sabato 2 luglio 2016

Guido Rampoldi: Giulio Regeni, una norma per lavarsi la coscienza


“poiché i genitori di Giulio Regeni hanno emozionato l’opinione pubblica, occorreva dare una qualche risposta alle loro sollecitazioni. La politica è comunicazione, suvvia. Dunque, non più pezzi di ricambio per gli F-16. L’Egitto non avrà difficoltà ad ottenerli dagli amici del Golfo e noi potremo dire che l’Italia ha ‘fatto qualcosa’, sia pure dopo cinque mesi e in quel modo timoroso”.


da: Il Fatto Quotidiano

Salutata come una prova di fermezza dalla vasta area dell’informazione renziana, la decisione del Senato di sospendere le forniture di pezzi di ricambio per gli aerei F-16 egiziani appare, se osservata nei suoi passaggi formali, una prova di contorsionismo che non fa onore al governo e all’Italia.
Il relatore della proposta, Gian Carlo Sangalli (Pd), è parso quasi imbarazzato e ha tenuto a dire che l’iniziativa voleva segnalare la volontà italiana di conoscere la verità sulla morte di Giulio Regeni, ma non andava interpretata come un atto ostile all’Egitto di al-Sisi, di cui restiamo amici. Il sottosegretario Della Vedova ha rinunciato ad esporre la posizione del governo, casomai al Cairo si fossero risentiti, e si è rimesso alle volontà

venerdì 1 luglio 2016

Buggles: Video Killed The Radio Star

Shawn Mendes: video, Stitches


Come il Vaticano e Cl hanno coperto il pedofilo don Inzoli




da: Lettera 43 – di Alessandro Da Rold

Il prete condannato a 4 anni e 9 mesi per cinque abusi sui ragazzini. Ma per il procuratore sono stati un centinaio, fin dagli Anni 90. Mai denunciati dal movimento di don Giussani. La storia.


Bisogna partire dalle parole del procuratore Roberto Di Martino, concesse ai cronisti locali fuori dall'aula del tribunale di Crema, per capire la condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere per pedofilia inflitta a don Mauro Inzoli, 66 anni, prete un tempo ai vertici di Comunione e liberazione, il movimento fondato da don Luigi Giussani.
«Gli episodi sono a mio avviso un centinaio, tra il 1995 e il 2008», ha detto Di Martino, che aveva proposto sei anni di reclusione di fronte al gup dopo che la difesa di Inzoli, gli avvocati Neri Diodà e Corrado Limentani, aveva chiesto il rito abbreviato.
La sentenza è comunque pesante, considerando che il rito abbreviato dà il diritto allo sconto di un terzo della pena, ma riguarda 'solo' cinque casi e ha