giovedì 31 maggio 2012

Calcio scommesse: Gigi Buffon, puntate vietate?


Perdinci (sinonimo di organo sessuale maschile)….Buffon mi si "innervosisce" di nuovo. Vergogna! Vergogna!
Per chiarezza e completezza: Buffon non è indagato.


da: Il Fatto Quotidiano 

Calcioscommesse, Buffon avrebbe effettuato puntate vietate per 1,5 milioni 
E' quanto ipotizzato da un'informativa della Guardia di Finanza di Torino, allegata agli atti dell'inchiesta di Cremona, scaturita da una segnalazione  di operazioni sospette. Il capitano della nazionale avrebbe versato soldi al titolare di una tabaccheria di Parma.
di Luca Pisapia

Anche Gigi Buffon finisce nel calderone del calcioscommesse. Il nome del capitano della nazionale italiana – che solo ieri in conferenza stampa non ha esitato a prendersela con i pubblici ministeri che stanno indagando contro il marcio del calcio italiano – emerge da un rapporto della Guardia di Finanza inviato alla Procura di Torino e poi a quella di Cremona cui vengono richiesti alcuni atti dell’indagine in corso. La nota riservata, partita da Torino in direzione Cremona, è firmata da Cesare Parodi e datata 21 dicembre, nasce dal fatto che gli investigatori della GdF stanno investigando su ingenti movimenti di denaro effettuati da Buffon per l’ammontare di oltre 1 milione e mezzo di euro
Denaro che si ipotizza possa essere servito a scommettere. Un’attività che,

Calcio, con e senza scommesse: teste pensanti (Prandelli) e mononeuronici (Buffon)


Meno male. Qualcuno che ha dei neuroni funzionanti esiste: Cesare Prandelli, commissario tecnico della nazionale di calcio italiana. 
Che certa magistratura e stampa, cartacea e televisiva,  “lavorino” insieme è poco ma sicuro, ma la vergogna si prova per altro. Come insegna Prandelli. Buffon impari.


fonte: la Repubblica

Cesare Prandelli durante la conferenza stampa alla vigilia della partita con la Russia:
“Per quanto mi riguarda mi sento un po’ in imbarazzo a difendere certi sfigatelli. Sono 40-50 sfigati... Io non ho mai scommesso, mai giocato, appartengo a un mondo diverso. Sono già fortunato nella vita, se gioco e magari vinco diventerei più fortunato ancora e toglierei fortuna ad altri. Mi piacerebbe la massima tolleranza e il massimo rispetto delle idee. Ognuno di noi ha la propria coscienza e il proprio modo di fare".

Alla domanda su quanto faccia male l'idea di uno stop di due anni al calcio, ventilata dal premier Mario Monti: "Massimo rispetto per Monti, alle sue parole ha già risposto il nostro presidente federale. Noi domani abbiamo una partita, vorrei spostare l'attenzione sul calcio giocato, saremo contenti e felici in base al risultato. In questo momento mi sembra ci sia poca serenità, affronteremo certi argomenti quando ci sarà più calma".

Altro argomento è il timore di comportamenti razzisti nei confronti di Mario Balotelli. "Ha detto a France Football che se subisce atti di razzismo all'Europeo esce dal campo? Tranquilli, entriamo noi dalla panchina e lo fermiamo. Pazienza se scatterà il rosso o il giallo. Stiamo già provando l'entrata...".

Beppe Grillo, i rappresentanti o simpatizzanti del Movimento 5 stelle: commenti…


Cara Pink,
è semplicemente agghiacciante quanto detto da Beppe Grillo, fortunatamente i suoi militanti non sono tutti presi dal suo furore popolar-mediatico. 
Non vedo tutti questi cittadini onesti e retti nell'Italietta odierna...Se il movimento a 5 stelle alle prossime politiche seppellirà il defunto PDL non so se bisogna esserne felici. Avendo visto ieri certi documentari sul fanatismo di alcuni capipopolo ho un brivido lungo la schiena a leggere alcune dichiarazioni!!
Un caro saluto
SER


Ciao SER,
mi costringi (per modo di dire!) a fare una riflessione su Grillo, sul Movimento 5 stelle, su diatribe e…stampa.

È vero che Grillo farnetica. Lo faceva anche Bossi. Ma – a oggi - esiste una differenza tra i due movimenti che solo gli stolti o i servi non colgono. Lo zoccolo leghista aveva bisogno di sentire certe cazzate. Si alimentava, resisteva per questo: le coglionate di Bossi. E’ anche per questo motivo che io non ritengo Maroni in grado di ottenere gli stessi risultati del senatur (che poi questo possa essere un bene è altra questione!).
Coloro che si riconoscono, o simpatizzano, per il Movimento 5 stelle non hanno bisogno, per esistere e resistere delle cagate di Grillo. Lui è un abile dialettico. Catalizza l’attenzione e fa da parafulmine. In questo, se vogliamo, assume lo stesso ruolo che era di Bossi.
Ma la differenza, non da poco, è tra i leghisti e la base del Movimento 5 stelle. Il diverso modo di sentirsi collegati al numero uno del movimento.
Non è una differenza da poco. Ilvo Diamanti, che è una delle poche persone in grado di fare una pertinente analisi sociologica ritengo che quest’aspetto lo possa cogliere.
Per sintetizzare: le analogie tra Lega e Movimento 5 stelle mi paiono, al momento, solo in certe elucubrazioni dei due “guru”: Bossi e Grillo. Cito Bossi perché la Lega si è affermata con lui e per il motivo di cui sopra: Roberto Maroni è un numero due. Numeri 2 si nasce. E non si diventa numeri 1.

C’è poi un altro aspetto da considerare “ignorato” dalla stampa. Non capisce? Oppure è la sua dipendenza padronale (vale anche per Repubblica, sia chiaro) a impedirle di capire e, quindi, ciurla nel manico (espressione milanese per dirla che gira intorno per eludere la questione).

