Pensieri su ciò che ci circonda. Media, politica, attualità, libri, film e quant’altro.
venerdì 29 marzo 2019
Amici 2019, serale: più di un obiettivo per nostra signora De Filippi…
Sabato
inizia il serale di Amici. Solite due squadre: bianca e blu. Due coach: Ricky
Martin e Vittorio Grigolo che non hanno scelto la formazione delle squadre, fatta, evidentemente, da Giuliano Peparini, De Filippi e autori del programma.
Oddio…non ci sarà qualcuno che crede che Emma e
Elisa scegliessero liberamente i partecipanti alle squadre.
Non
è cambiato nulla rispetto alle edizioni precedenti, si è solo risparmiata la farsa della finta selezione da parte
dei cosiddetti “direttori artistici”. I meccanismi del programma sono sempre i
soliti: i vincitori sono “pilotati”.
L’edizione 2018 di Amici è stata un
capolavoro di mediocrità. No, dico: mica è roba da poco
superarsi sempre in mediocrità. Gli ascolti non sono stati brillanti. E’ pure
successo che in qualche serata Ballando con le stelle ha superato in
ascolti Amici.
Maria De Filippi si è quindi posta
alcuni obiettivi perché in questa edizione non può
permettersi di perdere lo scettro della prima serata e perché deve continuare
ad essere una garanzia per certa discografia. La poppazza aspetta rinforzi. Nostra
signora Fascino misura il successo in termini di posizioni e numeri di settimane
nella classifica Fimi dove da qualche anno non svettano i fuoriusciti da Amici.
Incluso Irama. Che in testa alla classifica c’è stato per poco.
E,
allora, nuova edizione con più obiettivi. Uno non basta….
Sarà
perché diversamente da quanto aveva preannunciato uno dei suoi fans: Davide
Maggio, il programma continua ad andare in onda il sabato sera (e su Rai1
continua ad esserci Ballando). Sarà
perché il direttore artistico non è più
Luca Tommasini, ma ritorna Giuliano Peparini, sarà che ci sono più
obiettivi da raggiungere, i concorrenti
cantanti e ballerini selezionati a inizio programma sono stati - tranne
poche eccezioni - sostituiti durante
le puntate pomeridiane del sabato. Sono entrati ben tre ballerini
professionisti. Alla faccia della scuola che sarebbe Amici.
Ah….a
proposito di scuola…
lunedì 25 marzo 2019
Rami, 13enne italiano e intelligente e Salvini, il ministro BIMBOMINKIA
Rami Shehata è il ragazzino 13enne di
origine egiziana che ha sventato la tragedia sul bus dirottato e al quale il
Viminale sta valutando di concedere la cittadinanza
per “meriti speciali”. Il suo commento è stato: “sarei felice, ma allora
dovrebbero darla anche a mio fratello e ai miei compagni di classe".
Non ha tardato a ribattere Matteo Salvini: “Rami vuole lo ius soli? Questa è una scelta che farà quando verrà eletto parlamentare. Per intato la
legge sulla cittadinanaza rimane così com’è”.
Escludo (o no?) che Matteo Salvini, per
quanto sia il politico più potente e in
auge dal 4 marzo 2018 , non solo per meriti suoi ma anche per merito del
suo “cuginetto del cuore” Luigi Di Maio,
per quanto tutto possa e nulla gli sfugga, sia l'unico maschio sulla terra "dotato" di ciclo
mestruale, ergo: la risposta data a Rami
sia un effetto dei giorni mestruati. Quindi, escludendo le irritazioni
mestruali che i luoghi comuni assegnano alle donne, devi trattarsi di altro.
La replica di Salvini è l’ennesima dimostrazione della sua IMBECILLITA’.
Sia chiaro, è un politico navigato, furbo. Anche se fanno di tutto, compagni di merende e presunti avversari, nel rendergli la vita politica facile, non è un politico stupido. Ma è una PERSONA IMBECILLE. Ho scritto: persona e
non politico. Essere una persona imbecille
venerdì 22 marzo 2019
Marco Travaglio: Guerre stellari
da: Il Fatto Quotidiano
Ci sono due modi di affrontare la notizia
dell’arresto di Marcello De Vito, presidente M5S dell’Assemblea capitolina, per
corruzione. Il primo è quello dei partiti e dei giornali al seguito: evviva,
anche i 5Stelle (uno in dieci anni, per la verità) rubano; ma, siccome parlano
di onestà mentre gli altri se ne guardano bene, le loro corruzioni sono
infinitamente più gravi di quelle degli altri; anzi, se ruba un 5Stelle, allora
le centinaia di ladri degli altri partiti sono scagionati o autorizzati a
rubare; infatti degli scandali del M5S si parla per settimane, mentre di quelli
degli altri nemmeno per un giorno.
