcuno dotato di meter (apparecchio per rilevare gli ascolti) mandi l’indicazione che il suo televisore è sintonizzato su un programma non significa che lo stia guardando. E poi, è più facile che sia visto, cioè seguito, un programma in differita piuttosto che quello in palinsesto, proprio perché gran parte del pubblico non sta per ore inchiodato su un divano senza toccare il telecomando.
Il punto della questione è che qualsiasi programma è “visualizzato” ma non necessariamente seguito. Ecco perché bisognerebbe ritornare al gradimento. Un indicatore più verosimile della fidelizzazione dello spettatore.

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