La stampa cosiddetta professionista dà addosso a Grillo perché…così deve fare.
Grillo e, al momento, i rappresentanti del Movimento 5 stelle, non sono “collegati” alla stampa di regime. Non sono referenziali nei confronti di certi “opinionisti”. Ecco, quindi, che la stampa liquida le discussioni tra grillini come “stanno già litigando”, “si stanno già dividendo” “sono già contro Grillo”.
Ci sarà del vero ma, mi punge vaghezza che “autorevoli” giornalisti non abbiano compreso la diversità delle persone, di situazione e di linguaggio.
Il Movimento 5 stelle è  - forse – il movimento più variegato della società italiana. Persone diverse per sesso, convinzioni religiose, convinzioni ideologiche, modelli politico/sociali si sono ritrovati in punto iniziale: il blog di Grillo…da lì …sono aumentati numericamente e hanno ottenuto via via una maggiore attenzione. E’ fisiologico che un movimento così variegato abbia idee diverse su come procedere. Il punto, come sempre è: hanno un’identica visione? Non ho una risposta certa. Da quel poco che seguo e so, mi pare di sì.
Sono confluiti in questo movimento, lo seguono, per due motivi. Il primo è che parla un linguaggio simile a loro. Niente politichese ma politica (con buona pace delle teste alla Napolitano che li considerano antipolitici). Il secondo motivo è che trovano proposte concrete. Un modo di affrontare la vita sociale diversa dal modello finora in vigore, sia esso rappresentato da un governo di centro-destra o di centro-sinistra. Piaccia o no, il paese reale pensa e parla come alcuni dei rappresentanti del Movimento 5 stelle.
Ciò che li accomuna nella diversità di origine e storia personale è la pretesa di una gestione onesta ed efficiente dei soldi pubblici, l’ascolto dei problemi, delle esigenze, il trovare soluzioni concrete.
Concetti che non ritrovano – e come potrebbero - nelle teste e nelle strutture dei partiti tradizionali. Le discussioni che nascono sono nel merito di come fare, non “se fare” e “cosa fare”. Se la stampa non capisce la differenza è destinata a vedersi ridimensionare. Se la stampa non comprende e non sa seguirli dimostra di essere o cogliona o…serva. O entrambe le cose.

Ovviamente, io non sono un sociologo e non sono “affascinata” né da Grillo né dal Movimento 5 stelle.
Questa che sto facendo è solo una prima valutazione di un insieme politico che sta crescendo nel paese. Conosco persone che hanno votato per i candidati del Movimento 5 stelle, li ho sentiti discutere con persone collegate a partiti tradizionali e ho colto la diversità di approccio mentale nonché linguistica.
Ti dirò di più. Non oggi e non domani, ma che Grillo ci sia o no, sarà pressoché indifferente. Perché se le persone che occuperanno certi posti a livello locale, dovessero dimostrarsi capaci di amministrare, crescerà l’incidenza politica di questo movimento e Beppe Grillo potrà solo ridurre i suoi interventi e cambiare toni e modi. E questo, per il motivo che descrivevo sopra: i grillini non sono Grillo dipendenti come i leghisti sono Bossi dipendenti.

Il Movimento 5 stelle può presentare analogie con la Lega ma ne vanno colte le diversità. La stampa professionista è in grado di capire? Oppure: può farlo? Deve chiedere il “permesso” a Berlusconi e De Benedetti.
E a qualche guru anziano che è stato un analista politico efficace per molti anni ma che, forse provato dall’era Berlusconi, sogna un ritorno di fiamma tra una parte degli italiani e…il PD.
Cara SER, questo mi pare più difficile che…un cammello passi per la cruna di un ago e, contemporaneamente, un ricco entro nel regno dei cieli.
Con ciò, il PD non sparirà. Ma poiché non è in grado di fornire un’alternativa CULTURALE e SOCIALE, può anche vincere una volta le elezioni ma è destinato a essere sempre più ridimensionato. Quanto meno..a non crescere. E se non cresci nei voti, come fai ad avere la maggioranza per governare?
Beh…possono sempre inventarsi un secondo porcellum. Cosa che credo faranno…..Ma questo non fermerà certo movimenti come quello di Grillo. Se non saranno loro saranno altri. Il paese reale è sempre più “marziano” rispetto al paese di Berlusconi, Napolitano, Monti e Bersani, ecc..ecc..

John Lydon: “talent umilianti, le case discografiche in fallimento"


da: Rockol

John Lydon: 'I talent? Umilianti. Le etichette? Meritano di fallire'

Non tradisce la sua fama di fustigatore dell'estabilshment discografico mondiale John Lydon, il già Johnny Rotten a capo dei Sex Pistols oggi tornato ad affacciarsi sul panorama discografico mondiale con i suoi Public Image Ltd., pronti a spedire sul mercato un nuovo disco, "This is PIL", e a supportarlo dal vivo per mezzo di un tour mondiale che farà tappa anche in Italia, quando il gruppo di esibirà il 21 luglio al festival Rock In Idrho, in programma all'Arena Concerti della Fiera di Rho, alle porte di Milano: la storica voce punk britannica ha indirizzato i propri strali - raccolti per l'occasione dall'agenzia Reuters in occasione del lancio, avvenuto ieri nel Regni Unito, della sua nuova fatica discografica - all'indirizzo di talent show e case discografiche.

"I reality show musicali come 'The voice' e 'American idol' ci riportano indietro ai tempi in cui giravano sfigati che cercavano di imitare i crooner di Las Vegas", ha osservato Lydon: "La televisione, inoltre, aggiunge quella dolorosa sfumatura di umiliazione, quel moto di scherno all'indirizzo dell'eliminato dalla competizione. E la cosa peggiore è che la gente, adesso, pensi che il mondo della musica sia questo. Tutto ciò ha un che di totalmente insano".

E nemmeno sulle etichette l'opinione è ottima. "Le grandi case discografiche stanno fallendo: in sostanza, stanno né più né meno ottenendo ciò che meritavano

Microsoft ristruttura la rete Skype: “possibili intercettazioni”


da: la Repubblica

Skype, Microsoft ristruttura la rete
L'esperto: "Possibili intercettazioni"
Redmond rivede il funzionamento dei "supernodi" del popolare Voip, acquistato recentemente per oltre 8,5 miliardi di dollari. "E' per migliorare il funzionamento", sostiene l'azienda. Ma sulla Rete le voci dei guru della sicurezza non concordano: "E' un'operazione che può portare al monitoraggio delle conversazioni"

In molti si sono domandati perché, un anno fa, Microsoft abbia sborsato 8,5 miliardi di dollari 1 per acquistare Skype. E la risposta è ovvia: perché le comunicazioni video e vocali sono un'asset irrinunciabile per un'azienda tecnologica di quelle dimensioni. Skype porta in dote milioni di utenti, e Microsoft punta a definire per sé una molteplicità di ruoli nello scenario digitale, da fornitore di piattaforme a quello di applicazioni con un marchio forte.

Esperti dubbiosi.
Si nota come però MS avesse già la sua tecnologia di videocomunicazione, all'interno di Messenger. Poi, 8,5 miliardi di dollari non sono pochi, anche per 600 milioni di utenti in più e un ottimo marchio. Già ai tempi dell'acquisizione, non mancarono le voci polemiche sulla possibilità che l'acquisto fosse mutuato da qualche altra intenzione, che oggi si rinforza dopo l'annuncio di Redmond sulla nuova architettura dei server di Skype, che passano sotto il controllo diretto di Microsoft. Efim Bushmanov, blogger esperto di Skype molto seguito dagli esperti di sicurezza, avanza l'ipotesi che la mossa sia dettata dall'intenzione di monitorare le conversazioni. In Italia, la notizia viene rilanciata da Corrado Giustozzi 2, esperto di sicurezza e firma storica del giornalismo informatico.

