Condivido
e sottoscrivo dall’inizio ai “vivissimi complimenti” conclusivi
da: https://www.linkiesta.it/it/
C'era
una sola cosa da fare, di fronte al ricatto di Salvini sulla pelle di 150
migranti trattenuti a bordo della nave italiana: cedere, e farsene carico. Il
resto d’Europa non l’ha fatto ed è destinata a pagarne le conseguenze: l’Europa
Fortezza non ha più alternative politiche
di
Francesco Cancellato
Far scendere l’Europa al suo livello: se
questo era l’obiettivo politico che Matteo Salvini voleva ottenere, impedendo
lo sbarco dei 150 richiedenti asilo raccolti al largo di Lampedusa dalla nave
Diciotti, la sua missione può già dirsi compiuta. Perché è questo quel che
rimane sul tavolo, dopo la giornata di ieri: che dodici Paesi europei si sono
rifiutati di ricollocare sul loro territorio qualche decina di persone, nonostante
il trattamento disumano che il ministro degli interni italiano stava riservando
loro.
Una scelta scellerata, quella delle
cancellerie del Vecchio Continente, che non ha giustificazioni né etiche, né
politiche. Etiche, perché se è un’emergenza umanitaria, se le norme sulla
protezione internazionale sono state violate dal ministro dell’interno di un
Paese membro, non c’è altra strada moralmente accettabile che rispettarle al
posto suo. Politiche, perché dimostrarsi tali e quali a Salvini è un’implicita ammissione
delle sue ragioni. Delle due, una: se i profughi, anche solo una decina
abbondante, sono un enorme problema, allora ha ragione Salvini. Se non lo sono,
invece, state giocando sulla loro pelle per mero calcolo politico. E allora
siete come lui.
Comunque vada ha vinto lui, ha vinto
Salvini. Perché la vicenda della Diciotti - uno scontro istituzionale
accuratamente pianificato - è l’inizio della campagna elettorale per le
prossime elezioni europee, l’esempio perfetto per