giovedì 4 gennaio 2018

Sacchetti biodegradabili a pagamento (doppio) e la Novamont di Catia Bastioli 'folgorata' da Renzi..

La norma del governo Renziloni – pardon: Gentiloni – che introduce il pagamento dei sacchetti biodegradabili sta provocando una reazione “webbiana” assente o piuttosto timida rispetto alla marea di aumenti che subiamo da questo inizio anno 2018.

Che siamo bombardati da aumenti continui e che per alcuni di questi brontoliamo o “twittiamo” timidamente (bollette telefoniche, aumento gas e luce, aumenti pedaggi autostradali, ecc…) ok. In effetti, la reazione collettiva dovrebbe essere maggiormente incisiva. C’è solo un particolare…
Se dovessimo reagire ai continui aumenti e quell’esercizio di presa per il sedere dei nostri sgovernanti e amministratori (?) che è quello – eventualmente – di mettere 1 euro nella tasca di alcuni italiani per toglierne 2, Roma sarebbe continuamente “frequentata” da manifestazioni neppure tanto pacifiche di cittadini italiani. Ergo: meglio che gli italiani continuino a fare i “contestatori” da salotto o a twittare solo per i sacchetti biodegradabili. O no?

La reazione “webbiana” sul pagamento dei sacchetti biodegradabili muove anche l’”interesse” (derivante dalla pubblicità dei loro siti web) della stampa cosiddetta di informazione. Si sa, la stampa professionista (?!) legge i social network e conseguentemente da spazio, amplifica questa partecipazione. Sono talmente preoccupati delle fake news – dopo averne prodotte per anni con “brillanti” articoli di fondo e non solo – che alcuni si erigono a informatori per salvare gli italiani dalle false notizie. Il tentativo in atto da giorni è quello di sminuire gli effetti di questa norma e, soprattutto da parte del quotidiano la Repubblica, di salvare Renzi, considerato l’autore di questa norma che favorisce l’azienda leader del settore: la Novamont il cui amministratore delegato è Cinzia Bastioli, rimasta folgorata da Renzi sulla via della Leopolda e nominata presidente di Terna nel 2014 dal suddetto fanfarone.

Gli autorevoli (?!) giornalisti ci stanno spiegando che in Italia ci sono più aziende che producono sacchetti di plastica. Ma va? Peccato che sia la stessa Bastioli (ci manca solo che la Gruber la inviti nel suo talk…) ad affermare che l’azienda di cui è amministratore delegato è leader nel settore. Ergo: se 2 + 2 fa 4…

Il perché questa norma sia una presa per il sedere da parte di Renziloni sta nel fatto che i sacchetti già li pagavamo, già li stiamo pagando. Sono costi impliciti nel prodotto. Oppure c’è qualche pirla o disonesto mentalmente che vuole far credere che i supermercati facciano beneficienza e non ribaltino tutti i costi sostenuti sul cliente consumatore.
Quindi: ogni sacchetto lo pagheremo due volte. Per la gioia della Novamont di Catia Bastioli e delle altre aziende che li producono. L’avesse mai fatta Berlusconi una roba simile, il quotidiano la Repubblica sarebbe sceso in campo con tutte le sue penne autorevoli o presunte tali per criticarlo.
Ma se lo fa Renziloni…la loro onestà intellettuale è tale che non obiettano. Anzi: ci spiegano che siamo manipolati dalle fake news.
Il fatto che paghiamo due volte il sacchetto è una fake new?

Ora…
Che si paghino i sacchetti nei quali trasportiamo il contenuto di ciò che compriamo al supermercato ci sta. Sono sacchetti che possiamo comunque riutilizzare o optare per borse non usa e getta. Ma pagare ogni sacchetto nel quale collochiamo frutta e verdura al supermercato è inaccettabile perché lo stiamo già pagando sul prodotto.

Che ci siano altri aumenti/pagamenti quasi sempre ingiustificati non rende giustificabile e meno irritante questa norma, indipendentemente dal fatto che a beneficiarne principalmente sarà con tutta probabilità la Novamont di Catia Bastioli. La Novamont non è certo l’unica azienda che ha creduto alla chimera Renzi e che ne trae beneficio.
Che si mettano in condizione le aziende italiane di essere competitive è certamente un compito della politica ma questo non si traduce con le prese per il sedere cui siamo sottoposti costantemente.

Il risultato di questa norma sarà che, dove possibile, per chi sarà possibile, gli acquisti di frutta e verdura si sposteranno sul prodotto confezionato che non necessità del sacchetto biodegradabile e dal supermercato al mercato, dove il consumatore può mettere in uno stesso sacchetto più frutta e più verdura. E qualora si obbligassero anche gli ambulanti a mettere i prodotti nei sacchetti biodegradabili si spera che questi non siano così pirla e disonesti da caricare due volte il prezzo.
Bel risultato: diminuzione di vendita di frutta e verdura sciolta al supermercato. E’ questo che si propone Renziloni?

Ma c’è un aspetto di questa vicenda che può rivelarsi positivo.
Un sacchetto di plastica messo in testa a qualcuno può farlo soffocare. Viste le recenti reazioni in merito alle battute di Travaglio sulla legislatura da buttare nell’acido, spero che questa mia affermazione non urti la sensibilità dei parenti di coloro che sono morti per soffocamento. Ma, tant’è..un sacchetto può produrre effetti devastanti e definitivi.
Quindi, la domanda è: ci sarà qualche politico che morirà soffocato – in senso politico, ovviamente – causa il sacchetto biodegradabile?

Insomma: chi di sacchetto biodegradabile ferisce, di sacchetto biodegradabile perisce?. Sarebbe ora che i fanfaroni e i finti pacati sotto dettatura si togliessero dalle balle. Purtroppo, con questa pessima riforma elettorale Gentiloni sarà – molto probabilmente – il prossimo presidente del Consiglio.

Renzi potrebbe scalzarlo come ha fatto con Letta?. Più difficile che il giochetto gli riesca questa volta perché ormai si è fatto conoscere per quello che è: materiale non ecocombustibile. Materiale nocivo per la salute degli italiani…

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