La7: Santoro in arrivo, Formigli dimezzato


da: Lettera 43

Santoro scalza Formigli
I due si spartiranno il palinsesto

Si è conclusa la trattativa per l'arrivo di Michele Santoro a La7: il conduttore, messa da parte la candidatura come dg Rai, è riuscito a raggiungere il proprio obiettivo di farsi editore di se stesso, conquistando una generale indipendenza nel nuovo canale tivù.
L'ENTRATA NEL PALINSESTO. Il giornalista è entrato infatti nel mood del canale e ha fatto 'piazza pulita' nel palinsesto. Innanzitutto scalzando per mezza stagione il suo ex delfino Corrado Formigli dal giovedì sera 'politico', e poi facendo sparire dalla programmazione Sabrina Guzzanti e Serena Dandini: la dirigenza ha stabilito che i loro costosi show fallimentari hanno bisogno di pause di riflessione.
Santoro ha comunque deciso di non prendersi tutto lo 'spazio pubblico' e di fare una concessione a Formigli: i due, che si sono spartiti lo stesso target di share per troppo tempo, hanno stipulato un accordo stagionale: Santoro in onda in autunno, Formigli in primavera.
RESTANO LE PARODI. Confermate invece le sorelle Parodi. Per Cristina è stato ritagliato uno spazio pomeridiano sulla scia del suo Verissimo, per un programma di attualità, gossip e spettacolo.
Benedetta invece dovrebbe continuare con i suoi
Menù. 

Terremoto in Emilia: “le imprese non devono crollare”, prima ancora le persone


Riporto l’articolo dei Mario Deaglio. Una breve considerazione.
Gli emiliani sono sicuramente più simili ai friulani che ad altri italiani, con ciò..
La ripresa produttiva è assolutamente necessaria. Due le condizioni. La prima ha a che fare con qualcosa che ai mercati frega un cazzo ma a noi frega moltissimo (scrivo “noi” perché sono convinta che chi abitualmente legge questo blog, anche se non commenta, ha una visione in comune con la sottoscritta pur nelle inevitabili diversità di opinione): la sicurezza dei lavoratori. La priorità è la persona.
La seconda condizione è quella che descrive Deaglio: una sinergia tra imprese e lavoratori, banche e amministrazione pubbliche. Uno Stato che si attivi per la ricostruzione,  per semplificare tutto ciò che attiene alla ripresa sociale. Sarebbe quanto mai opportuno che si attuasse un modello efficiente in grado di unire le forze delle singole componenti con un coordinamento e controllo puntuale.


da: La Stampa

Le imprese non devono crollare
di Mario Deaglio

Se un nemico avesse dovuto scegliere una zona produttiva da bombardare per provocare, in un territorio limitato, il massimo danno possibile all’Italia, ben difficilmente avrebbe potuto trovare un obiettivo migliore dell’area colpita da due terremoti in rapidissima successione. Sono radicate in queste zone imprese piccole o medie, poco burocratiche e molto vitali, aperte senza traumi alla globalizzazione. Nei recenti anni bui dell’economia italiana, hanno rappresentato il progetto di un futuro possibile per la crescita del Paese, spesso l’unico delineato nei fatti in una

Guardia di Finanza: le dimissioni del colonnello Umberto Rapetto

da: Il Fatto Quotidiano

Guardia di Finanza, si dimette Rapetto.
Multò i re dei videopoker per 98 miliardi
Polemico addio su Twitter del colonnello autore di numerose inchieste sul cyber crime e sulle truffe fiscali delle concessionarie del gioco d'azzardo: "Cancellati 37 anni di sacrifici, momento difficile e indesiderato"

di Federico Mello

Era un punto di riferimento, in Italia e non solo, per tutto ciò che riguarda le cyber-truffe e le inchieste telematiche. Ed è stato l’uomo che, con le sue indagini, ha fatto infliggere una mega multa da 98 miliardi a dieci società concessionarie del gioco d’azzardo di Stato, poi ridotta dalla Corte dei conti alla cifra comunque consistente di 2,5 miliardi. Ora il colonnello della Guardia di finanza Umberto Rapetto, 53 anni, ha annunciato le sue dimissioni su Twitter: “Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF” scrive alle 9:44 del mattino del 29 maggio; “Qualche modulo e una dozzina di firme sono bastati per cancellare 37 anni di sacrifici e di soddisfazioni e i tanti sogni al Gat GdF”, rincara la dose mezz’ora dopo.
Rapetto era stato il fondatore del Gat (Gruppo anti-crimine telematico), poi diventato Nucleo speciale frodi telematiche. È il reparto che si occupa di contrastare le truffe via Internet, i criminali e gli attacchi informatici. Giornalista pubblicista e autore di numerose pubblicazioni – era stato nominato Ufficiale dell’ordine al

Governo Monti: i 100 miliardi di Corrado Passera

da: Il Fatto Quotidiano

100 miliardi di sprechi
di Marco Ponti

Il ministro Corrado Passera ha annunciato che, con l’intervento dei privati, si potrà arrivare a investimenti di 100 miliardi nei prossimi anni. Tantissimi soldi, ma ricordano quelli per le “grandi opere” di Berlusconi, mai concretizzatisi. Tuttavia un certo numero di “grandi opere”, oltre la Torino-Lione, stanno per davvero per essere avviate dal governo Monti. L’attenzione si è spesso concentrata sul tunnel della Val di Susa, ma è forte il rischio che questi altri investimenti possano rivelarsi, nel complesso, un affare anche peggiore per il Paese. Alcune sono già finanziate in parte, altre hanno passato la cruciale soglia dell’approvazione del Cipe.
Si tratta del tunnel ferroviario del Brennero, della linea ferroviaria Milano-Genova (nota come “terzo valico”, essendocene già due, sottoutilizzati), la linea Alta velocità Treviglio-Brescia-Padova, le nuove linee ferroviarie Napoli-Bari e Palermo-Catania, che non sono ad alta velocità ma costano come se lo fossero, e il miglioramento della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria (forse, tra queste, la più sensata). Vi è anche un’intesa politica “bipartisan” per la nuova linea Av Venezia-Trieste, mentre non è chiaro al momento il destino del Ponte sullo Stretto di Messina. Il costo totale preventivato supera i 27 miliardi di euro (e chissà poi il consuntivo). Circa l’auspicato e generoso intervento dei privati, in questo settore in generale si tratta di “prestiti mascherati”, in cui i privati, forse anche a ragione, in realtà non rischiano nulla. L’esperienza dell’Alta velocità dovrebbe insegnare: la Commissione europea costrinse lo Stato