Il secondo è quello di chi vuole capire ciò
che accade e possibilmente trovare antidoti per evitare che si ripeta. E quegli
antidoti, quando la disonestà è un fatto individuale, non di sistema o di
partito, come emerge dalle accuse a De Vito, sono difficili da trovare. Ma
passano necessariamente attraverso meccanismi più severi ed efficaci nella
selezione della classe dirigente. Abbiamo spesso massacrato i 5Stelle per la
loro selezione a casaccio. E confermiamo: le autocandidature votate online,
senza una preparazione in apposite scuole di politica e di amministrazione,
possono premiare persone di valore come pessimi soggetti. La regola dei due
mandati, utile per evitare le incrostazioni di potere e i compromessi per
comprarsi la rielezione in saecula saeculorum, può diventare addirittura
criminogena: chi è privo di scrupoli, se ha poco tempo, lo impiega per
arraffare tutto il possibile.
mercoledì 20 marzo 2019
Jane Austen: Emma / 5
Si fermò nel suo fervore per contemplare la
domanda e l’espressione dei suoi occhi la sopraffece.
«Mia adorata Emma» disse, «perché sempre
sarete la mia più cara, qualsiasi dovesse essere il risultato di quest’ora di
conversazione, mia carissima, amatissima Emma..ditemi subito. Dite “no”, se
dovete dirlo.»
Lei non poteva dire davvero nulla.
«Tacete!» esclamò lui, molto turbato. «Rimanete completamente muta non vi
chiederò altro.»
Emma stava per sprofondare nell’agitazione
di quel momento. La paura di essere risvegliata dal più felice dei sogni, era
probabilmente il sentimento dominante.
«Non sono in grado di fare discorsi, Emma»
presto riprese e, in un tono di tenerezza così sincera, precisa, tangibile da
convincere persino lei. «Se vi amassi meno, sarei capace di parlarne un poco.
Ma voi mi conoscete. Non posso dirvi che la verità. Vi ho rimproverata e fatto
delle prediche e voi l’avete sopportato come nessun’altra donna in tutta
l’Inghilterra
giovedì 14 marzo 2019
Mediaset, l’inutile caccia di Crippa a Brachino
Dopo
aver fatto fuori Greco, nel mirino del capo dell'Informazione resta il
direttore di Videonews. Che ha contro anche i filoleghisti di Fi.
L'obiettivo? Sostituirlo con la moglie di Toti, Siria Magri.
A Cologno i conti sono buoni, anche se i 471 milioni di utili portati a casa nel
2018 sono figli di un’operazione
straordinaria, la vendita delle torri di Ei Towers. Decisamente più agitati
i rapporti interni, dove il partito dei crippiani (dal nome del potente capo
dell’informazione Mauro Crippa) si agita un po’ scompostamente. Dopo aver fatto fuori Gerardo Greco, arrivato con grandi aspettative
dalla Rai per dirigere Rete 4, caduto quasi subito in disgrazia e messo alla
porta con in tasca, si mormora, un assegno da 1,2 milioni di euro, nel mirino
c’è ancora e sempre Claudio Brachino, il direttore di Videonews, un veterano
del Biscione che gode della assoluta e incondizionata protezione di Silvio
Berlusconi, ma che a Crippa è sempre andato di traverso.
L’ultimo attacco è recente e si intreccia
con la politica. I crippiani, nella cui corrente militano il vice di Crippa Andrea
Delogu, il giornalista Paolo Liguori e Rosa Magri detta Siria, ovvero la vice
di Brachino, vorrebbero portare la suddetta Siria al posto di Brachino. A dar
loro manforte dall’esterno – ma si sa che in un partito azienda esterno e
interno sono un po’ la stessa cosa – i filoleghisti di Forza Italia, ovvero Licia
Ronzulli e Giovanni Toti, spalleggiati ovviamente da Lui, Matteo Salvini,
alleato riottoso del Cavaliere nonché milanista critico.
mercoledì 13 marzo 2019
Jane Austen: Emma / 4
Emma ebbe la sicurezza che non l’aveva
perdonata; non sembrava lo stesso. Il tempo, tuttavia, pensò, lo avrebbe
convinto che dovevano essere amici di nuovo. Mentre egli stava in piedi sempre
dell’idea di andare ma senza andarsene, Henry Woodhouse cominciò con le sue
domande:
«Allora, tesoro, tutto bene? Come hai
trovato la mia buona e vecchia amica e sua figlia? Immagino che saranno state
lietissime della visita. La cara Emma è andata a far visita alle Bates, come vi
dicevo prima, George. E’ sempre così affettuosa con loro!»
