martedì 9 maggio 2017

De Bortoli: la ministra Boschi "intervenne per salvare banca Etruria"



da: http://www.ilsecoloxix.it/

De Bortoli contro la ministra Boschi «Intervenne per salvare banca Etruria». Il M5S: «Vergogna, deve dimettersi»

«Nel 2015 Maria Elena Boschi chiamò l’amministratore delegato di Unicredit Ghizzoni chiedendogli di comprare Banca Etruria, la banca dove suo padre era vice-presidente. Lo vedete adesso il conflitto di interessi? La Boschi dovrebbe dimettersi all’istante dopo aver chiesto scusa agli italiani. Diceva che non si era mai interessata alla banca di famiglia ma è solo una bugiarda. Se non si dimetterà la costringeremo ancora una volta a venire in aula con una mozione di sfiducia».

Lo scrive il deputato M5s Luigi Di Maio sul suo profilo Fb dove commenta le anticipazioni del libro di Ferruccio De Bortoli «Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo» (edizione I Fari), in uscita l’11 maggio.

In un passaggio, infatti, l’ex direttore del Corriere della Sera parla del ruolo dell’allora ministra per le Riforme nella vicenda di Banca Etruria, di cui il padre era vicepresidente. «L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit - scrive De Bortoli - Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di
valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere».

«È gravissimo quanto scritto da Ferruccio De Bortoli» rincarano tutti i parlamentari M5S. «Lo abbiamo sempre detto sul dossier banche e risparmio i conflitti di interessi in seno al governo Renzi hanno minato la sua capacità di intervenire in modo equo e corretto. Adesso la storia delle pressioni sull’ex amministratore delegato Unicredit Federico Ghizzoni, da parte dell’allora ministra per i Rapporti con il Parlamento, afffinché Piazza Gae Aulenti salvasse Etruria, la banca di papà Pier Luigi, è la scossa che abbatte un castello di bugie cui non abbiamo mai creduto».

«Non ci siamo mai bevuti la balla dell’ex premier Renzi, secondo cui il suo governo si è sempre comportato in modo sereno sulla questione banche. E men che meno ci siamo bevuti le fandonie della stessa Boschi che diceva di non essersi mai occupata dell’istituto di famiglia. Ha pure mentito di fronte al Parlamento e agli italiani, quando è venuta a rispondere in aula alla nostra mozione di sfiducia. Ci teneva a dirci che non partecipava alle riunioni del Cdm quando si parlava di banche, però poi andava a parlare con Ghizzoni in privato», ricordano i portavoce M5S.

«Dopo aver saputo che Boschi padre si era rivolto a faccendieri della risma di Flavio Carboni per trovare un direttore generale dell’istituto e leggendo, anche sul libro di De Bortoli, dell’influenza di ambienti massonici sulla banca dei Boschìs, non possiamo che ribadire quanto sosteniamo da anni: il governo “Renziloni” non è adeguato a mandare avanti il Paese in un momento così difficile, anche in considerazione del peso enorme che la sottosegretaria, a colpi di circolari accentratrici, continua ad avere nell’esecutivo attuale», spiegano i parlamentari M5S.
«La misura è colma, non ne possiamo più. Di fronte alla crisi in cui versa il mondo del credito, di fronte alle paure dei risparmiatori, di fronte ai drammi degli investitori colpiti dal salva-banche, non è accettabile vedere, secondo quanto si legge, un ministro che utilizza la propria posizione per brigare sottobanco allo scopo di salvare gli affari di famiglia. Boschi vada a casa - chiude il M5S - o faremo di tutto per mandarcela noi. E valuteremo anche possibili azioni sul fronte giudiziario».

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