Il Buongiorno di Massimo Gramellini

da: La Stampa

Il Codice Grillo


Quando saremo al potere, spiega Grillo in un’intervista a «Sette», i politici verranno giudicati da un tribunale di cittadini incensurati estratti a sorte, che li condannerà ai lavori socialmente utili e alla restituzione del malloppo. Vedo già formarsi una ola da Bolzano a Trapani. Sorprende la moderazione del gabibbo barbuto: se avesse proposto di mozzare le mani ai ladri e la lingua agli ospiti dei talk show sarebbe stato portato in trionfo da tutti i sondaggi che chiedono agli italiani se preferiscono l’aumento della benzina o quello dello stipendio. Le persone hanno fame di capri espiatori per calmare l’ansia. Fin troppo facile blandirle con il populismo. Perciò merita rispetto la presa di distanza di Enrico Strabotti Bon, militante del movimento 5 Stelle sezione adulti: «La crisi ha ragioni più complesse. Magari potessimo ridurla a una vicenda di guardie e ladri. Ciò detto, chi ha commesso dei reati non la passerà liscia. Ma guai se a giudicarlo fossero i tribunali del popolo. Erano già poco democratici nella democratica Atene, dominati dall’emotività e dall’odio che si porta dietro altro odio. Giacobini, nazisti, stalinisti, talebani: non c’è epuratore che non li abbia usati per epurare, salvo esserne epurato a sua volta. Prima o poi, Beppe, quel tribunale giudicherebbe anche te. Il peggior Stato di diritto è meglio della migliore giustizia popolare».

Condivido Enrico Strabotti Bon. Non foss’altro perché me lo sono dovuto inventare. Sempre in attesa che un seguace reale di Grillo trovi la forza di ricordargli che non ci siamo liberati di un contaballe per consegnarci a un ayatollah.

Terremoto in Emilia: 3.500 aziende inagibili


da: Il Fatto Quotidiano

"3.500 aziende inagibili". E il terremoto pesa su recessione e fiducia dei mercati
Cgil Emilia Romagna diffonde i primi dati sulle conseguenze del sisma e parla di almeno 20mila lavoratori fermi. Il governo concede la deroga al patto di stabilità. Ma l’impatto del disastro naturale sulla recessione del sistema produttivo nazionale non è ancora chiaro e l’incertezza pesa sui mercati nel breve termine, anche perché sono molti i comparti produttivi bloccati nella quarta regione più ricca d'Italia
di Matteo Cavallitto

Ventimila lavoratori fermi e 14mila posti a rischio, 3.500 aziende crollate o inagibili. Intere filiere al tracollo. I numeri diffusi da Cgil Emilia Romagna tracciano un primo drammatico bilancio dei danni dei due terremoti sul sistema produttivo della regione. Secondo il sindacato, tra i settori maggiormente colpiti dal sisma ci sono la meccanica, l’alimentare, il biomedicale e la ceramica. Coldiretti chiede aiuto all’Europa: “Il danno complessivo supera i 3 miliardi di euro. Ci sono le condizioni per una partecipazione concreta della Ue a sostegno dei territori italiani colpiti dal sisma”, ha detto il presidente dell’organizzazione Sergio Marini. Poche ore prima il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso aveva assicurato il sostegno concreto da parte dell’Europa di fronte alle conseguenze di queste calamità naturali”.
Proprio le aziende agricole delle zone terremotate, nel mese di giugno, avrebbero avuto 150 milioni di euro di tasse in scadenza. Il governo ha scelto di rinviare a settembre. Ed è appunto la proroga dei termini di pagamento a rappresentare uno degli elementi centrali del provvedimento di emergenza approvato dal Consiglio dei ministri, che oggi ha dato l’ok all’attesa deroga del Patto di stabilità per i comuni più colpiti, iniziativa che dovrebbe consentire di giustificare le spese di ricostruzione.

mercoledì 30 maggio 2012

Quelli del…quartierino: scalata Bnl-Unipol, Corte d’Appello assolve Antonio Fazio


da: La Stampa

Scalata Bnl-Unipol, Fazio assolto
Condannati Consorte e Sacchetti
Cadono le accuse aggiotaggio e ostacolo all'autorità di vigilaza per l'ex governatore, Caltagirone, Ricucci, Bonsignore e altri sei

Non ci fu manipolazione del mercato, non ci fu un accordo ’occulto' tra vari soggetti, compagnia, banche e cosiddetti ’contropattisti', per fare in modo che Bnl finisse ’nelle manì di Unipol. Così, a 7 anni di distanza dall’estate dei ’furbetti del quartierino', la Corte d’Appello di Milano ’scardina'le accuse che la Procura milanese ha mosso per quella tentata scalata e su 13 imputati, ne assolve undici, tra cui anche l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio. Il collegio della seconda sezione d’Appello (presidente Filippo Lapertosa) ha fatto ’cadere'  infatti la contestazione principale del processo, quella di aggiotaggio, ossia l’ipotesi di avere ’inquinato' con false informazioni e patti segreti i valori dei titoli in Borsa in modo che Unipol riuscisse ad acquisire la Bnl. Accusa questa che ha retto invece nel processo di secondo grado, conclusosi pochi giorni fa, sull’altro capitolo del ’risiko bancariò dell’estate 2005, la tentata scalata di Bpi ad Antonveneta, seppure con un forte riduzione delle pene rispetto al primo grado (per Fazio la condanna è passata da 4 anni a 2 anni e mezzo) e diverse assoluzioni.

Oggi, invece, una vera e propria ’esultanza', comunque composta, delle difese ha salutato il colpo di scena. Assolto Fazio (3 anni e 6 mesi in primo grado, con i giudici che lo avevano definito il «regista occulto» di una operazione anche «di rilevanza politica») e con lui Carlo Cimbri, ad di Unipol, l’editore Francesco Gaetano

Marco Castoldi in arte Morgan nuovamente papà?


Mi pare di “arguire” (il perché non lo svelo) che Marco Castoldi in arte Morgan sia interessato alla notizia (o presunta tale). Quindi, eccola…

Secondo un settimanale di gossip (Chi) Jessica Mazzoli, fidanzata di Morgan, sarebbe in attesa di un figlio. Se così fosse, Marco Castoldi in arte Morgan starebbe per diventare padre per la seconda volta.

Se la notizia non è vera, prendetevela con fru fru signorina detto Alfonso Signorini.

A questo punto, Marco Castoldi in arte Morgan, decida se e dove smentire o confermare…

Ci si ripiglia… 

Pier Paolo Pasolini: a Maria Callas


Pasolini scelse Maria Callas per interpretare Medea. Tra loro, nacque un’intesa mentale (le “antenne”) e una confidenza che li portò a raccontarsi e a sostenersi nei momenti dolorosi delle loro vicende amorose. 