Emma divenne rossa per questa lode che non
meritava; e sorridendo e scuotendo il capo (gesto che parlava da solo) guardò
George Knightley. Le sembrò di cogliere un’impressione istantanea in suo
favore, come se gli occhi di lui avessero appreso la verità dagli occhi di lei
e tutto ciò che di buono passava nei suoi sentimenti fosse in una volta capito
e apprezzato. Egli la guardò con rispetto. Lei ne provò una calda
soddisfazione, e un momento dopo questa si approfondì a causa di un piccolo
gesto che era qualcosa di più che un segno della solita amicizia. Le prese la
mano. Non sapeva se era stata lei a fare il primo passo, la strinse e certo
stava per portarsela alle labbra, quando, per un qualche pensiero o fantasia,
la lasciò andare di colpo. Perché avesse avuto un simile scrupolo, perché
dovesse cambiare idea a cose praticamente fatte, Emma non potè spiegarselo. Si
sarebbe comportato meglio, pensò,
lunedì 11 marzo 2019
Schianto Ethiopian, volontari italiani: persone che andavano ad aiutare persone
da: https://www.articolo21.org//
- di Massimo Marnetto
I morti 8 italiani nell’incidente aereo in
Etiopia erano persone che andavano ad aiutare persone.
Quelli che non vanno più di moda
nell’autarchia della paura, di chi gli ultimi li sfratta e li sfrutta.
Amare è rischioso, per gli insulti in
patria e i pericoli nelle terre dell’ingiustizia.
Ma la dignità degli altri misura la nostra.
Il nostro lutto è continuare.
Astenersi
razzisti e xenofobi.
venerdì 8 marzo 2019
giovedì 7 marzo 2019
Marco Ponti: Grandi opere inutili, il ventennio perduto
da: Il Fatto Quotidiano
Le Grandi
Opere nascono trionfalmente nel 2001 con Berlusconi, ovviamente senza bisogno di alcuna analisi di alcun
tipo: le ha decise lui e tanto basta. Il Pd strilla fortissimo. Poi un po’ meno forte, alla fine contro una
sola su 19, il ponte sullo Stretto di
Messina. Nei governi successivi emergono voci dissonanti dal “nuovo che
avanza”: Matteo Renzi e il suo
ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio esprimono perplessità su questo
uso dei soldi pubblici. Delrio, appena
diventato ministro, con molto coraggio dichiara
che occorrono accurate valutazioni per decidere, e mette a punto delle
linee-guida, basate sull’analisi costi-benefici. Anche lo scrivente,
entusiasta, collabora, insieme a molti altri studiosi.
Improvvisamente arriva la Grande Svolta Operistica di Renzi: deve raccogliere consensi, e cosa c’è
di meglio delle Grandi Opere? Anche se
risultassero inutili, si saprà tra un decennio, intanto si fanno contenti i
costruttori, i sindacati (allora la Fiom di Maurizio Landini era contraria…), i
politici locali e gli utenti che, indipendentemente da quanti saranno, non
pagano. I contribuenti non sanno e non protestano.
Delrio
si adegua e rinuncia a ogni analisi, persino alle previsioni
di traffico. C’è grande costernazione tra molti studiosi, ma non tutti. Anche
l’introduzione di un po’ di concorrenza nei trasporti, che era nel programma
iniziale renziano cui lo scrivente collaborò, si ferma (vedi la fusione tra
Ferrovie e Anas per creare un colosso pubblico senza molto senso se non
anti-concorrenziale).
mercoledì 6 marzo 2019
Jane Austen: Emma / 3
George
Knightley doveva venire a pranzo da loro, un poco contro i desideri di
Henry Woodhouse al quale non piaceva dividere con chicchessia il primo giorno
di Isabella a Hartfield. Comunque a prendere la decisione era stata Emma per
senso del dovere: considerazione a parte di quanto quella gentilezza fosse
doverosa verso di due fratelli, ella provava un piacere particolare, dopo
l’ultimo dissidio che l’aveva contrapposta all’amico, a prodigarsi perché fosse
invitato.