Questa una delle lettere che Pasolini le scrisse…

Cara Maria, stasera, appena finito di lavorare, su quel sentiero di polvere rosa, ho sentito con le mie antenne in te la stessa angoscia che ieri tu con le tue antenne hai sentito in me. Un’angoscia leggera leggera, non più che un’ombra eppure invincibile. Ieri in me si trattava di un po’ di nevrosi: ma oggi in te c’era una ragione precisa (precisa fino a un certo punto, naturalmente) ad opprimerti, col sole che se ne andava. Era il sentimento di non essere stata del tutto padrona di te, del tuo corpo, della tua realtà: di essere stata “adoperata” (e per di più con la fatale brutalità tecnica che il cinema implica) e quindi di aver perduto in parte la tua totale libertà. Questo stringimento al cuore lo proverai spesso, durante la nostra opera: e lo sentirò anch’io con te. E’ terribile essere adoperati, ma anche adoperare.
Ma il cinema è fatto così: bisogna spezzare e frantumare una realtà “intera” per ricostruirla nella sua verità sintetica e assoluta, che la rende poi più “intera” ancora.
Tu sei come una pietra preziosa che viene violentemente frantumata in mille schegge per essere ricostruita di un materiale più duraturo di quello della vita, cioè il materiale della poesia. E’ appunto terribile sentirsi spezzati, sentire che in un certo momento, in una certa ora, in un certo giorno, non si è più tutti se stessi, ma una piccola scheggia di se stessi: e questo umilia, lo so.
Io oggi ho colto un attimo del tuo fulgore, e tu avresti voluto darmelo tutto. Ma non è possibile. Ogni giorno un barbaglio, e alla fine si avrà l’intera, intatta luminosità. C’è poi anche il fatto che io parlo poco, oppure mi esprimo in termini incomprensibili. Ma a questo ci vuol poco a mettere rimedio: sono un po’ in trance, ho una visione o meglio delle visioni, le “Visioni della Medea”: in queste condizioni di emergenza, devi avere un po’ di pazienza con me, e cavarmi un po’ le parole con forza. Ti abbraccio.


tratto da la Repubblica del 27 maggio 2012

Michele Boldrin e David K.Levine: Abolire la proprietà intellettuale / 3


I frutti dell’albero delle idee

Quando un innovatore ha l’idea di un nuovo prodotto, ne produce delle copie da mettere in vendita: quelle copie dell’idea sono di sua proprietà esattamente come i suoi calzini. La vendita di idee riguarda sempre e solamente le copie: sono solo copie di un’idea che si possono vendere, non l’idea stessa. O vendo oggetti che contengono copie della mia idea (libri, CD, manuali fai-da-te, pantaloni con la vita bassa, gadgets multiuso, quel che sia) oppure insegno la mia idea direttamente ad altre persone, e mi faccio pagare per questa attività, che consiste, alla fin fine, nel produrre copie della mia idea: nel primo le copie stanno negli oggetti, nel secondo nelle menti delle persone a cui ho insegnato. Quando scrivo un libro e ne pubblico 100 mila copie, si tratta di 100 mila copie della mia idea, che io sto cercando di vendere; quando insegno teoria della crescita a una classe di 30 studenti, sono 30 copie delle mie idee sulla teoria della crescita che sto cercando di produrre.
La distinzione che abbiamo appena introdotto fra idea (astratta, invendibile) e copia dell’idea (concreta, vendibile) è forse sottile ma senza dubbio cruciale. Considerate il seguente esempio: se vendo a un’altra persona le mie scarpe, esse non sono più in mio possesso; la vendita delle scarpe implica il trasferimento fisico di qualcosa di materialmente unico in modo che, una volta che vendita e trasferimento si siano compiuti, il possessore originale risulta escluso dalla fruizione di quella cosa. Lo stesso ragionamento vale per un servizio: se acquisto un’ora di massaggio da X, solo io posso usufruire di quella specifica ora di massaggio, mentre ogni altra persona ne viene esclusa. Eppure, se vendo a una persona un’idea (possibilmente facendogliela capire), la mia copia di quell’idea rimane in mio possesso, mentre appare una seconda copia della medesima idea nella testa, o nel computer, o nelle mani del signore a cui l’ho venduta. Una volta effettuata la transazione, io rimango con la mia copia della mia idea e un certo ammontare addizionale di denaro, mentre il signore in questione si ritrova con una nuova copia dell’idea e un po’ di denaro in meno. In un regime di proprietà privata «normale» egli è ora libero di fare ciò che desidera con la copia dell’idea che ha appena acquistato, come io sono libero di fare ciò che più mi aggrada con la copia che ho mantenuto per me. In presenza di un brevetto, invece, quando un inventore vende i diritti di esclusiva di un’idea, ciò che viene smerciato è una copia dell’idea più i diritti (acquisiti dal compratore) di impedire, ora, che l’inventore originale usi la copia di quella (sua) idea che rimane comunque in suo possesso.
In alternativa, quando un inventore dà in licenza l’uso della sua idea, ciò che viene venduto al licenziatario sono soltanto copie dell’idea, mentre i diritti di dire ai proprietari di dette copie cosa farne e cosa non farne rimangono all’inventore originale. Queste osservazioni dovrebbero fare intendere in che senso ciò che viene (erroneamente, a nostro avviso) chiamato proprietà intellettuale contenga un elemento aggiuntivo rispetto alla versione corrente della proprietà privata: la proprietà intellettuale, infatti, contiene anche il diritto di esclusione dall’uso, ossia il diritto di monopolizzare una certa idea (astratta) impedendo ad altri il libero utilizzo delle loro copie. Per questo abbiamo adottato l’espressione «monopolio intellettuale».
In assenza di monopolio intellettuale, una volta che io abbia venduto volontariamente una copia della mia idea ad altri – per esempio una copia di questo meraviglioso libro -, costoro diventano i proprietari di quella copia mentre io serbo la mia idea insieme a tutte le altre copie che ho stampato ma non ancora venduto. Effettuata questa vendita, gli acquirenti possono fare ciò che pare loro più appropriato con le copie della mia idea, nello stesso modo in cui possono fare ciò che pare loro con il tritaghiaccio che avevano comprato ieri da qualcun altro. Senza proprietà intellettuale, in particolare, gli acquirenti di questo libro potrebbero dedicare del tempo e delle risorse per farne delle nuove copie al fine di rivenderle: se ne cambiassero il titolo oppure il nome degli autori o se si lanciassero in qualche inganno fraudolento,  si tratterebbe di plagio, non di violazione della proprietà intellettuale; ma se cambiassero la copertina, la qualità della carta, la fonte dei caratteri, la catena distributiva oppure il medium che divulga il testo originale – o perfino se modificassero il testo, inserendo un chiaro riferimento all’autore originale  - non avrebbero violato alcun diritto di proprietà. In questa maniera, aumenterebbe la concorrenza nel mercato dei libri e delle idee. Ovviamente, mantenendo ferma questa consapevolezza, in un mondo privo di copyright la vendita delle prime copie di un’idea, o di un libro, avverrebbe quasi certamente a un prezzo differente da quello a cui avviene attualmente. 

Ultravox: ‘Dancing with tears in my eyes’

Carlo Verdone e il film di Woody Allen: “la sua Roma finta mi fa piangere”


da: la Repubblica

Il Verdone furioso contro Allen "La sua Roma finta mi fa piangere"
L'attore, impegnato in teatro a Torino, durissimo contro l'ultimo film del regista newyorkese: "La città che mostra non è mai esistita: voleva solo farsi una vacanza". Poi l'atto d'accusa contro la capitale: "La amo tanto ma è impossibile". E sul film di Sorrentino a cui parteciperà come attore: "Lui si che rimetterà i puntini sulle i..."
di Claudia Morgoglione

"Il film di Woody Allen sulla mia città? Non fa per niente ridere, anzi, fa piagne: è un'opera assolutamente inutile, mostra una capitale che non esiste, magari esistesse, e che secondo me non è mai esistita. Non sta né il cielo né in terra: punto. Un'operazione solo turistica, la sua: si voleva fare una vacanza e basta. E dire che tutto il cinema italiano gli è andato dietro: poi si sono lamentati che sono stati quasi tutti tagliati al montaggio, ma che si aspettavano? La realtà è che questa metropoli è rimasta la stessa che si vede all'inizio di Roma di Federico Fellini: ricordi la scena, l'ingorgo sul Grande raccordo anulare? Lo dico con dolore, ma siamo ancora a quel punto. Almeno Fellini ci metteva pure la poesia, oggi invece resta dolo il degrado".

LA ROMA DI WOODY: IMMAGINI 1- TRAILER 2

E' un Carlo Verdone furioso, appassionato, senza peli sulla lingua, quello che parla a Repubblica.it da Torino, dove è impegnato nella registrazione della sua Cenerentola, una favola in diretta (trasmessa in diretta su RaiUno, in mondovisione, il 3 e 4 giugno). Lo spunto di questa conversazione viene da una sua intervista

Tempo di crisi (per i soliti) e…di sfilate costose: 2 giugno e il Papa a Milano


da: Lettera 43

2 giugno, sobrietà da 3 mln
La sfilata e il papa a Milano costano 13 milioni di euro.

Meglio passare il 2 giugno tra i terremotati che tra i carrarmati. Lo slogan è ormai un mantra che dilaga sul web, spazio privilegiato di dibattito e protesta dopo la seconda forte scossa che si è registrata in Emilia Romagna il 29 maggio.
Già da qualche anno, con l’approssimarsi della parata ai Fori imperiali per la Festa della Repubblica, le prime a sfilare sono le polemiche per il significato (troppo militarista? Ormai anacronistico?) e soprattutto per i costi della kermesse.
QUASI 3 MILIONI DI EURO. Quest’anno, poi, la recessione morde come non mai. E in più ora ci si è messo il sisma in Emilia a dare fuoco alle polveri. Per il 2012 è stata prevista una sfilata di circa 3.200 militari e civili per un costo complessivo che si aggira, secondo le stime della Difesa, i tra i 2 milioni e 600 mila e i 2 milioni e 900 mila euro.
In molti, anche tra i partiti, hanno chiesto con forza che i soldi venissero dirottati sulla prima fase di emergenza post-terremoto. Ma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha replicato che il 2 giugno è sacro concedendo soltanto che l’evento si svolga «con sobrietà».
Resta da capire che cosa significhi in concreto e, comunque, un piccolo risparmio rispetto all’anno scorso (nel 2011 il costo totale è stato di 4 milioni e 398 mila euro) non rappresenta una risposta adeguata alle urgenze del Paese.
In Rete è addirittura partita una raccolta firme per convincere il capo dello Stato

Terremoto in Emilia, Governo: deroga al Patto per i comuni, benzina più cara

da: http://www.rainews24.rai.it/it/

Deroga al Patto per i Comuni colpiti dal sisma. E benzina più cara

In seguito al terremoto in Emilia, il Consiglio dei ministri di oggi ha approvato l'applicazione di un decreto legge che prevede:
- la concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali;
- l'individuazione di misure per la ripresa dell'attività economica.

In particolare sono previsti un credito agevolato su fondo di rotazione CDP e sul fondo di garanzia MedioCredito Centrale;  la delocalizzazione facilitata delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto; la proroga del pagamento delle rate del mutuo e la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti tributari e previdenziali, degli sfratti ;la deroga del Patto di stabilita', entro un limite definito per i Comuni, delle spese per la ricostruzione.

A copertura di questi interventi è stato deciso l'aumento di 2 centesimi dell'accisa sui carburanti per autotrasporto così come l'utilizzo di fondi resi disponibili dalla spending review.

Il decreto legge del Governo segue ai primi interventi di soccorso predisposti ieri dal Comitato operativo della Protezione Civile, che aveva gia' operato per gli

Michele Serra: ‘I contadini e gli operai della mia terra ferita’

da: la Repubblica

I contadini e gli operai della mia terra ferita
Dalle fabbriche alle piazze sono stati colpiti in modo scellerato i luoghi della socialità. Rivedo quel casolare illuminato in una notte piena di lucciole e la badante di mia nonna che era una pastora
di Michele Serra

La sola cosa buona dei terremoti è che ci costringono, sia pure brutalmente, a rivivere il vincolo profondo che abbiamo con il nostro paese, i suoi posti, la sua geografia, la sua storia, le sue persone. Appena avvertita la scossa, se non si è tra gli sventurati che se la sono vista sbocciare proprio sotto i piedi, e capiamo di essere solo ai bordi di uno squasso tremendo e lontano, subito si cerca di sapere dov'è quel lontano.

E quanto è lontano, e chi sono, di quel lontano, gli abitanti sbalzati dalle loro vite. Si misurano mentalmente le pianure o le montagne che ci separano dal sisma. Prima ancora che computer e tivù comincino a sciorinare, in pochi minuti, le prime immagini, le macerie, i dettagli, i volti spaventati, la nostra memoria comincia a tracciare una mappa sfocata, eppure palpitante, di persone, di piazze, di strade, di case. Una mappa che è al tempo stesso personale (ognuno ha la sua) e oggettiva, perché è dall'intreccio fitto delle relazioni, dei viaggi, delle piccole socialità che nasce l'immagine di un posto, di un popolo, di una società.

Leggo sul video Cavezzo e subito rivedo un casolare illuminato in mezzo ai campi in una notte piena di lucciole, ci abitava e forse ci abita ancora un mio amico autotrasportatore, Maurizio, non lo sento da una vita, cerco il suo numero sul web, lo trovo, lo faccio ma un disco risponde che il numero è sconnesso.