Sperava che adesso avrebbero potuto far
pace. Era tempo di smetterla con quel litigio, pensava. E poi, non era tanto
questione di far pace. Non aveva mica avuto torto lei, e figurarsi se avrebbe
mai ammesso di averne lui. Non era il caso di fare concessioni, ma era ora di
comportarsi come se non avessero mai bisticciato. A proteggere la recuperata
amicizia Emma sperò che servisse l’aver con sé, mentre lui entrava nella
stanza, uno dei bambini – la più piccola, una deliziosa bambinetta di otto
mesi, in visita a Hartfield per la prima volta e felicissima di essere
spupazzata fra le braccia della zia. E infatti servì. Perché, se anche
Knightley all’inizio lanciava in giro occhiate fosche e domande minime, presto
si ritrovò a parlare di tutti loro nel modo consueto e a toglierle la bambina
dalle braccia con la naturalezza di un’intatta amicizia. Emma sentì che erano
di nuovo .fare a meno di suggerirle, mentre lui ammirava la piccola:
«Meno male che su nipoti e nipotine andiamo
d’accordo. Sugli uomini e le donne le nostre idee divergono parecchio qualche
volta; ma su questi bambini non potremmo mai pensarla diversamente, vi pare?»
«Se vi lasciate guidare dalla natura quando
giudicate gli uomini e le donne senza credere più di tanto al potere della
fantasia e del capriccio nei vostri rapporti con loro, come fate quando ci sono
di mezzo questi piccoli, la penseremmo sempre allo stesso modo.»
«Eh, già..I nostri bisticci nascono sempre
dal fatto che a sbagliarmi sono io.»
martedì 5 marzo 2019
Rocco Greco, suicida: chi testimonia contro la mafia è abbandonato dallo Stato
da: https://st.ilfattoquotidiano.it/
-di Jacopo Fo
Caro
Salvini, chi ha testimoniato contro le mafie viene preso a calci dallo Stato
Rocco
Greco si è suicidato. “Aveva denunciato il pizzo e aveva fatto
condannare i suoi estorsori. I quali a sua volta lo avevano denunciato. Poi il
Tribunale lo aveva assolto”. Nonostante quella sentenza il Ministero degli
Interni ha deciso di considerare la sua azienda collusa con la mafia. Un
provvedimento che gli ha fatto perdere tutti gli appalti. Da qui la
decisione di uccidersi.
Spiega il figlio Francesco: “Il giudice
aveva ribadito che Rocco Greco era stato vittima della mafia, non socio in
affari dei boss”. Nonostante ciò nell’ottobre scorso il ministero dell’Interno
ha negato alla ditta dell’imprenditore l’iscrizione nella whitelist necessaria
per partecipare ai lavori di ricostruzione dopo il terremoto in centro Italia.
Testimoniare contro i mafiosi vuol dire
decidere accettare di rischiare la propria vita e quella dei propri famigliari
e decidere di non avere più un’esistenza normale.
Testimoniare contro i mafiosi vuol dire
compiere un atto di estremo coraggio, un gesto eroico.
Che dire di uno Stato che non sa
riconoscere e premiare i cittadini onesti?
Che dire di uno Stato che manda in rovina
chi ha avuto il coraggio di denunciare le mafie?
lunedì 4 marzo 2019
Amici 2019: che ci fa Timor Steffens (un vero professionista) nel circo della De Filippi..
Mi chiedevo…
Che ci fa un professionista come Timor
Steffens in quel circo di Amici…
L’ho capito leggendo alcuni commenti e
vedendo un “inquietante” video….
Timor Steffens è a dir poco magnifico
quando balla, ed è anche capace di trasmettere il suo modo di danzare. Sa
vedere le caratteristiche dei ballerini e valorizzarle (qualità non comune). E
tralascio considerazioni sulle sue qualità sotto la doccia…
Beh…a Timor Steffens – ahimè - piacciono le
scimmie ammaestrate. Si sa…la scimmietta ammaestrata è uno dei momenti tipici e
topici del circo (sarà per questo che il circo non mi è mai piaciuto, neppure
da bambina?).
Manifestazione a Milano: le parole riportate di Beppe Grillo e quelle (volutamente) non citate
Chissà perché (?!) nel riportare e/o
commentare il post di Grillo sulla manifestazione di sabato a Milano, gli “autorevoli”
giornalisti, conduttori televisivi (Fabio Fazio) riferiscono unicamente la
frase: “chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo” mentre
si ignora – volutamente – il seguito: “ma soltanto un crescente egoismo sociale”.