Milano, visita del Papa: l’inammissibile disposizione dell’arcivescovo Scola sulle messe di domenica


Venerdì 1° giugno papa Benedetto XVI sarà a Milano per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie.

Che si tratti di un evento significativo per cattolici ma non solo, ok. Ma che per questo l’arcivescovo di Milano invia una lettera alle parrocchie con la disposizione operativa di sospendere la celebrazione delle messe la mattina del 3 giugno lo trovo INAMMISSIBILE.

Se voglio partecipare alla messa a Bresso ci vado, se voglio vedere la celebrazione in televisione la guardo, se voglio partecipare ad una delle messe che normalmente si celebrano la domenica mattina devo poterlo fare.
I preti devono celebrare le messe, prima ancora che andare a Bresso a seguire quella del Papa o, peggio ancora, che starsene a casuccia a guardare su TV2000.  

Banca Popolare di Milano: arrestato l’ex presidente Massimo Ponzellini accusato di associazione a delinquere



Bpm: arrestato ai domiciliari ex presidente Ponzellini

L'ex presidente di Bmp, Massimo Ponzellini, e il suo ex collaboratore Antonio Cannalire, sono stati messi agli arresti domiciliari per ordine della Procura di Milano nell'ambito di un'inchiesta su un finanziamento di 148 milioni ad Atlantis, societa' riconducibile all'imprenditore romano Francesco Coranno anch'egli raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare impossibile da eseguire perche' Corallo, al momento, sarebbe all'estero. Le accuse contestate sono associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e alla corruzione. Ipotizzati anche i reati di violazione del divieto degli esponenti bancari di contrarre obbligazioni, emissione di fatture per operazioni inesistenti e riciclaggio. Secondo l'ipotesi accusatoria formulata dai pm di Milano Roberto Pellicano e Mauro Clerici, durante la presidenza di Ponzellini da Bpm sarebbero partiti ingentissimi finanziamenti in favore di diverse societa' attraverso la sistematica falsificazione dei procedimenti valutativi della banca. E in cambio di questa concessione di credito a societa' non meritevoli, Ponzellini avrebbe ricevuto mazzette per un valore complessivo di 5,7 milioni di euro. 

Siria, regime di Bashar al Assad: la Francia non esclude l’intervento militare



Siria: Europa e Usa espellono ambasciatori. Francia non esclude intervento militare

La diplomazia internazionale volta le spalle al regime di Damasco. L’Italia, diversi altri paesi dell’Europa occidentale, Stati Uniti, Canada e Australia hanno espluso gli ambasciatori siriani.
La strage di Hula, in cui sono morte 108 persone, quasi la metà bambini, ha rappresentato un punto di rottura. L’inchiesta dell’Onu ha appurato che i miliziani irregolari di Bashar al Assad, i cosiddetti ‘spettri’, hanno effettuato esecuzioni sommarie casa per casa. E la comunità internazionale non sta più a guardare:
“L’azione militare non è esclusa – ha detto il Presidente francese François Hollande – a condizione che sia avviata nel rispetto del diritto internazionale, cioé con l’approvazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Tocca a me e gli altri a convincere russi e cinesi, ma anche trovare una soluzione che non sia necessariamente militare”.
L’inviato speciale di Onu e Lega araba Kofi Annan, incontrando Assad, ha ribadito la necessità di passi concreti per la totale deposizione delle armi.
“Le parole sono meravigliose, ma l’azione è meglio – ha sottolineato Annan – Quello che è importa è dimostrare, attraverso l’azione, un impegno reale per il piano di pace. E questo è ciò che la comunità internazionale sta chiedendo ora: azione, non parole”.
In attesa di una risposta da Damasco, interviene Washington: una ulteriore militarizzazione in Siria – ha detto il portavoce della casa Bianca -non è la strada giusta da percorrere, ma un’azione militare rimane sempre un’opzione. 

Calcio scommesse: la riflessione di Monti, sospensione per qualche anno?


Monti è stato chiaro e abile nell’uso delle parole (la Fornero impari). Non è una soluzione sospendere il campionato di calcio, questo lo sa anche Monti. Ma ma poiché una soluzione definitiva non esiste per eliminare questo degrado morale che dipende, in primis, dalla “qualità” umana di straricchi che corrono in mutande dietro a un pallone, può servire a dare una scossa una decisione come quella di sospendere il gioco. E non si tiri in ballo la solita cazzata che così ne pagherebbero le conseguenze gli onesti tifosi perché gli onesti tifosi le conseguenze le stanno già pagando visto che, il gioco è truccato.
Caso mai, Monti dovrebbe saperlo, se si sospende il campionato di calcio bisogna trovare altre entrate fiscali per coprire il mancato gettito che viene da lì.


Ieri, durante una conferenza stampa, a domanda dei giornalisti sulla vicenda del calcio scommesse, Monti ha detto: «Non è una proposta», men che meno una proposta che viene dal governo, ma è un desiderio che qualche volta io, che pure sono stato molto appassionato di calcio tanti anni fa, dentro di me sento: se per due o tre anni per caso non gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo gioco. E’ particolarmente triste quando un mondo che deve essere espressione di valori alti, come lo sport, si dimostra un concentrato di aspetti tra i piu riprovevoli come la slealtà, l'illegalità e il falso». 

Terremoto in Emilia: sciaccallaggio digitale

da: http://www.ilfattoquotidiano.it/

Sciacallaggio digitale sul terremoto, con scuse
di Giampaolo Colletti

In queste ore di profondo dolore e cordoglio per la tragedia del terremoto in Emilia non sono mancati episodi censurabili, manifestati soprattutto in rete. I comportamenti peggiori hanno purtroppo coinvolto aziende che operano costantemente con le nuove tecnologie e che – per inesperienza? – hanno sfruttato scioccamente il trend tweet dettato dal terremoto, di fatto speculando sulla tragedia.
Diverse sono state le prove di “sciacallaggio digitale”, come definirei questa pratica di utilizzo di Twitter per personali interessi di business. Tra gli episodi più raccapriccianti nella foto sopra riportata e ripresa da svariati post su Facebook si può leggere il tweet di tre aziende (Prenotable, Brux Sport e Groupalia) che hanno ripreso il tema del terremoto per poter proporre i loro prodotti o servizi. E il tutto sin dalle prime ore dell’emergenza, in un momento di profondo sconcerto e dolore per ciò che stava accadendo. Ovviamente sono piovute migliaia di critiche e le aziende sotto accusa – soprattutto Groupalia – sono state prese d’assalto a suon di post e tweet da navigatori inferociti. Così di lì a poco sono scattate le scuse via Twitter.
Nel caso di Groupalia alle scuse tramite social network è seguito anche un comunicato ufficiale, una presa di distanza del country manager di Groupalia per l’Italia Andrea Gualtieri. Così ha dichiarato Gualtieri: “Sono davvero costernato per quanto accaduto e chiedo scusa alla popolazione colpita dal sisma per averla offesa. Si è trattato di un gesto irresponsabile dettato principalmente da superficialità e inesperienza. Mi scuso ancora e, per esprimere vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto, l’azienda ha deciso di effettuare una donazione alla Croce Rossa Italiana, da destinare alle persone coinvolte nel sisma. Inoltre, pubblicheremo nei prossimi giorni un deal solidale, per chiunque voglia essere di aiuto e fare una propria donazione”.
In questo blog ci occupiamo di wwworkers e nuove tecnologie, e di come la rete possa supportare il mondo del lavoro. Ecco la rete per noi e per migliaia di wwworkers è un acceleratore di business, un luogo di confronto, una vera agorà digitale. Però la rete può anche mostrarsi nella sua forma più becera, e bene hanno fatto gli utenti a sanzionare il comportamento di tali aziende.
Ma mi chiedo: di fronte ad una azione del genere dettata da superficialità e inesperienza possono davvero bastare le scuse? In altri Paesi nelle aziende ci si dimette giustamente per un titolo di laurea falso: così è avvenuto per l’ad di Yahoo! Scott Thompson soltanto pochi giorni fa (anche se da più parti si spiegano le dimissioni con un possibile problema di salute). Per quello che è avvenuto stamane le dimissioni di chi avrebbe dovuto vigilare su quel “gesto irresponsabile” sarebbero non solo gradite, ma forse anche dovute. 

Il Buongiorno di Massimo Gramellini


da: La Stampa

La parata più bella


Che senso ha la parata del 2 giugno con l’Emilia a pezzi che piange i suoi morti? Il quesito, che sarebbe considerato blasfemo in Francia, qui può sembrare velleitario, dal momento che il Capo dello Stato ha deciso di confermare la cerimonia dei Fori Imperiali, sia pure improntandola alla sobrietà. Però vale egualmente la pena di porselo. Sgombriamo il campo dalle pregiudiziali ideologiche, che condannano la sfilata delle Forze Armate in quanto manifestazione muscolare. E sforziamoci di sgombrarlo anche dai condizionamenti emotivi che in queste ore ci inducono a considerare uno spreco di risorse qualsiasi iniziativa dello Stato che non consista nel portare sollievo alle popolazioni emiliane in apnea. I soldi per la parata sono già stati quasi tutti spesi. Con quel poco che resta si finanzierebbe al massimo la ricostruzione di un comignolo. Andrebbe ricordato a quella genia di politici in malafede che cercano di agganciare l’umore popolare con proposte furbastre, ma si guardano bene dal devolvere a chi soffre le cifre ben più consistenti che si ricaverebbero dalla drastica riduzione del numero dei parlamentari.

La domanda che la coincidenza fra celebrazione e tragedia riporta alla ribalta è un’altra: nel 2012 ha ancora senso festeggiare la Repubblica con un rito così poco sentito dalla maggioranza dei cittadini? Ogni comunità ha bisogno di riti e di simboli. Ma sono le religioni che li mantengono inalterati nei secoli. Non gli Stati. Non tutti, almeno. Penso sommessamente che quest’anno il 2 giugno si onori di più la Repubblica andando fra i terremotati che fra i carri armati.

Terremoto in Emilia, crollo dei capannoni: pilastri e cerniere non reggono

da: Corriere della Sera
I capannoni: pilastri e cerniere, non reggono
Costruiti per resistere a sollecitazioni verticali, non a quelle orizzontali di un sisma
di Lorenzo Salvia
  


Shoe box , li chiamano gli americani, scatole di scarpe. Oltre alla morte, alle macerie e alle famiglie scaraventate nelle tende, stavolta il terremoto ha portato la paura dei capannoni, venuti giù come nemmeno le casette medievali. Cemento grigio, 1.000 metri quadri di media, in Italia ne abbiamo più di 700 mila. E di questi, secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia del Territorio, oltre 80 mila sono proprio in Emilia Romagna. Da lì vengono fuori merci che conquistano i mercati stranieri, il 30% diventa export. Solo da Modena e Ferrara arriva l'1% del nostro Pil, il prodotto interno lordo. Sono il cuore dell'economia di quella terra e dell'Italia intera, i capannoni. Rappresentano uno dei simboli di un Paese che lavora.

Terremoto in Emilia: video, la notte degli sfollati

Terremoto in Emilia: 16 morti, operati schiacciati nel crollo dei capannoni



Notte di paura in Emilia: 41 nuove scosse, 16 morti nel modenese
Un disperso, oltre 300 feriti. Estratta viva donna. Operai schiacciati nel crollo di capannoni. In Cdm provvedimenti per il sisma

La terra trema ancora in Emilia Romagna. Nella notte sono state registrate 41 nuove scosse, la più forte di magnitudo 3.4 è stata alle 3:54 con epicentro Camposanto, Mirandola, San Felice sul Panaro e San Giovanni del Rosso in provincia di Mantova. Il bilancio nella provincia di Modena è drammatico: sono 16, al momento, i morti accertati. La protezione civile conta un disperso mentre i feriti sono oltre 300. Si continua a cercare sotto le macerie di capannoni, imprese, chiese e palazzi. Al momento nessuna stima degli sfollati, che sarà comunque immensa dal momento che sono praticamente rasi al suolo i centri dei paesi in cui si è registrato l'epicentro tra Mirandola, San Felice, Cavezzo, Rovereto, Medolla e Concordia. La magnitudo della scossa di ieri alle 9 è stata di 5.8, inferiore a quella del 20 maggio. A fare la differenza, secondo gli esperti, la conformazione della zona, allora l'epicentro fu Sant'Agostino ieri Finale Emilia. Dalle 9 a mezzanotte di ieri più di 140 scosse.

Nel distretto del Biomedicale, dove si lavorava già per riprendersi dal terremoto di domenica 20 maggio, il verdetto più amaro: i capannoni nelle zone industriali si

martedì 29 maggio 2012

Terremoto Emilia: numeri di emergenza


fonte Rainews

NUMERI DI EMERGENZA:

Ferrara: 0532771546
Modena: 059200200
Mirandola: 0535611039
San Felice: 800210644
Cento: 3332602730


Il numero della Protezione civile di Modena è 059200200



Prima scossa alle ore 9 (magnitudo 5.8). Seconda scossa alle 12.56 (magnitudo 5.3). Terza alle 13 (magnitudo 5.1). Quarta scossa alle 13.01 (magnitudo intorno a 5). Oltre 40 scosse dalle ore nove. All'origine delle scosse potrebbe esserci la rottura di una nuova faglia. Appello a togliere le password dalle reti wi-fi private, per permettere l'accesso più ampio possibile per le comunicazioni. Usare i cellulari solo per emergenze per non intasare la rete. Crollano capannoni: operai sotto le macerie a Medolla, Mirandola, e Finale Emilia.