Curioso (si da per dire). L’onestà mentale
non è roba per "autorevoli" giornalisti e manco per certi "autorevoli" siti web e manco per
uno dei (legittimi) oppositori di questo governo: Fabio Fazio.
Io non la penso esattamente come Grillo. Un
certo razzismo c’è. Oltre a ciò che segnala Cancellato nel suo sito “Linkiesta”
(post sotto) ci sono le affermazioni di cittadini, famigie italiane che
raccontano delle frasi, degli atteggiamenti razzisti rivolti soprattutto ai
bambini. C’è molta ignoranza, c’è una buona dose di razzismo.
Detto questo, sono d’accordo con Grillo
quando parla di “egoismo sociale”. Più che
Beppe Grillo, il “razzismo c’è e sta con te al governo”
da: https://www.linkiesta.it/it/
- di Francesco Cancellato
Beppe
Grillo, apri gli occhi: il razzismo in Italia c’è eccome (e sta con te al
governo)
Lettera
aperta al comico genovese, fondatore del Movimento Cinque Stelle, secondo cui
il razzismo in Italia è un’emergenza mediatica. Peccato che diverse ricerche ci
additino come il popolo più razzista d’Europa. Con un partito razzista alla
guida del governo
“A Milano 250.000 persone hanno manifestato
contro il razzismo, un razzismo esclusivamente mediatico”,
scrive Beppe Grillo sul suo blog. E quasi quasi, fossimo un Paese normale
verrebbe da dargli una pacca sulla spalla, al comico genovese, e occuparsi di
cose serie. E invece no, questa è una cosa seria, purtroppo: perché, caro Beppe
Grillo, sei il fondatore di quello che alle ultime elezioni politiche è
risultato essere il primo partito italiano. E perché troppa gente rischia di
credere a questo maldestro tentativo di sottovalutare un problema enorme, al
fine di delegittimare una manifestazione ben riuscita.
Già, perché di esclusivamente mediatico c’è
ben poco, se si parla di razzismo in Italia, caro Beppe. Ci sono i dati che
raccontano una storia diversa, ad esempio: quelli del 2015 di un
report di Pew Research, prima della “grande invasione” dei richiedenti
asilo dalla Libia, che ci dicono che siamo il Paese più razzista d’Europa,
primi in Europa per odio contro i rom, i musulmani e gli ebrei. O quelli dello
stesso Ministero degli Interni, che nel 2010 ha creato l’Osservatorio per la
sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), e che ci dice, stando agli
ultimi dati disponibili, che questa tipologia di reati è in netta crescita, con
1.048 casi nel 2017
M5S, Di Battista? Meglio Buffagni…
M5s,
Buffagni: “Stiamo facendo una serie di errori. C’è differenza tra Lega e noi,
ma stare insieme ha giovato di più a loro”
Il
giorno dopo il crollo nelle elezioni regionali in Sardegna, il sottosegretario
agli Affari regional fa una radiografia al Movimento Cinque Stelle e
all'alleanza di governo con il Carroccio: "Prima bisogna fare e poi
comunicare, bisogna essere più concreti. Al governo non si può continuare ad
avere un approccio barricadero come quello di prima con urla, toni
alti..."
“Sono convinto che stiamo facendo una serie
di errori” e quindi “dobbiamo dare di nuovo un motivo alle persone per capire
perché c’è differenza tra noi e la Lega o tra noi e gli altri”. Anche perché,
“spesso, probabilmente, essendo al governo insieme subiamo questo abbinamento e
questo avvantaggia loro”. Il giorno dopo il crollo
nelle elezioni regionali in Sardegna, il sottosegretario agli
Affari regionali, Stefano Buffagni, fa una radiografia al Movimento Cinque
Stelle e all’alleanza di governo con il Carroccio.
Ai microfoni di Radio Capital, l’esponente
grillino spiega che “loro (la Lega, ndr) vivono di osmosi delle cose positive
nostre, del nostro essere nuovi, del nostro essere persone che puntano alla
legalità e all’onestà” e “credo che questo abbia giovato molto più a loro che a
noi”, rimarca il sottosegretario a Circo Massimo. Secondo Buffagni,
“evidentemente sulla comunicazione noi non siamo bravi abbastanza, io
sicuramente non lo sono, diciamo anche che ci massacrate tutti i giorni incredibilmente…”,
dice a proposito dei giornalisti.
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